M&A: trend e opportunità per l'internazionalizzazione delle aziende
Nel 2021 il mercato M&A italiano ha registrato una crescita significativa, registrando livelli record dal 2008, come numero di operazioni e relativi controvalori finanziari. A trainare il settore sono stati, in particolare, il completamento di operazioni momentaneamente interrotte o rallentate dall'emergenza pandemica, l'importante liquidità disponibile sul mercato (proveniente sia da fondi di private equity che dal sistema bancario) e le operazioni di internazionalizzazione.
Le prospettive per l'anno in corso sono di un rallentamento del mercato: i dati del primo semestre 2022 mostrano infatti un calo del 13% del numero di operazioni completate rispetto allo stesso periodo del 2021 per un controvalore passato da 52 miliardi a 30 miliardi di euro. A influire sul settore del M&A è stato chiaramente il complesso contesto macroeconomico e geopolitico, che si prevede continuerà anche per il secondo semestre 2022, causato dal conflitto Russia-Ucraina (e i relativi impatti su energia e materie prime), i rallentamenti sulle catene di logistica, i livelli di inflazione e le politiche monetarie adottate da parte delle banche centrali finalizzate a contenere l'aumento dei prezzi.
Il mercato dell'M&A rappresenta un'opportunità per gruppi imprenditoriali che abbiano strategie di sviluppo da realizzarsi anche mediante operazioni di finanza straordinaria. Si sta tornando di nuovo ad un mercato più orientato sul buy-side, cioè più interessante per le aziende acquirenti, dopo un lungo periodo caratterizzato da livelli di prezzi dei deal di M&A più elevati, quindi più orientato sul sell-side
Il segmento mid-market sta risentendo in minor misura di questo scenario, grazie soprattutto al ruolo degli investitori esteri che hanno registrato 191 operazioni nel primo semestre, in crescita del 10,5% rispetto al 2021 per un controvalore di 10,4 miliardi di euro.
Il rallentamento del mercato dell'M&A, nonché delle economie a livello globale, rappresenta di contro un'opportunità per gruppi imprenditoriali che abbiano strategie di sviluppo da realizzarsi anche mediante operazioni di finanza straordinaria. Negli ultimi mesi i mercati borsistici hanno già scontato (anche se non del tutto) l'attuale scenario, con una diminuzione dei moltiplicatori impliciti e quindi dei prezzi nei deal di M&A. E adesso, di conseguenza, si sta tornando di nuovo ad un mercato più orientato sul buy-side (cioè più interessante per aziende acquirenti), dopo un lungo periodo caratterizzato da livelli di prezzi dei deal di M&A più elevati (e quindi più orientato sul sell-side).
Prezzi di acquisizione calmierati, elevato livello del cosiddetto dry powder, ossia liquidità a disposizione degli operatori e che necessita ancora di essere immessa sul mercato, potrebbero permettere a PMI con solidi piani di espansione di realizzare più agevolmente operazioni di crescita per linee esterne. A titolo esemplificativo, operazioni di internazionalizzazione (come acquisizione di aziende all'estero) potrebbero essere sempre di più una risposta a disposizione delle aziende per far fronte a difficoltà di tipo logistico, oltre a rappresentare un'opportunità concreta per entrare o rafforzare il proprio posizionamento su mercati esteri dove prendere maggiori quote di mercato o per beneficiare di economie con prospettive di tassi di crescita migliori rispetto al mercato domestico. In quest'ottica, tra i deal più recenti, c'è quello realizzato dal Gruppo Riello Elettronica che ha acquisito la maggioranza della società francese ATM Distribution e di cui Sella Corporate & Investment Banking è stato advisor finanziario esclusivo (leggi la notizia).
Anche operatori quali fondi di private equity, sempre grazie all'elevata liquidità a disposizione e beneficiando di prezzi più favorevoli, potranno fornire alle aziende risorse a supporto del loro sviluppo a livello nazionale e internazionale, attraverso strategie di buy & build. Da sottolineare, infine, come il ramp-up in Italia di alcuni fenomeni legati alla trasformazione digitale, al Fintech, alla sostenibilità ambientale e più in generale ai fattori ESG avranno un impatto sempre maggiore sul mercato del M&A attraverso la realizzazione di operazioni di raccolta di capitali ed aggregazioni.