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Appunti d'archivio | Esposizioni Universali: i personaggi Sella raccontano... da Vienna alla Tour Eiffel (parte seconda)

Manca un anno al prossimo Expo 2025, a Osaka in Giappone. Per l’occasione, dopo la prima tappa a Londra e Parigi, continuiamo a risalire all’origine del grande evento attraverso quella speciale macchina del tempo che è il nostro Archivio Storico, insieme alla Fondazione Sella. Per raccontare le prime Esposizioni Universali dell’Ottocento cogliendone emozioni, commenti, idee. E dunque che il nostro flashback continui
Appunti d'archivio | Esposizioni Universali: i personaggi Sella raccontano... da Vienna alla Tour Eiffel (parte seconda)
Una illustrazione del padiglione imperiale dell'Espoizione Universale di Vienna (DEA / Biblioteca Amrosiana / Getty Images)

La «colossale Esposizione di Vienna»
Dopo la doppia alternanza fra Londra e Parigi con le edizioni dal 1851 al 1867 (leggi qui il precedente "Appunti d'archivio", l’Esposizione Universale si sposta a Vienna, coinvolgendo l’Impero Austro-Ungarico nell’edizione del 1873 dedicata al tema Kultur und Erziehung (Cultura e Istruzione). L’epoca è quella della cosiddetta Belle Époque, il periodo di pace, di apertura delle frontiere e di sviluppo delle industrie e dei commerci seguito alla guerra franco-prussiana del 1870-1871 e drammaticamente interrotto dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale nel 1914.

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…ho visto, veggo e vedrò molte cose che assai mi interessano - Giuseppe Venanzio Sella

«La colossale Esposizione di Vienna, meravigliosa per tante bellezze in essa raccolte, aveva a sé attirato una grande quantità di prodotti di lane dei vari paesi» scrive Giuseppe Venanzio Sella nella pubblicazione Note sopra l'industria della lana in occasione dell'Esposizione di Vienna, predisposta dopo aver svolto il ruolo di giurato incaricato per l'Italia dal Ministero di Agricoltura Industria Commercio e aver compilato una relazione sull’argomento. L’evoluzione della tecnologia appare evidente ai suoi occhi: «L’esposizione di Vienna ci ha provato, che ora nei tessuti finissimi di lana cardata o scardassata si ottiene generalmente una perfezione molto grande, soprattutto per causa delle recenti macchine per cardare e filare la lana». 

Souvenir dell’Esposizione Universale di Parigi 1878, con la raffigurazione della Statua della Libertà la cui testa, completata nel giugno di quell’anno, fu esposta nel giardino del Palazzo del Trocadero


«…ho visto, veggo e vedrò molte cose che assai mi interessano» - Giuseppe Venanzio
È lo stesso Quintino a ricavarne utili indicazioni per l’attività laniera di famiglia, che riferisce al fratello Giuseppe Venanzio: «È finita l’esposizione ed io ho finito di vederla. Essa mi ha molto interessato e ho fatto bene a venirla a visitare. Senza contare che ho visto, veggo e vedrò molte cose che assai mi interessano. Guardai specialmente le trombe ad acqua per gli incendi, giacché il pericolo corso qualche settimana fa mi dà l’occasione di pensare più di una volta ai disastri cui siamo esposti [al Lanificio Maurizio Sella]». 

Tutto ciò che vedo nelle strade attira la mia attenzione ed assorbe quasi tutti gli altri pensieri - Vittorio Sella

In viaggio verso Parigi, con lo zio Quintino
Siamo ora nel 1878 e l’emozione per il viaggio a Monaco e Parigi, dove era in corso l’Esposizione Universale dedicata ad agricoltura-arte-industria, traspare intatta dalla lettera che il diciottenne Gaudenzio Sella, figlio di Giuseppe Venanzio e futuro fondatore di Banca Sella nel 1886, scrive al fratello Vittorio: «Caro Vittorio, sai, domani alle 8.35 io parto con Corradino [figlio di Quintino Sella e cugino di Gaudenzio] e lo zio Quintino e vado, indovina? A Monaco di Baviera. Lo zio dovendo trovarsi colà ai 12 del mese per l'inaugurazione di un monumento a Liebig volle prenderci seco. Da Monaco, per quale via non lo so ancora, andremo a Parigi. Carlino e Alessandro [rispettivamente fratello e cugino di Gaudenzio] partiranno qualche giorno dopo e ci raggiungeranno a Parigi per la via normale del Moncenisio. Puoi proprio dire che la fortuna mia sia favorevole quest'anno!».

Frontespizio del periodico "L’Esposizione di Parigi del 1889 illustrata", pubblicato a Milano nel 1889 dall’Editore Sonzogno (Biblioteca gruppo Sella)

Una punta verso l’infinito
Dal canto suo Vittorio Sella, noto alpinista e fotografo, visita l’Esposizione Universale di Parigi del 1889 dedicata alla celebrazione del Centenario della Rivoluzione Francese. Si trova davanti la maggiore fra le esposizioni avvenute fino a quel punto, con proporzioni colossali così descritte nel periodico L’esposizione di Parigi del 1889 illustrata: «L’Esposizione del 1855, la prima, stava comodamente nella gabbia di vetro del Palazzo dell’Industria, oggidì appena sufficiente per le mostre speciali, Quella del 1867 non eccedeva gli stretti limiti del Campo di Marte. Per collocare quella del 1878 bisognò aggiungervi l’annesso del Trocadero. E la quarta [tenuta a Parigi], l’attuale, soffocando nelle aree delle tre precedenti, ha fatto scaturire dal suolo la formidabile Tour Eiffel per fare una punta verso l’infinito!». A tal proposito scrive Vittorio Sella alla moglie Linda: «Parigi è piena di gente e mi confonde addirittura, per me solito a vivere a S. Gerolamo oppure sulle montagne è un vero caos. Tutto ciò che vedo nelle strade attira la mia attenzione ed assorbe quasi tutti gli altri pensieri. Sono stato a vedere l'Esposizione. Questa poi è una meraviglia dell'attività umana. Salii sulla torre Eiffel fino al secondo piano. Più oltre non è permesso ancora di salire. La sua altezza di 300 metri essendo esile non impressiona molto. Mi aspettavo di vedere qualcosa di maggiore effetto.  [...] Nell'Esposizione degli Stati Uniti d'America vi sono molte cose interessanti. Oltre al fonografo di Edison che fa grande chiasso, vi sono molte mostre utili a vedersi». 

Illustrazione tratta dal periodico "L’Esposizione di Parigi del 1889 illustrata", pubblicato a Milano nel 1889 dall’Editore Sonzogno (Biblioteca gruppo Sella)

Un curioso documento conservato nell’archivio storico di Banca Sella ci restituisce l’impressione dell’articolata organizzazione, anche finanziaria, costruita a supporto del grande evento: si tratta di un certificato di Bon a lot de 25 francs au porteur, buono che dava diritto a 25 entrate all’Esposizione, cedibile a terzi, e «rimborsabile nel lasso di 75 anni, concorrendo a premi che si tireranno a sorte. Per assicurare in 75 anni il rimborso del capitale di 30 milioni, corrispondente a 1.200.000 buoni, e per dare premi abbastanza rilevanti ai numeri vincenti, basterà mettere da parte un capitale di circa 6 milioni ». Sul certificato compaiono a sinistra l’immagine del genio della Rèpublique Française col vessillo PAX, e a sinistra la figura del LABOR con grembiule da lavoro e gli oggetti simbolici dell’incudine e della ruota dentata.

Bon a lot de 25 francs au porteur, Parigi 1889 (Archivio Storico gruppo Sella)

Uno sguardo verso l’avvenire
L’Ottocento si chiuderà non prima di aver visto le Esposizioni Universali di Philadelphia, Melbourne e Barcellona, quindi ancora di Chicago, Bruxelles e infine Parigi nel 1900, alla quale Vittorio Sella parteciperà come fotografo, e sarà premiato con medaglia d’oro e diploma di Grand Prix. 
Giunti ormai al termine di questo viaggio fra le Esposizioni Universali dell’Ottocento, compiuto grazie agli archivi storici del gruppo Sella e della Fondazione Sella, rivolgiamo l’attenzione verso la prossima manifestazione, ormai vicina. Come detto in principio, si tratta dell'Expo 2025 di Osaka, organizzata dal Bureau international des Expositions sull'isola artificiale di Yumeshima, che avrà come tema: "Delineare la società del futuro per le nostre vite". Sarà ancora una volta l’occasione per il mondo intero di incontrarsi in pace per proiettare lo sguardo verso l’avvenire.