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Una scienza che agisce per e con l'essere umano, verso il bene comune

Una scienza che agisce per e con l'essere umano, verso il bene comune
Paolo Veronesi, presidente della Fondazione Umberto Veronesi

L'evoluzione delle innovazioni tecnologiche e il progresso nella ricerca scientifica sono due aspetti che ormai da diverso tempo vanno di pari passo. L'emergenza sanitaria da Covid-19 ha ulteriormente ribadito il ruolo chiave della scienza nel progresso umano. Lo stesso è accaduto con le tecnologie che, cambiando velocemente, continuano a plasmare in maniera radicale il mondo e il nostro modo di vivere. La grande spinta alla digitalizzazione è una strada senza ritorno. Anche nel campo dell'healthcare.

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La medicina del futuro deve coniugare gli straordinari contributi che la ricerca di avanguardia può offrire, le attività di prevenzione e cura incentrate sulla persona. Una scienza che agisce per e con l'essere umano, verso il bene comune

Oggi, sempre più spesso, si sente parlare di Medicina 2.0 o Digital Health, in cui big data, intelligenza artificiale, realtà virtuale e Internet delle cose stanno ormai diventando parte integrante della realtà, grazie anche all'ingresso nel settore di una nuova generazione di specialisti nativi digitali. Un dato su tutti testimonia questo cambio di rotta: il settore dell'healthcare produce da solo il 30% del volume di dati globali. 

Ma quando si parla di salute c'è molto di più: da un lato c'è un motore di crescita dato dall'innovazione, dall'altro, naturalmente, rimane fondamentale la ricerca.

A sottolinearlo è Paolo Veronesi, Presidente di Fondazione Umberto Veronesi, Direttore della Divisione di Senologia Chirurgica dell'Istituto Europeo di Oncologia e Professore Ordinario in Chirurgia Generale presso l'Università degli Studi di Milano. In questa video-intervista, il Professor Veronesi mette in evidenza come oggi la mortalità per patologie oncologiche continua a diminuire in maniera costante, grazie agli stili di vita migliorati, alla consapevolezza e all'evoluzione e rivoluzione della ricerca farmacologica. Mai come in questi ultimi anni sono stati raggiunti risultati straordinari, grazie alle nuove conoscenze sul DNA e a tecnologie d'avanguardia.

Se la ricerca scientifica può migliorare concretamente la qualità e la prospettiva di vita delle persone, grazie a nuovi modelli di prevenzione, diagnosi, terapia e cura, lo sviluppo tecnologico è ineludibile: sensori ingeribili, dispositivi indossabili cui si aggiungono le possibilità date dall'intelligenza artificiale e dal machine learning, dai robot e dalla telechirurgia. La digitalizzazione è in definitiva un fattore chiave per trasformare pratiche obsolete in tecniche più moderne, fornire soluzioni più economiche, rapide, e soprattutto più efficaci contro le malattie, permettendoci inoltre di condurre vite più sane in ambienti più salubri.

Fondazione Umberto Veronesi ETS, che dal 2003 finanzia medici e ricercatori attivi nei settori più avanzati dell'oncologia, si muove nella convinzione che la medicina del futuro debba coniugare gli straordinari contributi che la ricerca di avanguardia può offrire, le attività di prevenzione e cura incentrate sulla persona, l'elaborazione di proposte per migliorare la società in cui viviamo. Una scienza che agisce per e con l'essere umano, verso il bene comune.