"L'intelligenza artificiale alleata negli investimenti. Per capire i mercati servono competenza, tecnologia, lucidità"
L'AI è sempre più considerata come il nuovo GPS per navigare nell'incertezza dei mercati. Un valido aiuto per cogliere le opportunità, arricchire le decisioni di investimento e mantenere i nervi saldi nei momenti di maggiore volatilità. Proprio per raccontare il contributo dell'intelligenza artificiale in contesti finanziari ospitiamo come guest post nel nostro hub editoriale il contributo di Tommaso Migliore, co-founder e CEO di MDOTM, startup fintech che sviluppa strategie di investimento, una delle tre scaleup mondiali che stanno meglio performando nei servizi finanziari. La squadra è composta da una sessantina di professionisti, prevalentemente data scientist, e ha collaborato con Banca Patrimoni Sella & C. per sviluppare una nuova linea di gestione patrimoniale basata sull'intelligenza artificiale.
I gestori che non tentano più di rincorrere il futuro, ma studiano e interpretano l'evoluzione dei mercati, sfruttando le analisi di scenario guidate dall'AI
"Dare indicazioni a un turista può essere molto facile o molto difficile. Questo accade perché spesso non esiste una risposta esatta, oppure perché a seconda dell'orario, del tempo o del traffico potremmo dare un suggerimento diverso. Se fino a poco tempo fa avremmo indicato su una cartina o fatto affidamento sulla nostra esperienza, oggi ci verrebbe quasi spontaneo chiedere a un algoritmo di AI di suggerirci il percorso migliore. Un ragionamento che vale anche per gestori, portfolio manager e banker, spesso chiamati ad affrontare situazioni analoghe, con il supporto della tecnologia che sempre più frequentemente diventa quasi un'estensione del nostro pensiero. È innegabile come gli ultimi anni abbiano reso talvolta anche i più esperti una sorta di turisti di un nuovo regime di mercato caratterizzato da una maggiore volatilità e una più rapida rotazione settoriale. Lo sanno bene i gestori che non tentano più di rincorrere il futuro, ma studiano e interpretano freddamente l'evoluzione dei mercati sfruttando tutti gli strumenti a loro disposizione, tra cui le analisi di scenario guidate dall'Intelligenza Artificiale.
Il 90% dei dati è stato creato negli ultimi due anni, mentre gli investimenti in software di AI previsti fino al 2025 ammontano a 64 miliardi di dollari
Specialmente in ambito finanziario, dove per anni sono state investite ingenti risorse per innovare le tecnologie che guidano il processo d'investimento, l'arrivo dell'AI non dovrebbe quindi stupire. Piuttosto, è il segno di una nuova era in cui all'intelligenza umana si aggiunge la capacità degli algoritmi di analizzare milioni di dati al secondo per aiutarci a prendere decisioni migliori.
Tecnologia e nervi saldi
Constatare la crescente complessità dei mercati finanziari - e delle implicazioni a livello di portafoglio - è un passaggio obbligato per comprendere appieno la rivoluzione tecnologica in atto in molte istituzioni finanziarie, insieme all'ondata di cambiamento che attraversa l'industria del risparmio gestito. Due indizi mettono in prospettiva l'entità della transizione. Il primo è che - secondo le stime di IBM - circa il 90% dei dati è stato creato negli ultimi due anni. Il secondo riguarda gli investimenti in software di Intelligenza Artificiale previsti fino al 2025 che, stando alle analisi di Forrester, ammontano a 64 miliardi di dollari. Ciò significa per i gestori che le strategie efficaci in passato potrebbero rivelarsi arrugginite o nel migliore dei casi da aggiornare.
Oggi è possibile costruire su scala portafogli di investimenti, ma anche aggiustarne il posizionamento tattico, bilanciare e fare risk management in tempo reale, calibrare sulla base di specifiche preferenze e visioni di mercato del cliente
Il lento accumularsi di piccoli cambiamenti finisce spesso per trasformare non solo le dinamiche dei mercati finanziari - al cui interno si alternano diverse fasi conosciute come regimi - ma anche le preferenze dei clienti, i prodotti e i processi d'investimento. L'asset allocation e la costruzione di portafoglio è probabilmente il principale ambito in cui la tecnologia finanziaria ha accelerato la transizione da un approccio basato sull'uso frequente di portafogli modello verso un approccio più moderno ed elastico, all'insegna dell'iper-personalizzazione delle scelte d'investimento. Grazie a nuovi software e piattaforme di intelligenza artificiale per gestori e wealth manager oggi è possibile costruire su scala portafogli di investimenti, ma anche aggiustarne il posizionamento tattico, bilanciare e fare risk management in tempo reale, calibrare sulla base di specifiche preferenze e visioni di mercato del cliente. In questo senso l'integrazione di strumenti di AI all'interno del processo d'investimento sta avviando una rivoluzione per gestori e wealth manager che, secondo gli ultimi dati forniti dalla società americana di consulenza strategica per investitori istituzionali Cerulli Associates, vedono in questa nuova tecnologia il volano per andare oltre l'approccio tradizionale basato su una profilazione standard della clientela e per tradurre quel mix di parametri di carattere soggettivo e oggettivi in portafogli tailor-made per ciascun cliente.
Ben 8 gestori su 10 stanno già integrando l'AI nella loro attività di gestione quotidiana. È il volto della moderna gestione di portafoglio che combina l'esperienza dei gestori a una moderna spalla digitale
Processi di investimento 4.0
I moderni processi d'investimento sono caratterizzati da molta più tecnologia per apprendere dai dati e supportare i gestori (e i loro team di analisti) nel compito tutt'altro che scontato di interpretare una complessità che non accenna a diminuire. Se guardiamo ai nuovi strumenti che utilizzano i gestori per prendere decisioni d'investimento - le cosiddette piattaforme di Assisted Decision-Making - il beneficio è a portata di clic: più efficienza, più precisione e più potenza in ogni singola mossa di asset allocation. Il risparmio gestito è solo l'ultimo dei tanti settori impattati dall'AI: basti pensare ai passi da gigante che la stessa tecnologia ha portato nella ricerca in ambito sanitario e aerospaziale. Oggi è normale vedere banche, assicurazioni e società di gestione dotarsi di architetture in grado di creare portafogli iper-personalizzati su scala, così come è diventata una eccellenza offrire prodotti all'avanguardia che sfruttano gli input dell'Intelligenza Artificiale per costruire e ribilanciare i portafogli. L'ultimo sondaggio del CFA Institute evidenzia l'entità di questa trasformazione, con 8 gestori su 10 che stanno già integrando l'AI nella loro routine. Introdurre analisi di scenario avanzate, risk management adattivo, profili di rischio-rendimento su misura e un monitoraggio costante dei regimi di mercato non è più un "nice-to-have", come direbbero gli inglesi. Piuttosto è il volto della moderna gestione di portafoglio che combina l'intelligenza e l'esperienza dei gestori a una moderna spalla digitale che aiuta a mantenere i nervi saldi, soprattutto nei momenti di incertezza.
Ma dove entra l'AI di preciso nell'aiutare gestori e wealth manager a comprendere meglio i mercati finanziari? L'indagine di McKinsey "The state of AI 2022" mostra come l'AI è usata soprattutto per potenziare servizi e prodotti. Se da un lato infatti contribuisce ad alzare la qualità del servizio finale (pensiamo a tutto lo spettro dei servizi di consulenza evoluta), dall'altro spinge verso una nuova generazione di prodotti d'investimento. Nuove soluzioni - come fondi e gestioni patrimoniali - che portano nei portafogli della clientela dei building block flessibili che si adattano al mutamento dei mercati finanziari grazie a un Asset Allocation supportata dall'AI.
Anticipare il cambiamento con l'AI
Vedere accelerare su scala globale l'adozione dell'Intelligenza Artificiale da parte di wealth e asset manager è un segnale forte di come non siano solo i tempi a essere cambiati, ma anche il nostro atteggiamento verso l'analisi dei mercati finanziari. È il contorno di un nuovo approccio in cui all'esperienza dei gestori si aggiunge il costante apprendimento dai dati che porta - grazie un input oggettivo e privo di emozione - suggerimenti mirati per calibrare dinamicamente i portafogli in ogni fase di mercato. Non a caso, proprio nel settore finanziario che da decenni fa uso di tecniche statistiche e sofisticati modelli econometrici, la recente adozione di piattaforme di AI propone una nuova galassia di strumenti che rinnova processi e decisioni d'investimento e affianca la tradizionale e centrale relazione personale con il cliente. Analisi di scenario avanzate, portafogli su misura costruiti sulla base di view di rischio-rendimento personalizzate e obiettivi di rischio-rendimento complessi sono solo alcune delle applicazioni e dei miglioramenti incrementali che rendono questa nuova gamma di soluzioni assistite da Intelligenza Artificiale estremamente efficienti da un punto di vista operativo. Una transizione che apre ad un nuovo capitolo dove allargare gli orizzonti della gestione di portafoglio con un patto moderno tra intelligenza umana e apprendimento dai dati per dare più spazio di manovra ai portfolio manager e esaltare al tempo stesso le competenze dei team di gestione e di advisory".