Next – Voci dal futuro | Il processo di misurazione del valore
Nell’ambito dell’economia e della finanza, la misurazione del valore di un bene rappresenta un processo complesso che coinvolge una serie di variabili e fattori decisionali. Questa complessità si amplifica ulteriormente quando si tratta di attribuire valore a beni intangibili come idee o innovazioni.
Iniziamo con l’analisi dei beni tangibili. Il valore di un bene tangibile è influenzato da una serie di fattori, tra cui la sua utilità, la sua rarità, la domanda e l’offerta, e la percezione del suo valore da parte dei consumatori. Questi fattori sono strettamente legati ai principi fondamentali dell’economia e della filosofia economica. Ad esempio, la teoria del valore-lavoro di Adam Smith sostiene che il valore di un bene è determinato dalla quantità di lavoro necessaria per produrlo. Allo stesso modo, la teoria del valore soggettivo di Carl Menger sostiene che il valore di un bene è determinato dalla sua utilità percepita da parte del consumatore.
Quando si tratta di valutare beni intangibili come idee o innovazioni, la complessità aumenta ulteriormente. Questi beni non possono essere valutati in base a criteri tangibili come la dimensione o il peso, e il loro valore può variare notevolmente a seconda del contesto. Ad esempio, un’idea innovativa può avere un valore enorme in un’industria ma essere praticamente inutile in un’altra .
Sono diverse le teorie che hanno provato a dare una valutazione quantitativa a beni tangibili e intangibili, ma non possono prescindere dall’impatto generato dalla finanza comportamentale. Questa stessa aggiunge un ulteriore livello di complessità al processo di valutazione, esaminando elementi come emozioni e pregiudizi cognitivi, nonché la loro influenza nelle decisioni economiche prese dai diversi individui spesso in contrapposizione alle previsioni dei modelli economici tradizionali.
La misurazione del valore, da sempre costruita un approccio di tipo top down, ha recentemente visto un cambio di paradigma e un nuovo direzionamento verso un approccio bottom up, ovvero proveniente da conseguenze sociali che partono dal basso. Il caso GameStop ne è un esempio emblematico. Nel 2021, una comunità di investitori retail ha utilizzato i social media e le piattaforme di trading online per coordinare una campagna di acquisto di azioni di una società in difficoltà finanziarie, al fine di sfruttare la situazione e ottenere un profitto.
In particolare, la campagna di acquisto è stata attuata attraverso una strategia di short squeeze, ovvero l’acquisto massiccio di azioni in modo da provocare un aumento del prezzo e una riduzione del numero di azioni disponibili sul mercato, sfruttando la posizione short dei fondi di investimento che avevano scommesso sulla caduta del prezzo delle azioni di GameStop.
L’episodio ha sollevato diverse questioni etiche e regolatorie, in quanto la campagna di acquisto ha messo in luce il potere dei social media e delle piattaforme di trading online nell’influenzare i mercati finanziari, ma ha anche evidenziato la necessità di una maggiore regolamentazione del settore e della trasparenza delle informazioni finanziarie.
Inoltre, il caso GameStop ha messo in evidenza il potere dei processi bottom-up nel cambiamento delle dinamiche dei mercati finanziari e nella partecipazione attiva dei cittadini alle scelte economiche. Tuttavia, la loro attuazione senza una regolamentazione adeguata potrebbe comportare rischi significativi per l’integrità dei mercati finanziari e la tutela degli investitori.
Misurare il valore è, quindi, un elemento chiave nel processo di valutazione e misurazione dei digital assets, punto di incontro tra intangibilità, economia comportamentale ed impatto sul mondo reale.