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Testa e cuore nelle discese vincenti della campionessa Elena Curtoni: "Sciando si sbaglia, si cade, ci si rialza. Solo così si cresce"

Testa e cuore nelle discese vincenti della campionessa Elena Curtoni:
Elena Curtoni
30 Mar 23
#team sella

"Quando ho messo gli sci ai piedi per la prima volta ero davvero piccola. Anche se non ricordo con precisione quel momento, sono sicura che ciò che ha fatto scattare in me la scintilla è stato proprio quel sentimento di libertà e quella sensazione unica di velocità che questo sport regala: sarà per questo che da bambina non facevo mai le curve e andavo solo dritta. Poi il divertimento ha fatto il resto". Così racconta Elena Curtoni, una delle sciatrici italiane più note al mondo, in gara negli anni in diverse categorie: discesa libera, slalom gigante, combinata e supergigante. La sua prima partecipazione olimpica è stata ai giochi invernali di Pechino 2022. Ma è del 2009 il suo esordio in Coppa del Mondo a Levi nel primo slalom della stagione. Classe 1991 e un amore sconfinato per lo sport: questa campionessa di sci alpino ha praticato anche ginnastica artistica, arrampicata, tennis e basket. Passione di famiglia. Si innamora dello sci anche grazie alla sorella Irene, ex sciatrice alpina di slalom gigante. L'infanzia di Elena Curtoni trascorre tra il suo paese natale, Regoledo di Cosio Valtellino, e le montagne di Les 2 Alpes. Di questo periodo Elena conserva numerosi ricordi. E tra questi ci sono le prime curve sulla neve della Val Gerola, proprio a fianco della sorella maggiore. Ecco che torna quel legame fortissimo con la famiglia. "Ho la fortuna di avere ancora tutti e quattro i nonni, che per me rappresentano un chiaro legame con il tempo e con la mia terra a cui sono profondamente legata e di cui vado fiera", dice Elena.

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Elena, che ricordi hai delle tue prime sciate?
Ricordo lo sci condiviso da un gruppo di bambini. È un gioco meraviglioso che non solo migliora le proprio capacità motorie, ma insegna i valori e il rispetto per la natura e la montagna che ti circondano.

Nello sci le difficoltà vanno affrontate e superate: si sbaglia, si cade, ci si rialza. Solo così si cresce

Ci racconti il tuo esordio in Coppa del Mondo?
Avevo solo 18 anni e per me è stata un'esperienza indimenticabile gareggiare con le atlete che fino a pochi giorni prima guardavo con ammirazione alla televisione. Ero molto tesa e mi sentivo spaesata, per fortuna al mio fianco c'era mia sorella Irene che mi è stata di grande aiuto. Nella mia carriera ho poi vissuto molti momenti difficili, ma nel mio sport si impara che le difficoltà vanno affrontate e superate: si sbaglia, si cade, ci si rialza, si cresce, si cambia e si vivono cose nuove con occhi sempre diversi. Per questo ho tatuato sul polso e raffigurato sul mio casco il fiore di loto, simbolo di rinascita per eccellenza.

Mi piace essere me stessa, in tutte le occasioni e trasmettere i miei valori

Nel tuo sport conta di più la testa o il fisico?
Al nostro livello la preparazione fisica è fondamentale, ma spesso è la testa che fa la differenza: basta un attimo di incertezza per vedere offuscato un risultato. È difficile essere sempre presenti e lucidi, ma quando si riesce a trovare quella serenità interiore necessaria ad affrontare le sfide che abbiamo davanti, tutto funziona in maniera più naturale e si può anche sopperire alla stanchezza. 

Come ti avvicini alle gare?
Mi preparo alle gare seguendo una routine molto precisa: già dalla sera precedente cerco di addormentarmi con la respirazione giusta pensando alla pista. Il giorno dopo entro in contatto concreto con la gara studiando ogni dettaglio del tracciato e per farlo la concentrazione è fondamentale. Per entrare invece in bolla negli ultimi momenti che mi dividono dalla gara, mi affido tantissimo alla respirazione e alla visualizzazione, concentrandomi sui punti per me importanti e che mi permettono di ottenere i risultati prefissati: sciare sciolta, divertirmi e collegare la testa ai piedi.
 
Che rapporto hai con le tue compagne di squadra?
Ho sempre avuto un bel rapporto, costruttivo. Credo che sia importante avere un buon legame con le persone del proprio team per la crescita professionale di tutte. I primi anni avevo i miei punti di riferimento nelle grandi atlete e oggi faccio il possibile per essere da esempio alle mie compagne più giovani. Lo sci alpino rimane comunque uno sport singolo ed è importante mantenere un giusto equilibrio fra il rispetto degli altri e la concentrazione su se stesse e sui propri obiettivi.

Che relazione hai con i tuoi fan? 
È molto bello avere delle persone che mi seguono con passione e stima, soprattutto incontrare i bambini e rendersi conto che ti guardano con la stessa ammirazione che avevo io nei confronti delle campionesse di un tempo. Cerco di mostrarmi per quello che sono, senza tanti filtri. Mi piace essere me stessa, in tutte le occasioni e trasmettere i miei valori: il sorriso, l'ascolto, la gentilezza e il rispetto su tutti. In certi momenti, soprattutto in quelli più difficili, è davvero bello vedere quanta gente ti appoggi e sia pronta ad aiutarti e a sostenerti. Ecco, sento d'avere una community positiva intorno a me ed è bellissimo sentire il loro affetto.

Sono molto contenta del percorso fatto finora con il gruppo Sella.

Porto con immenso orgoglio questa scritta sul casco

Com'è stata la tua esperienza con Sella? 
Sono molto contenta del percorso fatto finora con il gruppo Sella: è davvero importante avere una realtà che non solo crede nei tuoi risultati e nella tua performance sportiva, ma che ti stima innanzitutto come persona. Io sento questo da parte di Sella e porto con immenso orgoglio questa scritta sul casco, sentendomi ad ogni gara grata per questo importante supporto. Quello che mi aspetto dai miei partner è proprio il loro appoggio: essere apprezzata come persona, gioire con me nei momenti felici ed essere comunque al mio fianco nelle difficoltà.

E con il denaro che rapporto hai?
Sono una spendacciona! Scherzi a parte, sono una fan dei dispositivi digitali e trovo davvero pratico avere la possibilità di fare le mie spese avendo con me solo un telefono e non per forza borsa e portafoglio. 

La tua passione per l'arte: sarà questa la prossima vita di Elena Curtoni?
La passione per l'arte e per il disegno sono per me una valvola di sfogo. Negli ultimi anni non sono riuscita a dedicarci tutto il tempo che avrei voluto ma solo pochi momenti anche se per me davvero importanti. La pittura è la mia seconda passione e farà parte di me per sempre. Esprimere la mia creatività è per me primordiale: che sia con il disegno o sulla neve è una sensazione necessaria per la mia serenità. Se sarà la prossima vita di Elena? Non saprei, per ora vivo questo momento e poi si vedrà!