Insights
Open Innovation

In ogni impresa e in ogni comunità tutti devono essere startupper. L’open innovation fa emergere il valore

Flessibilità e coesione sono indispensabili per affrontare quella che l’Economist ha definito l’era del caos. Perché per affrontare una realtà fluida e contraddittoria, attraversata da conflitti e incertezze, bisogna saper interpretare e valorizzare le differenze aprendosi all’ascolto, al confronto, alla pazienza. La riflessione di Pierangelo Soldavini
In ogni impresa e in ogni comunità tutti devono essere startupper. L’open innovation fa emergere il valore
Uno dei primi spazi di Sellalab all'interno del Lanificio Maurizio Sella a Biella
11 Jun 25
#open innovation
Pierangelo Soldavini
Pierangelo Soldavini

Questa è la nuova puntata della rubrica mensile Insights - Il punto di Pierangelo Soldavini, un'analisi a firma del noto giornalista italiano esperto di economia e innovazione. Qui puoi leggere le precedenti puntate.

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Sella non ha nulla da imparare in fatto di innovazione: che si tratti di agricoltura o di vini, di tessile, di credito o di finanza pubblica la storia della famiglia è un marchio di garanzia di un gruppo che ha saputo tenere il passo con i tempi e cambiare quando la realtà lo imponeva. Mettendosi alla guida del cambiamento. Già più di una decina di anni fa, quando ancora non si parlava di “fintech”, il gruppo aveva compreso che la sfida era quella di ridefinire il concetto di banca, abbracciando l'innovazione e rivoluzionando i modelli di business nell’ambito dei servizi finanziari. La risposta fu la creazione di Sellalab con un’intuizione originale che era frutto di una visione di più lungo periodo, basata sull’apertura all’open innovation, con un approccio che oggi più che mai torna necessario per rispondere alle sfide che le imprese si trovano ad affrontare in quella che l’Economist ha recentemente battezzato come The age of chaos

Oggi le banche si trovano ad affrontare una doppia sfida che si snoda sull’adeguamento del proprio business a nuovi scenari competitivi che cambiano alla velocità della luce, ma anche sull'accompagnamento di imprese, soprattutto Pmi, sempre più alle prese con l’incertezza sotto il profilo geopolitico, economico e anche tecnologico che impone una continua correzione di rotta e una visione strategica adeguata. Di fronte a questo scenario le aziende non hanno altra strada se non quella di un approccio aperto e flessibile, avendo chiari gli obiettivi ma sapendo adeguarsi al percorso per raggiungerli: per affrontare una realtà fluida e contraddittoria, attraversata da conflitti e incertezze non sempre risolvibili in modo lineare, bisogna saper interpretare e valorizzare le differenze aprendosi all’ascolto, al confronto, alla pazienza. Ridefinire il concetto di banca, abbracciando l'innovazione e rivoluzionando i modelli di business aziendali nei servizi finanziari era l'obiettivo di Sellalab sin dalla nascita. In questi dodici anni la piattaforma ha saputo adattare il proprio modello di business per affrontare le sfide emergenti nel panorama dell'innovazione guidando il gruppo sul percorso dell'innovazione, perseguendo soluzioni utili e sostenibili per le imprese, anticipando i trend futuri e adattandoli alle esigenze delle Pmi. “Tale evoluzione non solo ha contribuito a rafforzare la posizione di Sella come leader nell'ecosistema dell'innovazione, ma ha anche favorito la sua capacità di anticipare e rispondere alle mutevoli esigenze del mercato e dei clienti”, si evidenzia nella ricerca Glocal Open Innovation messa a punto dal Politecnico di Milano che analizza Sellalab come modello di successo di open innovation con ricadute su tutto il territorio biellese. Il momento simbolico che ha segnato l'inizio di Sellalab è stata l'apertura del suo spazio fisico nell’edificio storico del Lanificio Maurizio Sella. Questo spazio si è trasformato in “un catalizzatore che ha favorito la connessione tra passato e presente, stimolando un'evoluzione coesa”, con l'ambizione di generare un impatto innovativo su scala nazionale.

Un report ministeriale ha riportato Biella al decimo posto per la densità di startup innovative, un risultato a cui ha contribuito anche quell’iniziativa. Come sottolinea il Politecnico, la sfida del Sellalab è legata fin dalle origini alla promozione di una cultura dell'innovazione sia all'interno dell'organizzazione che nel contesto territoriale di pari passo con un cambio di mentalità nel gruppo che ha implicato l'acquisizione di nuove conoscenze e competenze. “Sin dal suo avvio nel 2013 si è assistito a un cambiamento nell'approccio nei confronti di Banca Sella, che non è più vista semplicemente come un'istituzione bancaria tradizionale, bensì come un vero e proprio motore dell'innovazione”, si afferma nella ricerca del Politecnico. Sotto questa spinta l’interazione con gli ecosistemi locali e la valorizzazione dei talenti continuano a essere le direttrici lungo le quali si sviluppa la capacità del gruppo, come conferma anche il piano strategico “Make an Impact” lanciato lo scorso anno. Su queste basi è nata l’esperienza di Makers, il programma che punta a raccogliere e rilanciare le energie e le competenze nascoste all’interno del gruppo, che possono fare domani la differenza in termini di innovazione, come ha scritto anche recentemente il Sole24Ore: partecipazione, coinvolgimento, condivisione, creatività, valorizzazione delle persone sono i principi chiave su cui punta la piattaforma per far emergere lo spirito imprenditoriale celati in ciascuna persona: dentro a ognuno c’è un piccolo startupper, si può sintetizzare con uno slogan. 

Open innovation significa anche aprirsi all’economia del territorio, per esempio recuperando l’ispirazione delle origini com’è successo con Texploration, la call for startup lanciata in collaborazione con MagnoLab, la rete di imprese del settore tessile del biellese: l’obiettivo è accelerare l’innovazione mettendo il proprio sistema interno al servizio del territorio con l’individuazione e la selezione di startup per favorire l’incontro con le imprese e sostenere progetti di legati allo sviluppo di nuove tecnologie in una logica di digitalizzazione e sostenibilità. Non c’è dubbio che le incognite del presente richiedano un’innovazione davvero aperta che sappia valorizzare e mettere in connessione le competenze e i talenti, sotto il profilo della creatività e dell’imprenditorialità, dei singoli e dei territori, all’interno e all’esterno dell’azienda. Flessibilità e coesione sono indispensabili per affrontare l’”era del caos”, permettendo alla banca di recuperare il suo ruolo storico di volano della trasformazione: le risorse della conoscenza si integrano con quelle finanziarie. il valore intangibile con quello tangibile.
 

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