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Future Nostalgia, il settore del venture capital italiano nella prima parte del 2023

Future Nostalgia, il settore del venture capital italiano nella prima parte del 2023
Il distretto finanziario di Milano (Getty Images)
Giovanni Calabrese
Giovanni Calabrese

Corporate Venture Capital - Sella CIB

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Nessuno vuole più investire in startup. È troppo rischioso, c'è troppa incertezza, i tassi di interesse sono alle stelle (la BCE ha recentemente annunciato un ulteriore aumento di 25 punti base), i margini si stanno riducendo. Perché gli investitori dovrebbero puntare su una asset class così rischiosa come il venture capital?

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Questo è ciò che si può pensare sentendo le voci di mercato e guardando l'attuale situazione economica. I dati confermano, in una certa misura, che l'avversione al rischio è aumentata, con il peggior trimestre in termini di raccolta di fondi VC in Europa degli ultimi sei anni e mezzo (Sifted).

Infine, alcuni settori sono stati colpiti più di altri. Tra questi, il Fintech è chiaramente il primo a venire in mente, danneggiato dall'aumento dei tassi di interesse, dalla riduzione dei risparmi da investire, dal bear market delle criptovalute, dai casi Silivergate e SVB, ecc. Le fintech europee hanno raccolto solo 2 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2023, -80% rispetto a un anno fa, con solo 212 round, il numero più basso dal quarto trimestre del 2015 (Dealroom).

Questa nuova normalità può giovare sia alle aziende che agli investitori e, come ha detto Douglas Leone di Sequoia in una recente intervista, i migliori vintage usciranno da questo periodo difficile

Resilienza
Nonostante le prospettive negative, vediamo la luce alla fine del tunnel. Il venture capital è una asset class resiliente e anticiclica. Le complessa situazione economica e la rifocalizzazione su ciò che conta davvero in un'azienda sono, in fin dei conti, un bene per il settore del venture capital.

Sempre più investitori internazionali investiranno, e sta già investendo, in startup Italiane, stanno nascendo founders sempre più preparati e capaci

L'Italia può puntare su questo, scommettendo sul suo emergente, e sempre più sotto i riflettori, ecosistema imprenditoriale e panorama di VC. Il venture capital è una asset class resiliente e anticiclica, se propriamente diversificata. I modelli di hypergrowth sono finiti, mentre c'è un ritorno alla necessità di avere unit economics sane e modelli di business sostenibili

L'Italia
Il 1° trimestre dell'Italia non è stato diverso dal resto d'Europa, con una crescita piatta nel 1° trimestre 2023, con un totale di circa 200-260 milioni di dollari raccolti in finanziamenti VC, in linea con la performance del 4° trimestre 2022 ma un terzo del capitale raccolto nel 2° e 3° trimestre 2022 e la metà del 1° trimestre. 

Il Fintech è il settore che ha raccolto il maggior numero di fondi nel Q1 e questo non sorprende. La scena Fintech italiana ha raccolto più di 1,5 miliardi di dollari in venture money dal 2016, essendo il settore più rilevante nel panorama italiano. Tuttavia, in questo trimestre, come in alcuni precedenti, il finanziamento fintech è viziato dalla presenza di pochi round, ma di dimensioni maggiori. Come è successo nel 2022 con Scalapay e Satispay, lo stesso vale per il 1° trimestre 2023, con Alps Blockchain che raccoglie 40 milioni di euro.

I dati confermano inoltre che l'ecosistema è ancora piuttosto giovane, con le operazioni Pre-Seed/Seed che rappresentano la maggior parte dell'attività di finanziamento con 67 round su 84 nel Q1 2023 (Growth Capital). Oltre a questo, abbiamo visto altri segnali che dimostrano che abbiamo un ecosistema non maturo, con scelte di policy che non favoriscono l'avanzamento tecnologico e delle imprese, come il divieto di ChatGPT e il ban contro gli alimenti coltivati in laboratorio.

Tuttavia, vediamo altre tendenze positive, come l'ingresso di nuovi investitori stranieri nei round delle startup italiane, come nel caso dei round Seed di Glassfy e Superlayer. Inoltre, brain gain e spillover stanno prendendo piede con investitori e founder che stanno tornando in Italia, portando con sé quanto appreso da ecosistemi più maturi. Gli ex-alunni del settore tecnologico iniziano a fondare le proprie aziende (ad esempio, Sibill, Tot), i second-time founders e i serial entrepreneur sono sempre più frequenti (ad esempio, Fido, H1, JetHR, Serenis). Tutti segnali di un buon progresso.

Future Nostalgia
Quindi, cosa può aspettarsi l'ecosistema del venture italiano da questo 2023? Il 2023 sarà un anno complesso, ma sicuramente vedremo nascere altre buone opportunità nel settore, soprattutto dove l'ecosistema è vivace e forte. Per esempio, l'Italia può contare su una pletora di PMI, difficili da targettizzare ma che rappresentano una grande opportunità di mercato. Questo porterà probabilmente a un maggior numero di aziende B2B, dato anche l'attuale timore di finanziare costosi modelli B2C.

I finanziamenti rimarranno probabilmente vicini alle cifre del 2022 (come suggerito anche da Growth Capital), ma la qualità dei finanziamenti e delle startup aumenterà. Sempre più investitori internazionali investiranno, e sta già investendo, in startup Italiane, stanno nascendo founders sempre più preparati e capaci, le aziende più sane resisteranno e, si spera, nasceranno più unicorni.

L'Italia ha un enorme potenziale inespresso e un mercato (di discrete dimensioni) non sfruttato. Secondo Dealroom, l'Italia ha un finanziamento pro capite di 18 dollari, inferiore a Paesi come la Croazia o l'Islanda, posizionandosi al 24° posto in Europa. Questo dimostra quanto sia grande il margine di crescita. 

Questa crescita non è solo potenziale, ma sta già avvenendo. Come descritto da Alexander Dewez di Eurazeo e mostrato nel grafico sottostante, l'Italia ha registrato la crescita maggiore nel 2022 in termini di finanziamenti. Questi finanziamenti sono, ancora una volta, guidati dal fintech che ha registrato una crescita del 240% YoY nel 2022 rispetto al 2021 (5th PwC Italy FinTech Observatory), e un CAGR a 5 anni del 17%. 

Alexander Dewez (Eurazeo) from Dealroom data

Come ha detto un mio amico investitore, "l'Italia è la nuova Francia" con un ecosistema elettrizzante in piena espansione con molte buone opportunità che aspettano solo di essere colte. Pertanto, incoraggio tutti i VC e gli investitori a venire a dare un occhio in prima persona all'ecosistema italiano per scoprire le sue gemme nascoste, aiutandolo a fiorire portando anche l'esperienza di mercati più maturi.

Se state costruendo qualcosa di interessante in Italia o se volete parlare dell'ecosistema tech italiano, non esitate a mandarmi un'e-mail a giovanni.calabrese@sella.it.