L’educazione finanziaria femminile come strumento di empowerment: “Vi racconto il progetto Voglio una borsa Rosa”
Educare alla finanza significa anche offrire strumenti per costruire fiducia ed empowerment. Con Voglio una Borsa Rosa, Banca Sella ha scelto di rispondere in modo concreto al bisogno di autonomia economica e consapevolezza espresso da tante donne. A raccontarci l’origine e l’evoluzione di questo progetto è Chiara Romanelli, Responsabile Comunicazione Esterna di Banca Sella.
Dopo l’ingresso in Banca Sella nel 2019, Chiara ha ricoperto ruoli diversi – dal design al marketing fino alla comunicazione – che le hanno permesso di osservare l’organizzazione da più angolazioni. “Ogni passaggio mi ha arricchita. Oggi, dare voce a progetti in cui credo profondamente, come Voglio una Borsa Rosa, è un privilegio e una responsabilità”, racconta.
Chiara, partiamo dall’inizio: come nasce il progetto “Voglio una Borsa Rosa”?
Voglio una Borsa Rosa nasce nell’ambito di Percorsi, la piattaforma lanciata da Banca Sella nel luglio 2024 per promuovere l’educazione finanziaria e accompagnare le persone in un cammino di consapevolezza e crescita. Il progetto è il frutto di un’indagine di Banca Sella che ha coinvolto oltre 650 persone per esplorare il rapporto delle donne con la finanza e capire quali fossero i bisogni più urgenti in termini di formazione, crescita professionale e autonomia economica. Dai risultati è emersa una richiesta forte: maggiore consapevolezza, strumenti pratici e percorsi accessibili per affrontare le decisioni finanziarie con più sicurezza.
I dati della ricerca, specialmente oggi, parlano chiaro.
Sì, ma non sono stati solo questi numeri a darci una direzione. Il progetto è cresciuto soprattutto grazie al coinvolgimento attivo di un gruppo di colleghe che ha creduto sin da subito nell’iniziativa. Con entusiasmo e spirito di collaborazione, hanno portato idee preziose, condiviso esperienze, contribuito ai contenuti e ci hanno letteralmente messo la faccia attraverso video, interviste e testimonianze. Senza il loro apporto, il progetto non avrebbe avuto la stessa forza, autenticità e vicinanza. È stato un lavoro corale, costruito fianco a fianco con colleghi e colleghe straordinari, con l’obiettivo comune di creare qualcosa di davvero utile, accessibile e rilevante per le donne e per tutti.
Perchè Banca Sella ha scelto di investire proprio in un progetto di empowerment femminile legato alla finanza?
In molti percorsi di vita, soprattutto femminili, emerge spesso come sia la mancanza di fiducia in sé stesse – più che quella di competenze – a rappresentare un ostacolo nelle scelte. Da questa consapevolezza nasce Voglio una Borsa Rosa: un progetto pensato per offrire uno spazio accessibile, in cui le donne possano sentirsi supportate e più sicure nel prendere decisioni economiche per sé e per i propri progetti. In un contesto in cui tempo e semplicità contano, l’obiettivo è rendere la finanza uno strumento di vicinanza e accompagnamento, non di distanza.
Cosa ha sorpreso di più nei dati emersi dalla ricerca sulle abitudini finanziarie delle donne italiane?
Scoprire che molte donne – anche in ruoli di responsabilità – percepiscono un senso di inadeguatezza sulle tematiche economiche e finanziare. Spesso per mancanza di tempo, contesto o stimolo. Questo ci ha dato conferma dell’urgenza di proporre percorsi che si adattino alla loro quotidianità, parlando un linguaggio semplice e diretto.
In che modo, concretamente, il progetto supporta la crescita finanziaria e imprenditoriale delle donne?
Attraverso un approccio multicanale e inclusivo: contenuti digitali, approfondimenti curati da esperti, podcast e video interviste. Il progetto vive anche e soprattutto grazie al contributo diretto delle colleghe di Banca Sella, che partecipano attivamente con testimonianze, video e attività di advocacy. Ma non ci fermeremo qui: vogliamo portare Voglio una Borsa Rosa fisicamente nelle piazze italiane, con un roadshow nazionale che attraverserà il territorio per incontrare le persone dove vivono, lavorano, si muovono. Sarà un’occasione preziosa per ascoltare, confrontarsi e coinvolgere le donne nel percorso verso l’autonomia finanziaria.
C’è un episodio, un feedback o un risultato legato al progetto che ti ha reso particolarmente orgogliosa?
Non c’è un episodio singolo. Ma vedere l’entusiasmo con cui le colleghe hanno aderito, mettendoci tempo, idee e volto, è stato emozionante. Questo ha dato al progetto una forza comunicativa enorme, rendendolo più credibile e vicino. Ogni feedback positivo ricevuto ci conferma che stiamo creando qualcosa di autentico, capace di generare fiducia e connessioni reali.
Guardando al futuro, quali sono le prossime iniziative o sviluppi legati al progetto?
Ci piacerebbe rafforzare la community, creando occasioni di networking tra donne che condividono valori e obiettivi comuni. Sogniamo percorsi di mentorship, collaborazioni con università, incubatori e realtà imprenditoriali, ma soprattutto vogliamo rendere il progetto sempre più presente sul territorio. Il roadshow che porterà Voglio una Borsa Rosa nelle piazze italiane, in questo senso, è solo il punto di partenza.
Un’ultima domanda: che cosa speri lasci il progetto alle persone che lo incontrano?
Spero lasci un seme di fiducia. Che ogni donna possa sentirsi meno sola davanti a una scelta economica, più consapevole, più forte. E che sappia di non essere l’unica a farsi domande. In questo spazio, ci sono risposte – e soprattutto – c’è ascolto.