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Chiara e la passione per i libri: "Sono le storie che muovono il mondo"

Chiara e la passione per i libri:
Chiara Padua

"Sono nata in un paese sufficientemente piccolo perché mi venisse voglia di scappare già alle scuole medie". Con queste parole Chiara Padua, vice-responsabile del Fintech District, ricorda le sue origini. E da quel paesino siciliano Chiara ne ha fatta di strada: prima le scuole superiori in un centro più grande della sua provincia e poi quello che definisce "il salto quantico", cioè il trasferimento a Milano per studiare all'università. La sua carriera professionale la porta a Roma, dove vive per dodici anni e lavora in ABIEventi, contribuendo a creare il Salone dei Pagamenti, e poi nel 2020 di nuovo a Milano, dove torna per unirsi al team del Fintech District e organizzare il Milan Fintech Summit.

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Tutta questa strada però non è niente se paragonata a quella che Chiara percorre tutti i giorni grazie alla sua passione per la letteratura: un amore sconfinato per i libri che la porta a viaggiare, nello spazio e nel tempo. Chiara aggiorna la sua passione sui libri su Instagram con il suo profilo @laleggiadria.

Come è nata la tua passione per la letteratura?
Da piccola dormivo in una stanza piena di libri. Mi attraevano tantissimo, non vedevo l'ora di leggerli. I miei genitori mi leggevano le favole della buonanotte e sul muro avevano dipinto scene tratte dai racconti, così quando non riuscivo a dormire provavo a raccontarmele da sola aiutandomi con i disegni. Sono le storie che muovono il mondo, la possibilità di vivere altre vite, come quando guardo "le luci nelle case degli altri" e ho nostalgia di non so bene cosa. Poi, se ci penso, capisco che ho nostalgia di quelle storie, di quelle vite che non conosco. Quando finalmente ho imparato a leggere, il mio primo libro serio è stato Huckleberry Finn, in un'edizione di quando mio padre era bambino. Non ho più smesso.

Leggere per me è prendermi una pausa, anche da me stessa. A volte è anche creare una connessione con chi non c'è più. Sono le storie che muovono il mondo, la possibilità di vivere altre vite

Cosa significa per te leggere?
Leggere per me è prendermi una pausa, anche da me stessa. Lasciare dietro la copertina nervosismi, brutture, dispiaceri e immergermi in qualcosa di più grande. A volte è anche creare una connessione con chi non c'è più. Mio padre, dopo sette anni dalla sua scomparsa fisica, trova ancora il modo di mandarmi dei messaggi tramite i libri che aveva letto. Anche io spesso lascio un biglietto nei libri presi in prestito dalla biblioteca o destinati al bookcrossing: mi piace pensare che siano come dei messaggi in bottiglia che possano far sorridere qualcuno. E poi, la lettura è l'unica cosa che non mi ha mai abbandonato, nemmeno durante la pandemia. Tutto quello che mi piaceva, il cinema, il teatro, i concerti, lo stadio, in quei mesi era svanito. Il libro no. Il libro era lì, sempre uguale da secoli, con il suo carico di storie e meraviglie e possibilità di trasportarti lontanissimo senza muovere un passo.

Perché hai deciso di aprire un blog letterario?
La mia cerchia più stretta di amici, colleghi, familiari sapeva della mia passione e mi chiedeva spesso consigli. Ogni volta dovevo recuperare appunti o file nella memoria (mia). Così ho deciso di fare dei post in cui davo il titolo del libro, un numero progressivo legato a quanti ne avessi letti fino a quel momento e un parere. Poi ho iniziato a segnarmi le citazioni che mi piacevano di più. A un certo punto ho deciso di unire le foto alle citazioni e a quelle che io chiamo pseudo-recensioni. 

Che soddisfazioni ti ha dato questa tua passione?
Una su tutte: ho scoperto da un post riguardante un libro che una mia collega di università ha dovuto affrontare una brutta malattia e ne è uscita. Naturalmente ho messo un cuore su quel post. Lei mi ha taggato dicendo che l'avevo ispirata io con le mie recensioni. Averla ispirata o anche semplicemente distratta in quel frangente così difficile è la più grossa soddisfazione che potessi avere.

Quali sono i tre libri che porteresti con te su un'isola deserta?
"Jack Frusciante" è uscito dal gruppo, il mio libro del cuore, quello che a 15 anni mi ha fatto pensare: ce la puoi fare. Uno dei pochi che rileggo a cadenza regolare. Un romanzo di formazione italiano della mia generazione. "Il Diario di Anna Frank", un altro di quelli letti e riletti, anche in versione fumetto (super consigliato). Anna era una ragazza meravigliosa e anche su un'isola deserta non bisognerebbe mai dimenticare la sua vicenda. "Una vita come tante": un capolavoro, un libro immenso, in tutti i sensi.

Quest'anno sei riuscita a unire la tua passione per la lettura con il tuo lavoro
Ho deciso di utilizzare i titoli di opere letterarie per creare il palinsesto del Milan Fintech Summit. Nessuno ha ancora visto l'agenda, ma posso dare un'anticipazione? Ci sarà per esempio una sessione dal titolo "The Incomings' Guide to the Italian Galaxy" e una dove si parlerà proprio di libri intitolata "Fantastic books and where to find them". Inoltre chiederemo a tutti gli speaker di darci il proprio suggerimento letterario, al fine di creare una TBR (To Be Read, in gergo bookstagrammer) list da condividere con tutta la nostra audience. Infine, vorrei proporre di attivare uno spazio di bookcrossing in Copernico Isola for S32, ma anche nelle altre sedi del Gruppo, per libri di ogni genere: da quelli che possono aiutarci nel lavoro ai romanzi. Sarebbe bello se ogni collega potesse inserire un breve messaggio dentro al libro che lascia per chi lo leggerà successivamente.

Ci lasci con una citazione?
"Iniziare un nuovo libro è come uscire con un uomo per la prima volta. Innanzitutto, c'è trepidazione".