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"Finanza e ricerca scientifica, un rapporto virtuoso e in crescita"

''Finanza e ricerca scientifica, un rapporto virtuoso e in crescita''
Un dispositivo robotico per la ricerca medica e farmaceutica ( DavidBGray / Getty Images)
Alessandro Marchesin
Alessandro Marchesin

Amministratore delegato Sella Sgr

Gli avvenimenti degli ultimi anni, con la pandemia da Covid-19 in primis e il conflitto in Ucraina più recentemente, hanno senza dubbio modificato le nostre priorità e la scala dei valori a cui eravamo abituati. Oggi infatti nulla sembra prescindere dalla salute e dal benessere del singolo e della collettività. Un cambiamento radicale, che mette in evidenza aspetti che semplicemente prima davamo, quantomeno nelle nostre esperienze di cittadini europei, come scontati. E che invece abbiamo scoperto essere valori centrali e importanti per tutti, da sostenere e difendere.

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Un contributo allo sviluppo di condizioni migliori di vita delle persone può arrivare anche dalla capacità di coniugare finanza e ricerca scientifica, due mondi che a prima vista possono apparire molto lontani, con l'obiettivo comune di sostenere e promuovere gli investimenti socialmente responsabili in aziende che operano proprio in questi ambiti.

La ricerca scientifica non è infatti fine a sé stessa, ma applicata a progetti concreti, con obiettivi di medio e lungo periodo, spesso tramite il coinvolgimento di istituzioni pubbliche e soggetti privati. È il caso della ricerca scientifica applicata alla medicina, alla salute e ai nuovi stili di vita, che oggi più che mai presuppongono una maggiore attenzione per l'ambiente in cui viviamo, guardando innanzitutto ai cambiamenti climatici, ma anche alla sicurezza energetica, ai processi alimentari, alla riqualificazione degli spazi urbani, all'evoluzione demografica e così via.

Sono solo alcuni dei temi di sostenibilità ambientale e sociale su cui le istituzioni hanno posto maggiormente l'attenzione negli ultimi anni.

Sui temi di sostenibilità ambientale e sociale, il mondo della finanza si è mosso con un certo anticipo. Banche e asset manager hanno infatti modificato, già da tempo, le loro strategie di investimento in ottica Esg

In quest'ambito, possiamo dire che il mondo della finanza si è mosso con un certo anticipo. Banche e asset manager hanno infatti modificato, già da tempo, le loro strategie di investimento in ottica Esg. Da questo punto di vista, il 2021 è stato un anno fondamentale che ha accelerato il ruolo della finanza come motore di crescita più sostenibile e inclusiva: la regolamentazione europea ha segnato nuovi passi verso una maggiore trasparenza dell'offerta, per consentire ai risparmiatori di effettuare agevolmente scelte di investimento sempre più consapevoli.

Sostenere un settore come quello dell'healthcare, che grazie alle sue soluzioni all'avanguardia può avere un impatto positivo e concreto sulle vite di ciascuno di noi, rappresenta quindi un obiettivo a cui tendere nell'ambito degli investimenti Esg. Senza dimenticare le potenzialità stesse del settore, fortemente legato all'innovazione, alla tecnologia, alla digitalizzazione e alla robotica.

Proprio in questa direzione come Sella Sgr abbiamo lanciato nel 2020 TFS iCARE, un fondo di fondi tematico nato con l'obiettivo di promuovere la salute sotto tutti i punti di vista attraverso una selezione di investimenti tematici focalizzati sui titoli di società che sostengono l'innovazione, la Cura, l'Ambiente, la Ricerca e l'Etica, da cui l'acronimo che dà nome al Fondo. Un progetto sviluppato insieme alla Fondazione Umberto Veronesi (leggi l'articolo dedicato e guarda l'intervista a Paolo Veronesi, Presidente della Fondazione), una delle principali realtà italiane impegnate nella promozione della ricerca scientifica di eccellenza e nella realizzazione di progetti di prevenzione, educazione alla salute e divulgazione della scienza. 

E risale addirittura al 1999 il lancio del primo fondo di investimento etico di Sella SGR, fondo che è stato progressivamente rinnovato fino a diventare nel 2015 "Investimenti sostenibili" (leggi la notizia), primo fondo comune in Italia con una politica di investimento a Impatto, allineando l'obiettivo di un ritorno finanziario e la volontà di contribuire concretamente alla creazione di valore ambientale e sociale. 

Un circolo virtuoso, quindi, già presente nel nostro Paese e che negli ultimi anni sta continuando il suo percorso di consolidamento anche grazie a una maggiore diffusione della consapevolezza da parte dell'opinione pubblica verso queste tipologie di tematiche, che saranno sempre più al centro del dibattito.