Professione data scientist, così gli scienziati dei dati migliorano le nostre esperienze di navigazione rendendole più performanti, più rapide, più sicure
Scopri tutte le posizioni aperte nel gruppo Sella legate al mondo dell'analisi dei dati
Viviamo negli anni in cui i dati sono il petrolio del Ventunesimo Secolo. Così ha scritto l'Economist qualche tempo fa, dedicando ai dati persino una copertina rimasta nella storia e dal titolo evocativo: "Data Economy". Ma in che modo oggi gli scienziati dei dati - ossia i data scientist - provano a migliorare l'esperienza del cliente partendo proprio dallo studio dei vari indicatori? E in che modo l'intelligenza artificiale rende più performante, più immediata, più sicura la navigazione sulle app finanziarie in generale e su quelle di Sella in particolare? La prima puntata di "Made in Sella - noi facciamo così" racconta la storia di Alice Campigotto e Andrea Pasini, entrambi in Centrico per occuparsi dei modelli di intelligenza artificiale. Dall'Italia all'India. Oggi proprio in Italia lavorano cinque data scientist con background in informatica, ingegneria informatica, matematica, astrofisica, statistica. Ci sono poi sei persone del team in India. Tutti impegnati a migliorare quei modelli di machine learning attivi in diversi ambiti tra cui antifrode, rischio del credito, marketing.
Capitale umano e capitale tecnologico. Potremmo definirlo il paradosso delle organizzazioni d'eccellenza contemporanee. Perché pur parlando di tecnologie - anche innovative, evolute, immersive - non si può che partire dalle persone che quelle tecnologie le pensano, le disegnano, le realizzano, letteralmente le accendono. È così che il capitale umano guida quello infrastrutturale e tecnologico, lo plasma e lo fa evolvere per rispondere a quei nuovi bisogni di un cliente sempre più connesso e di un ecosistema sempre più evoluto. In fondo è quello che accade in Centrico, la divisione tecnologica di Sella, con un progetto ambizioso che ridefinisce il concetto e l'applicazione dell'intelligenza artificiale, conosciuta ai più anche dall'acronimo AI, ossia Artificial Intelligence. Così per la prima puntata di Made In Sella siamo andati a scoprire quella squadra di data scientist che dà vita all'AI, permettendoci di fare cose straordinarie quando con i nostri smartphone consultiamo il conto corrente o facciamo operazioni online. Quella che stiamo per raccontare è la storia di una squadra al lavoro tra l'Italia e l'India per disegnare nuove pagine di futuro. Perché in Sella noi lavoriamo così.
Il lavoro di Alice e Andrea. La vita è imprevedibile. Perché ti porta a intraprendere avventure che da piccolo neanche potevi immaginare. In fondo è quello che è successo ad Alice Campigotto e ad Andrea Pasini. Alice è una ventisettenne con in tasca una laurea magistrale in matematica pura all'Università di Bonn, Andrea Pasini di anni ne ha ventotto e si è laureato in Ingegneria Informatica al Politecnico di Torino, per poi proseguire sempre nell'ateneo piemontese con un Dottorato di ricerca in Machine Learning. «Da piccola volevo fare l'archeologa, in particolare ero rimasta affascinata dagli egizi. Confesso che avevo però paura non ci fosse più nulla da scoprire. Mi sbagliavo, ma è curioso che sia poi finita a lavorare in un ambito ancora pieno di cose da scoprire», racconta Alice Campigotto. «Quando ero bambino i miei compagni di scuola, guardando i progetti che disegnavo, mi dicevano che avrei dovuto fare lo scienziato. In realtà prima dei sedici anni il mio sogno era quello di diventare pilota di aerei di linea civili», dice Andrea Pasini.
Professione Data Scientist. Oggi Alice e Andrea lavorano in Centrico, arrivati entrambi nel gennaio 2021, Alice come consulente e Andrea come dipendente. Si occupano di sviluppo dei modelli di intelligenza artificiale, dall'analisi del dato alle delicate fasi di addestramento. Operano principalmente con Python, linguaggio ad oggi punto di riferimento per l'AI. Andrea segue più da vicino alcuni degli spetti tecnici, Alice si dedica di più agli elementi organizzativi e gestionali. Di fatto sono Data Scientist, ossia scienziato dei dati. «Si tratta di una figura specializzata di carattere trasversale, esperta nel trattamento di grandi quantità di dati come immagini, testi, tabelle. Ma il data scientist segue anche la progettazione di modelli di intelligenza artificiale e l'ingegnerizzazione di questi processi. Per svolgere questi compiti i data scientist possono avere background scientifici variegati, dall'informatica alla matematica e all'astrofisica. Le competenze di programmazione sono un requisito fondamentale. Il suo perimetro d'azione racchiude le fasi di estrazione e pulizia del dato, lo studio delle sue proprietà, l'addestramento dei modelli di machine learning e la valutazione oggettiva del loro funzionamento. Una figura che si è evoluta nel corso del tempo perché i dati sono sempre più centrali, le tecniche di estrazione sempre più diffuse», raccontano Alice Campigotto e Andrea Pasini. Per uno scienziato dei dati le competenze che fanno la differenza per lavorare con l'AI sono certamente quelle in ambito tecnico, ma diventano strategiche anche quelle soft skills legate alla capacità di lavorare in team.
"Ad oggi l'AI permette di potenziare l'informatica tradizionale, permettendo ai programmatori di ottenere prodotti in grado di apprendere in modo autonomo compiti molto complessi"
Alice e Andrea, quali sono le opportunità che già oggi offre l'AI? E domani?
Ad oggi l'intelligenza artificiale permette di potenziare l'informatica tradizionale, permettendo ai programmatori di ottenere prodotti in grado di apprendere in modo autonomo compiti molto complessi. L'incremento dei dati disponibili ormai in ogni azienda contribuisce alla buona riuscita dell'AI, i cui modelli matematici hanno bisogno di grandi quantità di esempi per poter imparare. L'AI pervade già le nostre vite: negli autoveicoli - anche senza considerare la guida autonoma - sono sempre più comuni i sistemi di visione artificiale per il riconoscimento dei cartelli stradali e di ostacoli come i pedoni. Alexa e Google Assistant dispongono di complessi sistemi di apprendimento del linguaggio. App come YouTube e Spotify si avvalgono dell'AI per suggerire i migliori contenuti per ogni utente. Di fatto l'AI si sta sviluppando moltissimo grazie ad eccellenti lavori di ricerca che vengono prodotti ogni giorno nelle università: si studiano nuovi algoritmi sempre più complessi ed efficienti.
"L'AI può essere una protesi, un valido aiuto per svolgere compiti altrimenti difficili o impossibili con le tecniche standard o con le nostre sole capacità umane"
Dove si sta orientando lo studio dell'AI?
Il futuro sembra che si stia iniziando a spostare verso le tecniche di calcolo quantistico, le quali permettono un passo avanti rispetto a quelle su computer tradizionali. Anche in ambito aziendale l'AI è sempre più diffuso, negli ambiti più svariati: di studiano algoritmi sempre più complessi, efficienti ed in grado di svolgere compiti complessi che non sarebbe possibile fare altrimenti
Si parla di AI come abilitatrice di cambiamento tecnologico e anche relazionale: che impatto ha sulle persone, sui cittadini, sulle imprese?
L'AI è già molto presente nella nostra vita: dagli smartphone alle pubblicità che ci vengono proposte. L'AI può essere una protesi, un valido aiuto per svolgere compiti altrimenti difficili o impossibili con le tecniche standard o con le nostre sole capacità umane. Può essere un aiuto e non una minaccia: serve però stare attenti ad alcuni aspetti. L'intelligenza artificiale impara dai dati con cui viene alimentata, serve attenzione sugli aspetti di fairness ed etici per mitigare sbilanciamenti e bias.
Mondo bancario e intelligenza artificiale: in cosa l'AI e le tecniche di machine learning possono offrire un vantaggio competitivo nei prodotti, nei servizi, nelle soluzioni?
Nel nostro ambito bancario l'intelligenza artificiale sta muovendo passi importanti per lo sviluppo di processi automatizzati in molteplici settori. Dal riconoscimento delle frodi alla categorizzazione automatica di profili di clienti, fino alla previsione di comportamenti futuri per migliorare le risposte alle differenti necessità. È possibile definire soluzioni personalizzate di intelligenza artificiale, cercando di sfruttare al meglio il potenziale di apprendimento autonomo e di processing di grandi quantità di dati che l'uomo manualmente non potrebbe trattare.
What's next: quali sono i prossimi passi dell'AI?
Solitamente gli uffici interessati contattano il nostro team con proposte e descrizioni di problemi che potrebbero essere automatizzati con l'AI. In generale il mondo bancario sta andando verso una formalizzazione ed una regolamentazione dell'intelligenza artificiale, in termini di privacy e fairness. Le tecniche testate inizialmente in ambito di ricerca vengono man mano ingegnerizzate e consolidate nell'ecosistema bancario. Il futuro è fatto di tecnologia e consapevolezza.