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Finanza & Investimenti

La centralità dei percorsi di consolidamento nell'attività di M&A

La centralità dei percorsi di consolidamento nell'attività di M&A
Una veduta di Milano dall'alto (Getty Images)
02 Oct 23
#finanza dimpresa
Francesco Falcone
Francesco Falcone

Managing Director M&A Advisory - Sella CIB

Viviamo in un contesto macroeconomico e geopolitico particolarmente instabile. Dal nostro punto di osservazione privilegiato sul sistema Italia vediamo un profondo impatto di questa instabilità sulle strategie aziendali: in un tessuto economico altamente frammentato e con caratteristiche specifiche che lo rendono solido, credibile ma anche molto vulnerabile, in molti casi le società sono costrette a rivedere, sospendere o rinviare i piani di sviluppo, con innegabili conseguenze sulla competitività. A conferma di questo fenomeno, il fatto che il secondo trimestre 2023 ha registrato un livello di minimo storico per la domanda di prestiti da parte delle imprese alle istituzioni finanziarie.

La rilevanza del fenomeno può essere misurata anche con il termometro della crescita per vie esterne, attraverso operazioni di M&A. Dopo aver registrato nel 2022 il massimo storico in termini di numero di operazioni, con quasi 1.300 deal completati, il volume delle operazioni di M&A in Italia ha registrato nei primi nove mesi del 2023 un rallentamento notevole. 

In uno scenario difficile e complesso, emergono comunque alcuni spunti interessanti e costruttivi. I fondi di private equity, ad esempio, confermano la loro attività a supporto delle aziende in portafoglio, dello sviluppo dei percorsi di internazionalizzazione e della gestione dei passaggi generazionali. Inoltre, il segmento delle PMI ha mostrato una certa resilienza sul fronte M&A, mentre il calo dei volumi (e soprattutto del controvalore delle operazioni) è stato generato più che altro dal numero limitato di operazioni di grandi dimensioni.

Ma il fenomeno più interessante, a nostro giudizio, risulta essere il crescente processo di consolidamento in corso in vari settori e distretti economici, che continuerà ad avere un ruolo centrale nell'attività M&A dei prossimi mesi. La scala ed il bisogno di innovazione diventano il motore per accrescere la competitività: gli imprenditori mostrano una crescente consapevolezza in merito, soprattutto all'interno di filiere di eccellenza del made in Italy o in settori particolarmente frammentati.

Il vantaggio per gli imprenditori che decidono di aderire a queste opportunità di aggregazione è legato alla possibilità di mantenere una sostanziale autonomia gestionale, beneficiando al contempo di sinergie commerciali, maggior potere negoziale ed ottimizzazione dei costi e delle fonti di approvvigionamento e di finanziamento. Inoltre, la parziale valorizzazione dell'azienda favorisce una logica di sana diversificazione del rischio per l'imprenditore. Tali operazioni prevedono solitamente il reinvestimento solo di parte del ricavato nel veicolo societario in cima alla catena azionaria. 

La permanenza dell'imprenditore, spesso il fondatore, risulta un aspetto chiave volto a favorire la continuità aziendale, la tutela dell'occupazione, della cultura e della visione imprenditoriale e la crescita dell'intero ecosistema, in un pieno e costruttivo allineamento di interessi. 

L'economia italiana sta attualmente affrontando una sfida estremamente complessa. In Sella CIB siamo al servizio di aziende ed imprenditori nei progetti di trasformazione e di crescita sostenibile e crediamo che l'esempio virtuoso suggerito da questi modelli rappresenti un interessante ed efficace mix di know-how manageriale, imprenditoriale e finanziario, cruciale per la crescita sostenibile ed il rafforzamento della competitività del sistema Italia, davanti alle sfide imposte dalla transizione tecnologica, digitale ed ecologica. 
 

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