Educazione finanziaria che fa... scuola. Rivedi la puntata di #CosaCambia
Siamo tutti sempre più connessi ma anche disorientati, distratti, disattenti nelle scelte di consumo e quindi nei processi di acquisto che passano sempre di più attraverso gli schermi miniaturizzati degli smartphone. Oggi i numeri italiani sull'educazione finanziaria sono ancora molto bassi e la situazione non migliora tra le nuove generazioni. È quanto emerge dalla ricerca condotta dall'OCSE e dall'Università di Pisa sull'alfabetizzazione finanziaria. La posizione italiana è nelle retrovie in quella che rappresenta la classifica europea di consapevolezza nella gestione del denaro. Siamo al tredicesimo posto su venti Paesi. Oggi solo il 21% degli italiani percepisce le competenze di economia come essenziali per agire in modo responsabile e fare scelte consapevoli. Se poi ci si sposta dalla popolazione adulta a quella giovanile, i dati si assottigliano ulteriormente. Così l'educazione finanziaria, soprattutto per le nuove generazioni, è trascurata, esattamente come la consapevolezza della protezione dei dati personali. È quanto fotografa anche una ricerca realizzata da Ipsos per Feduf. Ma l'educazione finanziaria è un diritto per i giovani, un dovere per gli adulti e un'opportunità per gli anziani, ribadisce FEduF.
Di tutto questo abbiamo parlato mercoledì 14 dicembre nel secondo appuntamento di #CosaCambia, il talk di Sella Insights che declina i nuovi trend e ragiona su cosa sta cambiando in Italia e nel mondo, trasmesso live dal Fintech District S32 di Milano. Sono intervenute Laura Fineo (Responsabile Marketing Banca Sella), Giovanna Boggio Robutti (Direttore Generale FEduF - ABI), Arianna Brioschi (Docente Dipartimento di Marketing Università Bocconi) e Francesco Morace (sociologo e autore de "L'alfabeto della sostenibilità" in uscita da gennaio 2023 per Egea, casa editrice dell'Università Bocconi).
Guarda l'evento integrale:
Dal tag cloud, la nuvola di parole che fotografa ogni puntata di #CosaCambia, è emerso come l'educazione finanziaria sia una necessaria opportunità per tutte le generazioni, in modo particolare per i giovanissimi. La gestione del denaro andrebbe insegnata (e imparata) fin da piccoli perché rende più autonomi e contribuisce ad una cittadinanza attiva e consapevole, con scelte economiche sostenibili.