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Un minibond per essere più veloci e green. Il caso di ARS Tech

La finanza straordinaria può sostenere e accelerare i piani di crescita di un’impresa. Il Ceo di ARS Tech, Carlo Balucani, ha raccontato la sua esperienza con l’emissione obbligazionaria realizzata con la divisione di Investment Banking di Sella e gli obiettivi della sua azienda che contribuisce a creare le auto sportive più ammirate al mondo
Un minibond per essere più veloci e green. Il caso di ARS Tech
Alcune vetture esposte davanti allo stabilimento di ARS Tech

Io sono velocità”. Inizia con queste parole il fortunato lungometraggio animato Cars della Disney in cui Saetta McQueen, la vettura da corsa protagonista della storia, ritrova la sua competitività nelle gare automobilistiche statunitensi dopo un’esperienza forzata lontana dal mondo delle corse. La velocità, quindi. Elemento – ovviamente – fondamentale quando si parla di automobili sportive e di gare. Ma come la si ottiene? Quanto lavoro c’è dietro a una vettura sportiva in grado di ottenere prestazioni eccezionali? La risposta, banale, è che c’è un lavoro enorme che non tutti conoscono e che pochissimi sono in grado di fare. Progettare una vettura da corsa, il suo telaio e la componentistica richiede un’altissima specializzazione, competenze specifiche, grande esperienza, ma anche visione del futuro per portare sempre di più la produzione verso una direzione sostenibile.

In Italia, da sempre terra di motori, oltre ai grandi produttori di auto sportive ci sono anche piccole eccellenze, magari poco conosciute ai più, ma che forniscono i loro servizi per la progettazione e creazione di hypercar, supercar e per le vetture del settore motorsport. Tra queste, in Abruzzo, spicca ARS Tech, nata soltanto nel 2014 e considerata un fornitore di riferimento e di gamma alta dai principali produttori del settore, è oggi leader mondiale nelle tecnologie avanzate di produzione di componentistica in materiali compositi in fibra di carbonio. Con una particolare attenzione alla sostenibilità e alla circolarità della produzione. È proprio per migliorare ed efficientare il suo apparato produttivo che lo scorso anno l’azienda, sotto la guida di Carlo Balucani (nella foto piccola), ha fatto ricorso a una emissione obbligazionaria da 10 milioni di euro assistita da Sella, attraverso la propria divisione di Investment Banking.

Ma andiamo per passi. Dottor Balucani, ci descrive che tipo di azienda è ARS Tech? 

Siamo una realtà giovane, compiamo dieci anni proprio nel 2024. Operiamo nel settore della produzione di manufatti in materiali compositi, destinati principalmente al settore del motorsport e vetture hypercar e supercar. Il nome ARS Tech incorpora una ricca gamma di significati latini come arte, abilità, tecnica, artigianato e scienza, sottolineando la fusione di artigianato tradizionale e tecnologie avanzate di processo. In pochi anni siamo stati in grado di essere considerati un fornitore di riferimento e di gamma alta dai principali produttori del settore e siamo oggi leader mondiale nelle tecnologie avanzate di produzione di componentistica in materiali compositi in fibra di carbonio.  

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Un settore dove l’innovazione è fondamentale...
Sicuramente. La società, attraverso l'introduzione di tecniche di lavorazione e gestione basate sulla tecnologia informatica, ha ottimizzato i processi di lavorazione così da garantire sostenibilità, riproducibilità delle fasi, controllo della qualità e della produzione. All'attività di produzione si sono affiancate, con carattere di rilevanza strategica e di know-how, anche quelle di progettazione, R&D di prodotti, processi e servizi correlati alla produzione come co-design for manufacturing, assistenza all’omologazione e consulenza per l’industrializzazione della produzione dei materiali compositi. 

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D’altronde anche il settore in cui operate è in forte crescita. Ci può dare qualche numero?
Il nostro mercato di riferimento è quello del Luxury Automotive e del Global Motorsport. Per intenderci quello del settore del motorsport e delle hypercar e supercar, che gode di ottima salute: considerando solo il settore Motorsport, il fatturato a livello globale nel 2022 è stato di circa 8 miliardi di dollari e secondo le stime di McKinsey, nel periodo 2022-2027 dovrebbe crescere ad un CAGR del 10,2% attestandosi a quasi 13 miliardi di dollari. In questo contesto l’Europa rappresenta oggi il principale mercato con una quota pari al 30% del settore, anche se gli studi prevedono una crescita nel resto del mondo dovuta ai forti investimenti e alla crescita dei mercati del Medio Oriente e del Nord Africa. Per lo stesso periodo 2022-2027 il mercato delle Hypercar prevede invece un CAGR superiore al 30% e che si arrivi nel 2031 a 220 miliardi di dollari di controvalore, rispetto ai 15 miliardi di dollari del 2021.

In questo settore sono decisivi gli investimenti, e la finanza straordinaria può essere una chiave di sviluppo interessante. Come vi muovete in questo ambito?
Gli investimenti, come per tutte le realtà, sono fondamentali. Tanto più per noi che puntiamo molto sull’R&D, sull’innovazione e sulla sostenibilità. La finanza straordinaria in quest’ottica rappresenta un valido alleato per i nostri piani di crescita. Il minibond da 10 milioni euro che abbiamo emesso lo scorso anno con Sella ci ha permesso proprio di supportare lo sviluppo del nostro piano industriale, con un focus particolare sull’efficienza energetica e l’economia circolare. 

In che modo uno strumento come il minibond vi ha aiutato?
Insieme ai professionisti della divisione di Investment Banking del gruppo Sella, che del minibond è stato arranger e advisor, abbiamo strutturato questa emissione obbligazionaria da 10 milioni di euro sottoscritta per 7 milioni dall’anchor investor Riello Investimenti Partners SGR, Banca Sella (2 milioni) e Sella Sgr (1 milione). Il minibond ci ha permesso una forte accelerazione in termini di tempistiche sugli obiettivi del nostro piano industriale. Ma non solo: l’eco mediatica data da una operazione del genere, riportata anche dalla stampa specializzata, ha fatto aumentare la nostra conoscenza nel mondo finanziario rendendoci più attrattivi anche per investimenti terzi.

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Grazie all’emissione del minibond quali progetti intendete portare avanti?
I fondi sono stati utilizzati per supportare la realizzazione del nostro piano industriale che prevede l’ampliamento dello stabilimento di Controguerra, la cui superficie coperta aumenterà a 26.000 mq dagli attuali 16.000 e con un impatto occupazionale importante per il territorio. Questa operazione ci consentirà di industrializzare processi produttivi innovativi e brevettati per realizzare, ad esempio, un intero telaio in fibra di carbonio per una vettura senza giunzioni ed incollaggi, garantendo minor peso e maggiore sicurezza. Tali processi saranno improntati sulla valorizzazione dell’economia circolare interna e sul risparmio energetico, offrendo così ai nostri clienti componenti altamente prestazionali per il settore di riferimento e nel massimo rispetto dell’ambiente.

Torniamo alla vostra attività. Come si fa a guadagnare la fiducia dei produttori in un ambiente competitivo come quello in cui operate?
La competizione che c’è nel mondo delle corse, o comunque delle hypercar per uso privato, si riflette su tutta la catena di produzione. Bisogna guardare sempre al futuro e puntare all’eccellenza. Noi in questi anni abbiamo creato un polo produttivo all’avanguardia composto da quattro stabilimenti interconnessi e da reparti dedicati all’ingegneria, alla R&D e ai materiali. Abbiamo sviluppato un sistema integrato unico nel suo genere, Hypersystem. Si tratta di un circuito produttivo 100% in-house: dalla progettazione alla produzione, fino all’ispezione e al collaudo finale. Diamo vita così a soluzioni produttive proprietarie con un processo integrato che hanno come conseguenza un time-to-market senza precedenti. Inoltre, siamo la prima azienda al mondo ad offrire un telaio monoscocca in fibra di carbonio a struttura continua con tecnologia innovativa brevettata. Questo significa zero giunzioni e/o incollaggi, un telaio robusto che conferisce leggerezza alla vettura e la massima sicurezza per il pilota.
Tutto questo per essere… velocità!