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Next, voci dal futuro | Da immagini pixelate a nuova opportunità per gli utenti: gli NFT

Nuova puntata della rubrica Next – Voci dal futuro. Un viaggio nel mondo dell’innovazione. In questo nuovo post Filippo Chiricozzi, Area Innovation di Banca Sella, ci racconta la nascita e l’evoluzione degli NFT
Next, voci dal futuro | Da immagini pixelate a nuova opportunità per gli utenti: gli NFT
Un Criptopunks, uno dei primi NFT nati sulla blockchain di Ethereum, sugli schermi di Times Square a New York (Alexi Rosenfeld / Getty Images)
Filippo Chiricozzi

Area Innovation - Banca Sella

Gli NFT (o Non-fungible token, letteralmente “token non fungibili”) sono un tipo speciale di token che rappresenta l'atto di proprietà e il certificato di autenticità, scritto su blockchain, di un bene unico, digitale o fisico. Hanno rivoluzionato il mondo dell'arte digitale, offrendo agli artisti un ulteriore modo di monetizzare il loro lavoro e agli acquirenti la possibilità di possedere pezzi autentici e irriproducibili. Noti ai più come immagini digitali molto costose, la storia degli NFT è un'affascinante evoluzione che ha radici profonde nel concetto stesso di blockchain.

Tutto ebbe inizio con l'introduzione della blockchain Ethereum nel 2015, che permise la creazione degli smart contract. I primi NFT nati sulla blockchain di Ethereum sono noti come Cryptopunks, collezione da 10.000 personaggi digitali, lanciata sul protocollo ERC-721, il primo standard su cui poter creare gli NFT. L’idea nasce da due sviluppatori canadesi, Matt Hall e John Watkinson, che volevano testare per primi un nuovo standard di token. Al tempo acquistabili gratuitamente - l’unico costo stava nel pagamento della transazione per poterla registrare sulla blockchain - oggi i Cryptopunks sono rivenduti sul mercato secondario a un prezzo compreso tra i 120 ed i 150 mila euro.

Sempre durante Il 2017 nasce il primo gioco basato su blockchain, che utilizza gli NFT come in-game assets. Stiamo parlando di CryptoKitties. Gli utenti potevano acquistare, vendere e allevare gatti virtuali, ognuno rappresentato da un NFT unico. I classici meccanismi tipici di un videogame erano qui perfettamente rappresentati, permettendo agli utenti di interagire in una vera e propria economia virtuale. Sempre nel 2017 nasce un altro gioco noto come Axie Infinity, il quale permetteva agli utenti non solo di giocare, ma anche guadagnare token. Axie Infinity è stato il primo gioco play-to-earn con un impatto chiave in molte economie reali: diversi giocatori hanno infatti lasciato il loro lavoro ordinario, preferendo il gioco.

Il 2020 segnò una svolta significativa per l'ascesa degli NFT nell'arte digitale. Piattaforme come Rarible e OpenSea iniziarono a fornire agli artisti la possibilità di caricare e vendere le proprie opere d'arte sotto forma di NFT. Questa nuova forma di proprietà digitale offriva autenticità e trasparenza grazie alla tecnologia blockchain, eliminando la minaccia della contraffazione. Nonostante i primi artisti hanno cominciato ad affacciarsi a questa nuova tecnologia nel 2020, è stato il 2021 a portare un’attenzione crescente a questo ecosistema.
Opere d'arte, tweet e altri contenuti digitali furono venduti a cifre astronomiche: sempre più artisti emergenti e affermati abbracciarono la tendenza, creando una comunità globale di creatori e collezionisti. L'asta Christie's vide la vendita dell'opera "Everydays: The First 5000 Days" di Beeple per 69,3 milioni di dollari, stabilendo un nuovo record per un'opera d'arte digitale.

Nonostante molti pensino che gli NFT siano nati con Ethereum, la prima forma di arte collezionabile ed unica su blockchain potrebbe risalire addirittura al 2012 con la nascita dei colored coins su Bitcoin. Bitcoin per primo, nonostante le caratteristiche proprie della blockchain non lo permettessero, avrebbe introdotto un modello di creazione di token unici nel suo genere. Questa teoria è stata reintrodotta anni più tardi dallo sviluppatore Casey Rodarmor, che ha portato alla nascita degli Ordinals. La nuova teoria, ancora di nicchia ma in rapida espansione, prevede la possibilità di inscrivere, all’interno delle più piccole parti di un bitcoin note come satoshi, immagini e file di vario tipo, così da farli esistere per sempre all’interno della blockchain di Bitcoin.

 

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