Verso una moneta digitale europea: “Così nasce il consorzio stablecoin”
In un mondo in cui l’innovazione corre veloce e la finanza digitale si intreccia sempre di più con la tecnologia, la nascita del primo consorzio per l’emissione di una stablecoin in euro segna un passaggio storico per il sistema bancario. Tra le banche fondatrici c’è Banca Sella che insieme ad altre otto banche europee – ING, KBC, Danske Bank, DekaBank, UniCredit, SEB, CaixaBank e Raiffeisen Bank International – lavorerà alla creazione di una stablecoin conforme alla normativa MiCAR. A raccontarci il dietro le quinte di questo progetto è Mico Curatolo, Responsabile del Competence Center DLT & Digital Assets del nostro Gruppo.
Mico, partiamo dall’inizio. Come sei arrivato a occuparti di stablecoin?
Da sempre sono appassionato di innovazione, tecnologia e finanza. Dopo varie esperienze come program manager su progetti di trasformazione tecnologica e open innovation con corporate, istituzioni finanziarie e fintech, ho avuto la possibilità di unire queste passioni all’interno del Competence Center DLT & Digital Assets. Qui coordino un gruppo di professionisti che lavora su strategie basate su Distributed Ledger Technology e Digital Assets. Dalla custodia alla tokenizzazione, passando per le stablecoin, il nostro obiettivo è rendere semplice e distribuita l’innovazione DLT-based per tutta la nostra base utenti. È proprio da questa visione che nasce la decisione di aderire al consorzio europeo su stablecoin fin dal primo giorno, come fondatori. In un ambiente dove il mercato delle stablecoin sta crescendo giornalmente, è inverosimile immaginare un contesto dove anche le banche non siano abilitatori di questo nuovo paradigma economico su scala globale.
È per questo motivo che Banca Sella ha scelto di entrare nel consorzio europeo?
I motivi principali sono essenzialmente tre. Il primo è lo spirito pionieristico che da oltre 150 anni contraddistingue il Gruppo e che ci spinge ad anticipare il futuro. Il secondo riguarda la necessità di costruire una stablecoin che permetta all’Europa di avere un ruolo attivo in un mercato oggi dominato da valute digitali legate al dollaro. Il terzo è l’importanza di un approccio sistemico: unire più banche europee significa garantire una moneta stabile, affidabile e coerente con le esigenze globali di cittadini e imprese.
Dal punto di vista di cittadini e aziende, cosa cambierà davvero con una stablecoin europea?
Le possibilità sono enormi. Finora le stablecoin sono state usate quasi solo come strumenti a supporto del trading, ma con questo progetto vogliamo andare oltre. Immaginiamo pagamenti transfrontalieri quasi istantanei, trasferimenti di fondi immediati e accesso 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Tutto questo renderà le transazioni più efficienti e accessibili, con costi contenuti e maggiore trasparenza. E non si tratta solo di velocità: una stablecoin regolata e ancorata all’euro contribuirà a rafforzare la fiducia e l’autonomia strategica dell’Europa nel settore dei pagamenti.
Il progetto sarà regolato dal MiCAR e supervisionato dalla Banca Centrale Olandese. Quanto è importante questo aspetto?
È un aspetto molto importante. Anche se la nostra stablecoin rientra nella categoria degli e-money token prevista dal MiCAR, la nuova società opererà con una licenza da E-Money Institution (EMI) e sarà quindi regolata e supervisionata dalla Banca Centrale Olandese. In prospettiva, questo ci permette di garantire fin da subito un quadro regolamentare solido e sicuro, costruendo un’infrastruttura per pagamenti on-chain conforme, affidabile e interoperabile a livello europeo. L’obiettivo è unire la fiducia e la stabilità tipiche del sistema bancario tradizionale con la velocità e la programmabilità della blockchain.
La prima emissione è prevista per il 2026. Quali sono le tappe da qui al lancio?
I prossimi mesi saranno decisivi: ci concentreremo sulla costruzione di una tecnologia stabile e compliant, nonché sulla creazione di relazioni strategiche con i principali attori di mercato, definendo partnership con banche, exchange e provider di liquidità e sul dialogo con i clienti finali. L’obiettivo è ridurre le frizioni all’utilizzo e garantire un’esperienza d’uso semplice, immediata e sicura per tutti.
Che ruolo avrà il Competence Center DLT & Digital Assets in questa fase?
Il Competence Center è uno dei motori della progettualità legata al consorzio e continua a rappresentare un punto di riferimento per tutto il Gruppo sul tema dei digital assets. Il nostro team è coinvolto su più fronti – dallo sviluppo dei casi d’uso alla comunicazione – e accompagnerà le scelte strategiche che porteranno alla nascita del primo team interno del consorzio. Il nostro compito è contribuire proattivamente al successo dell’emittente, ma anche di lasciare spazio e autonomia alle persone, perché l’innovazione nasce proprio dalla libertà di chi la costruisce. È un passo concreto verso un modo evoluto di intendere la banca.
Guardando avanti, cosa rappresenta per te questa iniziativa?
Le stablecoin non sono solo un’evoluzione tecnologica, ma un ponte tra la finanza centralizzata e quella decentralizzata. Offrono l’opportunità di connettere mondi diversi, rendendo le transazioni più trasparenti, accessibili e affidabili. Alla base di tutto resta un principio che da sempre guida il nostro Gruppo: l’innovazione è credibile solo quando genera fiducia. E la fiducia è la condizione che rende possibile ogni trasformazione, perché è ciò che permette alle persone, alle istituzioni e alle tecnologie di muoversi insieme verso un obiettivo comune. In un contesto in cui la velocità del cambiamento può creare distanza o incertezza, costruire fiducia significa creare continuità, responsabilità e valore condiviso. È questo, in fondo, il vero significato dell’innovazione che vogliamo portare avanti.