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I ricostruttori d’Italia: un secolo fa, nell’anno dei due Giubilei, il racconto del nostro Lanificio Maurizio Sella

Tra i volumi storici conservati nella Biblioteca del gruppo Sella per il suo valore simbolico e documentaristico c’è una pubblicazione del 1925. È stata realizzata nell’anno dei due Giubilei, quello religioso e quello istituzionale. L’opera fu pensata come omaggio ai protagonisti dello sviluppo economico dell’Italia nei primi decenni del Novecento. Tra le realtà citate figura anche il Lanificio Maurizio Sella, presentato come esempio di ingegno e innovazione
I ricostruttori d’Italia: un secolo fa, nell’anno dei due Giubilei, il racconto del nostro Lanificio Maurizio Sella
Pergamena celebrativa del Giubileo reale in occasione dei 25 anni di regno di Vittorio Emanuele III (Archivio Storico gruppo Sella)
18 Sep 25
#archivio storico

Il 1925 fu un anno particolarmente significativo per l’Italia, segnato da un doppio giubileo: quello religioso, indetto da Papa Pio XI, e quello istituzionale, dedicato ai 25 anni di regno di Vittorio Emanuele III. Due dimensioni fondamentali della vita nazionale si intrecciavano, dando vita a un clima celebrativo che rifletteva le aspirazioni e le tensioni dell’epoca. In questo contesto, il volume de I ricostruttori d’Italia, curato da M. V. Gastaldi e pubblicato dai Fratelli Treves di Milano, si proponeva come strumento di legittimazione del percorso di modernizzazione intrapreso dal Paese, raccogliendo le storie di uomini, imprese e istituzioni che avevano contribuito alla “ricostruzione” dell’Italia, soprattutto nel difficile periodo successivo alla Grande Guerra e con il regime fascista che proprio in quegli anni consolidava il proprio potere.


La struttura dell’opera è articolata in una serie di monografie illustrate, ciascuna dedicata a imprese e istituzioni protagoniste dell’industria, della finanza, delle infrastrutture e della cultura. Si raccontano storie di manifatture, di ferrovie e porti che hanno trasformato il paesaggio italiano, di istituti di credito che hanno sostenuto la crescita economica, di quartieri, scuole e ospedali che hanno migliorato la vita quotidiana, e di accademie, fondazioni ed editori che hanno contribuito al progresso culturale e scientifico.

Cantieri navali di Monfalcone - da L’Illustrazione Italiana. I ricostruttori d'Italia: nei 25 anni di regno di S. M. Vittorio Emanuele III / a cura di M. V. Gastaldi, Milano 1925, Fratelli Treves Editori (Biblioteca gruppo Sella)


All’interno dell’opera I ricostruttori d’Italia, la sezione dedicata alle industrie del territorio biellese risulta particolarmente ricca e significativa. Questo non sorprende, considerando il ruolo centrale che Biella ebbe principalmente nello sviluppo del tessile italiano. Tra le realtà industriali citate, spicca il Lanificio Maurizio Sella, presentato come esempio emblematico di imprenditorialità illuminata e capacità innovativa. La descrizione dell’azienda biellese mette in luce non solo la qualità della produzione, ma anche l’impegno nel progresso tecnico e sociale, in linea con lo spirito dell’opera, che intendeva celebrare le forze vive del Paese impegnate nella sua modernizzazione. 

Stabilimento FIAT Lingotto a Torino - da L’Illustrazione Italiana. I ricostruttori d'Italia: nei 25 anni di regno di S. M. Vittorio Emanuele III / a cura di M. V. Gastaldi, Milano 1925, Fratelli Treves Editori (Biblioteca gruppo Sella)

Il Lanificio Sella viene così inserito in un racconto più ampio, dove l’industria non è solo motore economico, ma anche espressione di valori, visione e identità territoriale.

Incipit dell’articolo dedicato al Lanificio Maurizio Sella - da L’Illustrazione Italiana. I ricostruttori d'Italia: nei 25 anni di regno di S. M. Vittorio Emanuele III / a cura di M. V. Gastaldi, Milano 1925, Fratelli Treves Editori (Biblioteca gruppo Sella)

Certamente l’opera I ricostruttori d’Italia, insieme alla propria valenza storica e documentaria, aveva una chiara funzione celebrativa e propagandistica. Oltre a rafforzare l’identità nazionale attraverso esempi di successo, mirava a offrire un’immagine positiva del regno sabaudo in un momento di transizione, in cui il fascismo stava ridefinendo il panorama politico italiano.


La pubblicazione si affiancò alle celebrazioni del Giubileo Reale del 1925, che fu accompagnato da cerimonie ufficiali, parate militari e manifestazioni patriottiche in tutta Italia. La figura del re veniva esaltata come simbolo di unità e continuità istituzionale, mentre il regime fascista sfruttava l’occasione per rafforzare il legame tra monarchia e Stato, preludio ai Patti Lateranensi del 1929. Dal punto di vista simbolico, il Giubileo Reale servì a celebrare la stabilità della monarchia dopo un quarto di secolo di regno e dopo la fine della Prima Guerra Mondiale.

Oggi, I ricostruttori d’Italia rappresenta una fonte preziosa per chi desidera approfondire la storia economica e industriale del primo Novecento, analizzare la retorica celebrativa dell’epoca e ricostruire le biografie di imprenditori e famiglie che hanno lasciato un segno nella storia del Paese.

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