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"Il consulente finanziario come guida, la sfida è partecipare al cambiamento"

Alessandro Marchesin, Amministratore Delegato di Sella Sgr
Alessandro Marchesin
Alessandro Marchesin

"Investitori, consulenti finanziari e asset manager sono diventati oggi attori protagonisti non solo della transizione ecologica ma anche dell'economia reale. Il loro contributo alla crescita di ambiti come energia, infrastrutture e soprattutto salute può davvero fare la differenza". Così Alessandro Marchesin, Amministratore Delegato di Sella SGR, commenta l'evoluzione della consapevolezza sui temi ambientali e sociali tra gli addetti ai lavori del settore finanziario e nell'opinione pubblica. 

Il ruolo del consulente finanziario. Da pochi giorni il fondo Investimenti Sostenibili ha pubblicato l'ottava edizione del rapporto annuale che descrive gli obiettivi raggiunti e le azioni concrete attraverso investimenti mirati per supportare progetti in ambito ESG. "Le principali trasformazioni avvenute negli ultimi anni nel contesto geopolitico hanno influenzato la sensibilità delle persone nei confronti dello sviluppo sostenibile. Quando cambiano le per-sone, cambiano di conseguenza anche filiere, industrie e modelli di business. In questo senso il consulente finanziario assume il ruolo di guida per scelte di risparmio consapevoli, mentre l'asset manager si pone come "arbitro" nell'indirizzare gli investimenti verso le aziende più virtuose dal punto di vista della sostenibilità", precisa Marchesin.

Un percorso da pionieri. Partiti nel 1999 con un fondo etico, nel 2015 è diventato Investimenti Sostenibili, uno tra i primi fondi comuni a impatto in Italia. "Abbiamo iniziato oltre vent'anni fa con la nascita del nostro fondo etico e oggi ci ha portato ad avere una gamma d'offerta che incorpora i fattori ESG in tutti i processi di investimento. Essere sostenibili negli investimenti è stato il punto di partenza verso la costituzione della nostra identità ESG, raggiunta attraverso un processo strutturato e composto da diversi elementi. Innanzitutto la governance, che vede un coinvolgimento attivo del consiglio di amministrazione, dei comitati investimenti e dei gestori. Un ruolo importante giocano, poi, i team di sostenibilità trasversali che permeano la cultura della sostenibilità in tutta l'azienda. Formazione e comunicazione sono temi altrettanto fondamentali come pure l'engagement delle aziende: un'attività di relazione con le società in cui investiamo che si è raf-forzata nel tempo e nel metodo, cambiando la profondità delle domande e la frequenza dei nostri interventi", dice Marchesin.

Cosa rappresenta questo rapporto? 
Come Sella SGR siamo stati fra i primi in Italia nel 2016 a realizzare il report di impatto di un fondo comune di investimento. Si tratta di un bilancio annuale che illustra i risultati ambientali e sociali raggiunti grazie al fondo Investimenti Sostenibili. I numeri che emergono sono frutto di una strategia di gestione per canalizzare le risorse verso strumenti finanziari in grado di generare un impatto positivo: un progetto, questo, che ha contribuito alla creazione di una cultura della sostenibilità che si è diffusa nelle nostre reti e negli investitori. 

Su cosa vi siete focalizzati?
Nella finanza sostenibile - e ancor più in quella ad impatto - il ruolo degli asset manager è sempre più fondamentale per convogliare le risorse necessarie e affiancare le imprese verso la transizione energetica e lo sviluppo sostenibile. Per fornire un ulteriore elemento di comprensione abbiamo selezionato un focus degli investimenti effettuati, illustrando il contributo delle imprese ai risultati di impatto del fondo. Tra gli investimenti sostenuti un progetto di decarbonizzazione delle navi portacontainer e la riduzione dell'impatto ambientale della plastica dei tubetti di dentifricio. Si tratta di esempi concreti di come gli importi investiti possono avere un impatto positivo sul contesto ambientale e sociale di riferimento.

Lei ha dichiarato che la sfida è "partecipare attivamente al cambiamento"
Credo che l'opinione pubblica misuri ormai istituzioni, imprese e asset manager in primis sui comportamenti. Anche noi gestori utilizziamo lo stesso criterio per osservare e selezionare le aziende in cui investire: se qualche tempo fa l'attenzione era concentrata principalmente sull'impatto ambientale, oggi è la G di governance ad avere un ruolo decisivo nella valutazione dell'impresa. È ormai chiaro che le aziende che adottano strategie di business sostenibili hanno maggiori possibilità di avere successo e di creare valore nel tempo: l'identità ESG sta di-ventando sempre più un fattore competitivo imprescindibile.

Quali sono le sfide del futuro? 
La finanza deve continuare a sostenere la transizione verso uno sviluppo sostenibile delle economie. Politica di gestione, trasparenza delle informazioni, attenzione alle tematiche ambientali e sociali e rapporti con le aziende sono le principali sfide con cui ci confronteremo nei prossimi anni. La priorità è continuare a gestire portafogli costruiti con chiari obiettivi di sostenibilità, un rigoroso controllo del rischio ed un'attenta analisi dei dati a disposizione dei gestori. La trasparenza delle informazioni è fondamentale per consentire all'investitore di orientarsi fra le diverse strategie. L'integrazione delle tematiche ambientali, con un focus sui cambiamenti climatici, continua ad essere centrale, affiancata dall'attenzione agli aspetti sociali come educazione, uguaglianza e salute, necessari a sostenere una giusta transizione.

È una partita che si gioca con che tipo di respiro?
Diciamo che la creazione di valore nel lungo periodo non può prescindere dall'interazione con le aziende, il cosiddetto "engagement": un dialogo costruttivo tra investitori e aziende investite che è la precondizione per un allineamento tra domanda e offerta sui principi dello sviluppo sostenibile.

 

 

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