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La diversità generazionale al lavoro, una risorsa da valorizzare. Parola di neo manager

La diversità generazionale al lavoro, una risorsa da valorizzare. Parola di neo manager
Alcuni dei colleghi che hanno partecipato al percorso formativo

L'allungamento della vita lavorativa fa sì che ora, molto più che in passato, ci sia una maggiore varietà di generazioni all'interno dei contesti organizzativi. Di fatto, oggi per la prima volta convivono almeno quattro generazioni nel mondo del lavoro: i Baby Boomer, (nati fra il 1946 e il 1964), la Gen X (1965-1980), i Millennial, (1981-1996) e la Gen Z (1997-2012). In alcuni casi, la presenza di esponenti della cosiddetta "Silent Generation", nati prima del 1945, porta addirittura a cinque il numero di generazioni presenti: situazione che si verificherà, in ogni caso, quando fra pochi anni entrerà nel mercato del lavoro la generazione Alpha (nata dopo il 2011).

Generazioni che raggruppano persone nate nello stesso periodo, accomunate da abitudini, priorità, aspettative e approcci al mondo del lavoro (ma non solo) simili. Una diversità che per le aziende è un elemento di complessità da gestire nella giusta maniera.

Lo hanno ben presente i partecipanti alla terza edizione del percorso "Essere Manager nel gruppo Sella", un'esperienza formativa che ha coinvolto finora circa cento colleghi delle diverse società del Gruppo e che hanno messo il tema della multigenerazionalità al centro del project work che ha concluso poche settimane fa la loro esperienza formativa.

"Essere Manager nel gruppo Sella è un percorso dedicato a chi per la prima volta intraprende un ruolo manageriale di coordinamento nel nostro Gruppo e prevede momenti di aula, coaching, esperienze informali, confronto con esperti e, appunto, un project work finale, organizzato completamente dai partecipanti", afferma Stefania Boffa che, assieme a Monica Gisondi è artefice di questa iniziativa. 

In questa occasione, il project work di fine corso è stato intitolato "Best Place to Grow" e si è articolato in due giornate di dibattiti online con la partecipazione di esperti del mondo del lavoro e di esponenti di importanti realtà aziendali. "Volevamo capire meglio i driver che guidano le diverse generazioni al lavoro, per offrire a tutti i manager del Gruppo una sorta di cassetta degli attrezzi, fatta di metodologie ed esperienze condivise, utile a guidare con successo team misti per età", dice Arianna Zucco, vice responsabile Brand e Comunicazione di Banca Patrimoni Sella & C. e fra i partecipanti a questa iniziativa.

Una visione condivisa da Marco Silvestri, Vice-Responsabile Revisione Interna in Banca Sella Holding: "L'ispirazione è nata da una nostra presa di coscienza dell'importanza di questa tematica durante i vari moduli del percorso. Chi ha la responsabilità di gestire team multigenerazionali si trova di fronte ad una grande opportunità, a patto che riesca a prevenire o appianare i conflitti e sappia far convergere visioni diverse su obiettivi comuni rendendole un importante valore aggiunto".

È facile, infatti, cedere alla retorica dei conflitti generazionali, trasformare le generazioni in generalizzazioni e prendere la scorciatoia degli stereotipi: i Boomer sono insensibili e arroganti o i Gen Z sono narcisisti e sfaticati. "Per noi manager c'è il rischio di dare per assodato quello che sappiamo (o che crediamo di sapere) sulle varie generazioni: credo che sia invece necessario mettere sempre in discussione le proprie idee, senza pregiudizi, anche perché l'intergenerazionalità è una tematica in continuo mutamento", afferma Claudio Cantono, responsabile Compliance Mercati Finanziari in Banca Sella Holding.

"Per creare un ambiente di lavoro intergenerazionale proficuo è necessario non solo approcciarsi in modo umile ed aperto ma acquisire strumenti, come ad esempio l'ascolto e il feedback attivo, che rendono i rapporti più fluidi e permettono alle persone di esprimere al meglio le proprie potenzialità", aggiunge Daniele Norio, business developer manager nell'area Innovation - Open Finance. 

Ascolto e valorizzazione delle diversità, questa la ricetta del successo. Come ha spiegato Alessandra Lazazzara, Associate Professor of Organization and HRM presso Università degli Studi di Milano, intervenuta all'evento durante una tavola rotonda: "è necessario costruire un mindset condiviso che abbracci il valore della diversità e attui delle pratiche manageriali che non partano da assunti generalisti ma dalle specificità. Superare una visione stereotipata e inserirla in una logica di ascolto attivo per individuare delle strategie che siano personalizzate".

Sulla stessa linea Chiara Fusetti, HR Consultant presso Gi Group, anche lei ospite dell'evento: "ognuno di noi è un individuo unico e diverso dagli altri. La valorizzazione di queste differenze ha come principale beneficio migliorare la collaborazione e il clima aziendale: un ambiente di lavoro inclusivo permette alle persone di sentirsi parte di qualcosa di più grande". 

Erika Bertone, responsabile del Servizio di Supporto e Formazione in Banca Patrimoni Sella & C., è pienamente consapevole della sfida che la aspetta: "Il mio team è composto anche da persone giovani, e proprio con loro ho potuto apprezzare il valore della contaminazione e prendere consapevolezza di quanto sia importante vedere una giovane risorsa crescere all'interno di un team di lavoro". Così come Stefano Marinelli, responsabile di succursale in Banca Sella: "non è semplice ma sono convinto che valga sempre la pena mettersi in gioco e valutare se le nostre pratiche manageriali rispondano alle esigenze collettive. La crescita di un'organizzazione passa in primis dalla crescita delle persone".

Durante l'incontro è intervenuto anche Pietro Sella, Amministratore Delegato di Gruppo che, concludendo la prima giornata ha portato la sua esperienza su questo tema: "Il segreto per una collaborazione proficua fra le generazioni è la fiducia. Se con un mio collaboratore più giovane condivido gli stessi valori, so che lavora con responsabilità, che sa comprendere e gestire i rischi, allora diventa più naturale dargli fiducia. Allo stesso tempo, devo sforzarmi di cogliere la ricchezza di chi ha più esperienza di me e interpretare a mio vantaggio il suo punto di vista". 

Per tutti e tutte le neo manager si tratta adesso di mettere in pratica quanto condiviso in questo percorso formativo. Come ben sintetizzato da Alice Tosetto, Responsabile Privacy di Sella Personal Credit. "Il mio impegno da oggi in poi si può riassumere nella domanda: "Io cosa posso fare?" Ciascuno dei nostri collaboratori - e dei nostri clienti - ha esigenze diverse: dobbiamo concentrare le nostre energie per comprenderle e mettere in atto le migliori strategie per superare gli ostacoli e sfruttare questa enorme ricchezza che abbiamo a disposizione a vantaggio di tutti.

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