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Quando gli obiettivi di business contribuiscono al bene collettivo: benvenuti nell'era dell'impatto

La creazione di valore economico per le aziende sarà sempre più associata al loro ruolo sociale: è l'impact, un modello di crescita progettato per concorrere a risolvere sfide sociali e ambientali. Ce ne ha parlato Francesca Marasca, Responsabile Impact del gruppo Sella
Quando gli obiettivi di business contribuiscono al bene collettivo: benvenuti nell'era dell'impatto
Francesca Marasca
27 Feb 24
#team sella

Francesca Marasca approda nel gruppo Sella a seguito di una ricca esperienza formativa e professionale maturata in tutta Europa. Dopo aver passato la prima parte della sua vita fra la Spagna e l'Inghilterra, infatti, si laurea in Biologia ed Ecologia in Italia e si specializza in Resource Economics a Monaco di Baviera. È qui che inizia il suo percorso professionale, fornendo consulenza per progetti internazionali legati all'accesso alle energie rinnovabili nelle aree rurali dell'Africa e dell'Asia. 

Mentre amplia le sue competenze con un MBA, lavora a Francoforte per un'azienda del settore farmaceutico, dove contribuisce a sviluppare la strategia di sostenibilità del Gruppo. "È stato durante la pandemia che ho sentito il bisogno di tornare in Italia e approfondire i temi dell'innovazione e dell'impatto sociale applicati al business", racconta. Ed è proprio in questo periodo che le strade di Francesca e del Gruppo Sella s'incontrano. Oggi Francesca, all'interno dell'area Innovation del gruppo Sella, è la responsabile Impact: con lei abbiamo approfondito un nuovo approccio di business che promette di rivoluzionare il ruolo delle aziende e il loro contributo allo sviluppo sociale ed ambientale.

Ciao Francesca, ci aiuti innanzitutto a capire cosa si intende esattamente per Impact? 
L'Impact è un concetto che nasce dalla necessità di superare la tradizionale divisione tra il fare business, ovvero generare profitto, e la filantropia, mirata a fare del bene. Impact significa integrare questi due approcci, impegnandosi a progettare prodotti e servizi che, oltre a generare degli utili, contribuiscano attivamente a risolvere sfide sociali e ambientali. 
Il movimento impact dichiara che non basta più minimizzare le esternalità negative o fare beneficenza: è necessario che il core business dell'azienda si evolva per includere l'impatto agli indicatori di rischio e profitto, e promuova soluzioni innovative e sostenibili.
 
Questo concetto declinato nel mondo della finanza, che significato assume? 
Le realtà finanziarie hanno il potere e la responsabilità di scegliere quali progetti sostenere e come farlo, influenzando direttamente lo sviluppo del tessuto economico e sociale. Attraverso gli investimenti le banche possono indirizzare i capitali verso iniziative che non solo producano un ritorno economico, ma che abbiano anche l'obiettivo di generare un impatto positivo su società e ambiente. Nel gruppo Sella abbiamo scelto di adottare questa visione, cercando di massimizzare l'impatto dei nostri investimenti e delle nostre attività finanziarie, contribuendo a promuovere pratiche sostenibili tra una vasta popolazione.

Come lo facciamo? 
Il Gruppo ha già compiuto passi significativi in questa direzione, investendo in fondi impact e sviluppando prodotti finanziari che hanno come obiettivo proprio quello di generare un impatto positivo. Tuttavia, c'è ancora molto da fare per consolidare questi sforzi e allineare pienamente i nostri obiettivi a quelli dell'impact. Stiamo lavorando per evolvere la nostra offerta di prodotti e servizi e per orientare l'innovazione e l'ecosistema finanziario. Questo approccio richiede un lavoro di sviluppo culturale e di know-how significativo all'interno dell'azienda, nonché di supporto ai nostri stakeholder. La misurabilità è un aspetto fondamentale, pertanto nei prossimi anni ci concentreremo sull'identificazione di KPI specifici da monitorare e rendicontare, lavorando allo sviluppo di processi affidabili e trasparenti. Insomma: abbiamo chiara la meta ma sappiamo anche che ci potremo arrivare un passo alla volta.

In questo contesto, che ruolo gioca una "responsabile impact" come te?
Ho dedicato il mio primo anno appena entrata nel Gruppo a percorrere i corridoi dell'azienda, bussando porta per porta nelle diverse aree per diffondere la visione dell'impatto. In questo periodo, mi sono concentrata sull'identificazione dei primi progetti pilota, sulla definizione di KPI per l'impatto e sull'elaborazione di strategie che potessero essere messe in atto. Agisco come punto di contatto sia interno che esterno sul tema dell'impatto, lavoro per costruire e rafforzare partnership strategiche, tessendo una rete di collaborazioni che amplifichi la nostra capacità di generare cambiamenti positivi.

Hai incontrato particolari difficoltà sul tuo cammino?
Di solito, cambiare il consolidato paradigma di business orientato unicamente al profitto, radicato nella routine quotidiana di ogni collega e nelle linee guida strategiche, soprattutto quando mancano ancora esempi concreti a cui far riferimento, non è un compito facile. Sella però lo ha nel DNA: abbiamo sempre prediletto il beneficio comune al profitto a breve termine a scapito dell'ecosistema. In questo senso, qui mi è più facile superare il cinismo e la disillusione che spesso contraddistinguono chi non si permette di fermarsi a pensare.

Quali risultati sei già riuscita a portare a casa?
Arriva un momento in cui i colleghi partono con le proprie iniziative impact, fanno proprio il concetto e diventano portavoce di questo cambio di paradigma con progetti concreti. Io sono una venditrice di tappeti volanti, come scherzosamente dico ai miei colleghi, il mio ruolo non vale nulla senza le persone che conoscono il business e riescono a mettere in pratica la teoria. Vedere nel Gruppo sviluppi impact che partono con concretezza e ambizione è per me motivo di orgoglio: là fuori c'è una rivoluzione, e spero di accompagnare Sella nel farne parte.

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