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Una spedizione sul K2 per misurare la salute del nostro pianeta

Il 10 giugno prende il via una speciale missione che cercherà di raggiungere gli 8mila metri della seconda vetta più alta al mondo per monitorare le condizioni ambientali e quelle degli esseri umani in condizioni estreme. Il progetto, promosso e organizzato dal CAI Biella insieme al CAI nazionale, è sostenuto dal gruppo Sella
Una spedizione sul K2 per misurare la salute del nostro pianeta
Un dettaglio del K2 in una fotografia scattata da Vittorio Sella nel 1909 nella spedizione con il il Duca degli Abruzzi, Luigi Amedeo di Savoia (Fondazione Sella Istituto Di Fotografia Alpina Vittorio Sella (Historical And Photographic Museum / Photo by DeAgostini / Getty Images)

Una spedizione per monitorare lo stato di salute del pianeta e quello dell’uomo in condizioni estreme, fotografare il cambiamento climatico in atto e interrogarci tutti su una necessaria presa di coscienza. È questo l’obiettivo del Progetto K2, una speciale missione partita da Biella il 10 giugno con destinazione finale le vette del Karakorum 2, ossia il K2.

La squadra è composta da sei alpinisti che nel loro percorso monitoreranno le proprie performance e l’ambiente circostante con prelievi, campionamenti e fotografie. Si tratta quindi anche di una missione scientifica con la misurazione dei parametri del corpo umano per affrontare queste sfide; c’è poi il prelievo dei campionamenti di neve e ghiaccio alle varie altitudini, attività già svolta dal capo-spedizione Gian Luca Cavalli in Antartide, per comprendere se ci sono microplastiche presenti anche con forme residuali pure a queste quote estreme. E poi c’è la componente fotografica: gli scatti realizzati – nella missione c’è anche un foto-videomaker – verranno confrontati con quelli di Vittorio Sella del 1909 comparando la stessa angolazione per capire come è cambiato il ghiacciaio e soprattutto di quanto è diminuita la sua massa in questi oltre cento anni.

La vetta
Noto anche come Monte Godwin-Austen, cioè colui che effettuò i primi rilevamenti nel 1856, ChogoRi (Grande Montagna in lingua balti, dialetto tibetano) o Dapsang, è situato nel gruppo Karakorum. Il suo nome, K2, sta ad indicare la seconda cima del Karakorum, anche se in realtà questo è dovuto ad un errore di misurazione, essendo il K1, il Masherbrum, più basso. Si decide di mantenere la dicitura perché il 2 corrisponde alla posizione del K2 nella lista delle cime più alte al mondo, appartenente alla catena dell’Himalaya. Dopo l’Everest, è la seconda montagna più alta del pianeta con i suoi 8.611  metri. Appartenente al cosiddetto “Ottomila”, il gruppo delle 14 vette della Terra che superano gli 8.000 metri di altitudine, il K2 ha il terzo più alto tasso di mortalità di scalata. L’ascensione è ritenuta più difficoltosa di quella dell’Everest: i suoi versanti sono estremamente ripidi, vi è forte esposizione e numerosi tratti di arrampicata sono difficili ed impegnativi, soprattutto in prossimità della vetta; vi sono inoltre scarse possibilità di accampamento. Il campo base della missione è situato ad 80 Km di distanza a piedi dalla più vicina località raggiunta da veicoli, Askole, un piccolo villaggio situato nella parte più remota della regione del Karakorum, a circa 3.000 metri di altitudine. Per accedere alle vie di ascensione del K2 è necessario percorrere 60 Km sul ghiacciaio Baltoro, ghiacciaio vallivo situato dopo Askole. Quindi enormi difficoltà si riscontrano anche ad arrivare e a montare il campo base, considerando anche che spesso la montagna è soggetta allo scatenarsi di violente tempeste che durano diversi giorni.

La squadra
Sono sei gli alpinisti che partiranno alla volta del Pakistan. Della spedizione fanno parte gli alpinisti Gian Luca Cavalli (capo spedizione, in piedi a sinistra), Donatella Barbera (medico della spedizione, in piedi al centro) Matteo Sella (che fa parte dell’Eagle Team del CAI, al centro in basso), Cesar Rosales (in basso a sinistra), Tomasso Lamantia (in basso a destra) e Dario Remero (in piedi in alto a destra). 


Progetto K2 è sostenuto dal gruppo Sella come sponsor dell'iniziativa insieme a Allianz Bank. Promotore e organizzatore è CAI Biella insieme a CAI nazionale. La conclusione della missione è prevista per il 17 agosto. Dalle vette del Karakorum 2 alla spedizione tra i ghiacci della Groenlandia. Anche se a distanza di migliaia di chilometri questa missione richiama un altro impegno che il gruppo Sella sta portando avanti con SOS Arctic partita lo scorso 2 maggio. Si tratta di una speciale spedizione per un percorso di millecinquecento chilometri che verrà compiuto per mappare i ghiacciai interni della Groenlandia, sfruttando unicamente l’energia eolica. La spedizione ha come obiettivo la raccolta di campioni di ghiaccio in aree mai esplorate prima d’ora, da rendere disponibili ai maggiori enti di ricerca. 

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