Scenari
Open Innovation

Territori e innovazione, quella ricetta vincente che lega le radici locali alle ambizioni globali

La riflessione di Domenico Lopriore, area Innovation di Banca Sella, nella nuova ricerca dell’Osservatorio Open Innovation Lookout del Politecnico di Milano. Il mercato in Italia sull’innovazione aperta vale quasi 750 milioni di euro e l’intelligenza artificiale accelera lo sviluppo. La sfida passa dal misurare l’impatto
Territori e innovazione, quella ricetta vincente che lega le radici locali alle ambizioni globali
La copertina della nuova ricerca dell’Osservatorio Open Innovation Lookout del Politecnico di Milano dedicata al mondo dell'innovazione aperta

Che cos’è un territorio? Sembra una domanda semplice, ma racchiude una complessità straordinaria. Un territorio non è solo uno spazio geografico, ma un luogo vivo che ospita persone, imprese e settori affini, un ecosistema dinamico dove lo scambio reciproco e l’esperienza accumulata generano valore. È qui che si coltiva il fare e il saper fare – oggi lo chiamiamo know-how – un patrimonio che si tramanda di generazione in generazione, creando eccellenze uniche. Queste diventano non solo simboli di identità locale, ma veri e propri ambasciatori globali del territorio stesso. Questa dinamica ha una natura frattale: si ripete su diverse scale e contesti, mantenendo una struttura analoga. Da un lato è profondamente influenzata dalle peculiarità geografiche e culturali di un luogo; dall’altro è un fenomeno universale. È per questo che possiamo riconoscere lo stesso spirito innovativo sia nella Silicon Valley che nei luoghi dell’innovazione italiana.

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La Silicon Valley è un esempio iconico. Qui, il connubio tra giovani talenti formati in istituti d’eccellenza, come Stanford, la disponibilità di capitali di rischio e la presenza di giganti tecnologici come Google e Apple ha creato un ecosistema vibrante. Un ecosistema capace non solo di rivoluzionare il nostro modo di vivere, ma anche di attrarre risorse da tutto il mondo, alimentando un circolo virtuoso di innovazione. E in Italia? Anche noi abbiamo le nostre eccellenze. Pensiamo alla Motor Valley in Emilia-Romagna, cuore pulsante dell’automotive, o alla Food Valley che celebra l’agroalimentare di qualità. Biella è un punto di riferimento mondiale per il tessile di alta gamma, mentre le Marche si distinguono per la manifattura calzaturiera. Questi sono solo alcuni esempi delle tante peculiarità italiane, ciascuna con un’identità unica e un forte legame con la tradizione locale, ma capaci di innovare e competere su scala globale.

Per un’Italia più competitiva i territori non sono più solo luoghi fisici, ma potenti catalizzatori di innovazione

Da dove nasce l’innovazione? Le startup, vero motore del cambiamento, non nascono dal nulla. Hanno bisogno di un terreno fertile fatto di giovani brillanti, un sistema educativo di alto livello, tecnologie avanzate, una pubblica amministrazione visionaria e risorse finanziarie accessibili. È la combinazione di questi elementi a determinare la capacità di un territorio di evolversi e prosperare. 

Il lavoro di Sellalab si inserisce proprio in questo contesto, con l’obiettivo di generare un impatto positivo sul territorio. Come fulcro strategico dell’Open Innovation del Gruppo Sella supportiamo le Pmi nella loro crescita e nel percorso di transizione sostenibile e responsabile. Abbiamo osservato che molte Pmi italiane non dispongono di risorse interne, come innovation o impact manager, per guidare questa transizione. Qui interveniamo noi, colmando il gap e connettendo le imprese a un ecosistema di startup innovative e partner industriali, offrendo programmi di accelerazione, consulenza e soluzioni tecnologiche, oltre alla possibilità di accedere a risorse finanziarie per la realizzazione dei loro progetti. La ricetta per un ecosistema di successo è una combinazione di globalismo e localismo: radici profonde nella tradizione e nella cultura locale, unite alla capacità di attrarre risorse globali. I territori vincenti sanno innovare, mantenendo l’autenticità delle loro origini, ma guardando con ambizione alle opportunità offerte dal mondo. Se vogliamo davvero creare un’Italia più competitiva dobbiamo abbracciare questo approccio. I territori non sono solo luoghi fisici, ma potenti catalizzatori di innovazione, in grado di generare un impatto che va ben oltre i loro confini geografici.