Stefania, l'impegno sociale e quel festival declinato al femminile. "Solo dando l'esempio riusciamo a fare la differenza"
Stefania Biamonti lavora nel nostro Gruppo da 17 anni, un periodo in cui racconta di aver realizzato "un percorso di crescita molto stimolante" lungo il quale ha approfondito e sviluppato alcune sue attitudini, in particolare quelle relazionali, legate all'organizzazione e alla comunicazione. Competenze che cerca di mettere in pratica non solo in ambito lavorativo ma anche nella sua vita privata. Se a questo aggiungiamo il forte legame che la unisce a Biella, la sua città, capiamo perché da sempre Stefania viva da vicino gli eventi culturali organizzati attorno a lei.
Ed è proprio questa sua predisposizione che quest'anno l'ha spinta a contribuire a ContemporaneA, il progetto di di BI-BOx Art Space, nato a Biella nel 2020 per dare voce alle donne, protagoniste in vari ambiti della cultura, dell'imprenditoria, dell'arte e della letteratura. "La mia curiosità, la mia passione per le storie scritte e raccontate e la voglia di creare nuovi legami sono stati ingredienti di una nuova consapevolezza: così, dopo aver seguito con passione gli appuntamenti delle precedenti edizioni e conosciuto le organizzatrici del festival, ho deciso di unirmi al team di ContemporaneA".
Cosa ti ha attirato di più di questa iniziativa?
Percepire di poter concretamente fare la differenza in particolare su temi davvero importanti per il contesto sociale come la questione femminile, è per me una motivazione fortissima. A mio avviso, credere in qualcosa vuol dire anche dare il buon esempio, essere portavoce di una storia. Lo faccio per le donne di oggi e soprattutto di domani: la storia che scriviamo oggi è quella che lasceremo in eredità alle future generazioni e ne siamo tutti responsabili. Vorrei dare a mia figlia la possibilità di crescere in un mondo più "pulito", in tutti i sensi, un luogo in cui chiunque possa esprimere liberamente il proprio pensiero e trovare persone disposte ad ascoltare, a fare rete e generare un dialogo.
Perché avete scelto l'educazione finanziaria come tema ispiratore del percorso di quest'anno?
Si è scelto di parlare di soldi perché per molti è un argomento ancora tabù ma allo stesso tempo molto importante, ed è un tema su cui si gioca anche una partita fondamentale per l'indipendenza e l'emancipazione delle donne. Il denaro, infatti può essere un trampolino di lancio per l'affermazione sociale femminile, per realizzare sogni, progetti, idee. Ne abbiamo parlato con chi di queste cose se ne intende. Fra le ospiti, infatti abbiamo avuto giornaliste del calibro di Mariangela Pira o Annalisa Monfreda, oppure esperte riconosciute come Giovanna Boggio Robutti, Direttrice Generale di FEduF, la Fondazione per l'Educazione Finanziaria e al Risparmio costituita su iniziativa dell'ABI.
Quale è stato il tuo ruolo nel festival?
Ho contribuito alla realizzazione del programma, al piano editoriale social, all'organizzazione degli appuntamenti e ho avuto l'occasione di intervistare personalmente alcune ospiti, mettendo a disposizione le mie competenze e dando sfogo alla mia creatività. Inoltre, curo in prima persona il progetto Contemporanea Giovani, un ciclo di eventi dedicati ai più giovani che prenderà il via il 6 ottobre e in cui andremo alla scoperta di nuove storie, tra arte e libri. Infatti, ContemporaneA non si esaurisce nelle giornate del festival ma prevede molti altri appuntamenti nel corso dell'anno.
Com'è andata questa tua prima esperienza?
Questa edizione di ContemporaneA è stata un successo: la partecipazione del pubblico è stata numerosa e costante sia dal vivo che sui social con tante interazioni e condivisioni. Il buon lavoro fatto in passato garantisce al festival visibilità e le iniziative organizzate nel corso dell'anno servono a dare continuità. Oltre a Contemporanea Giovani, ad esempio, a novembre partirà la seconda stagione del corso Le Scomposte, una serie di appuntamenti sulla letteratura vista attraverso le parole e le vite di scrittrici che con il loro talento hanno saputo intrecciare in maniera indissolubile il loro tempo al nostro. E ci sono moltissime altre idee per il 2024!
A livello personale, cosa ti porti a casa?
Io ho adorato tutto di questa esperienza. Conoscere personalmente gli ospiti, l'incredibile lavoro di squadra, la qualità dei contenuti, il riconoscimento del pubblico e le emozioni vissute. Credo fortemente nel potere delle connessioni, e le donne del team di Contemporanea sono pazzesche: vorrei imparare qualcosa da ognuna di loro.
Ho alimentato la mia curiosità, conosciuto nuovi punti di vista, superato limiti personali (ho parlato di fronte a più di 450 persone!). Temevo solo la stanchezza, la programmazione è stata fittissima, ma è proprio vero che quando ti diverti tutto scorre serenamente.
A tutto ciò, aggiungo un'altra soddisfazione che deriva dal coinvolgimento del nostro Gruppo in questo importante progetto del territorio: Banca Patrimoni Sella infatti è sponsor "storico" della manifestazione, a dimostrazione che ContemporaneA cresce e sa portare valore. Quest'anno poi abbiamo avuto la fortuna di inaugurare il festival al Lanificio Maurizio Sella, luogo iconico della storia economica del biellese: dove potevamo iniziare a parlare di soldi se non da lì?