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Il sorpasso del digitale sul cash. Invisibilità e istantaneità nei pagamenti fanno la differenza

Nel 2024 il 43% dei consumi totali degli italiani è stato pagato con strumenti digitali contro il 41% in contanti. La carta moneta è sulla via del tramonto e la semplificazione delle azioni quotidiane innesca cambiamenti irreversibili. Ma attenzione: la dematerializzazione del denaro può far perdere la consapevolezza della spesa effettiva. La nuova riflessione nel format Insights - Il punto di Pierangelo Soldavini
Il sorpasso del digitale sul cash. Invisibilità e istantaneità nei pagamenti fanno la differenza
Il "tap to pay" è sempre più diffuso anche per pagare i mezzi di trasporto (Getty Images)
19 Mar 25
#pagamenti #fintech
Pierangelo Soldavini
Pierangelo Soldavini

Questa è la nuova puntata della rubrica mensile Insights - Il punto di Pierangelo Soldavini, un'analisi a firma del noto giornalista italiano esperto di economia e innovazione. Rileggi le precedenti puntate su Sella Insights.

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Provate a chiedere a un giovane – non dico della generazione Alpha, ma anche spingendovi più indietro alla generazione Z o perfino alla Y – di compilare un assegno: vi guarderà in faccia con uno sguardo perso nel vuoto. Inutile spiegarglielo: già i soldi di carta sono qualcosa che per loro non esiste, introdurli a un pezzo di carta comune equivalente a denaro per un cifra indicata da noi, da portare in banca, firmare e controfirmare, presentare all’addetto con un accredito qualche giorno dopo, è una storia troppo distante da loro. Per noi boomer, invece, l’assegno era uno strumento normale, anzi il più veloce, per trasferire fondi e, prima del ritiro automatizzato, la via maestra per avere contanti con un rigiro un po’ kafkiano che ci costringeva a fare un versamento a “me stesso”. Quel mondo è ormai alle spalle: gli assegni sono uno strumento sempre meno utilizzato, ma anche la carta moneta, e il contante in generale, è sulla via del tramonto, sia pur lento ma inesorabile: non sparirà di certo, ma il suo peso sarà sempre più ridotto.

Tante volte annunciato, il sorpasso delle transazioni digitali sul cash è stato sancito ufficialmente nel recente Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano che ha fotografato come il 43% dei consumi totali degli italiani nel 2024 sia stato pagato con strumenti digitali contro il 41% in contanti, con un ribaltamento delle posizioni dell’anno precedente. Siamo di fronte a una semplice formalizzazione di un trend in atto da anni, accelerato nell’ultimo periodo anche grazie all’emergenza pandemica, ma per il mondo dei pagamenti quel dato si trasforma in sostanza vera, fotografando un cambiamento reale delle abitudini degli italiani. Anche perché il trend sembra destinato ad accelerare rapidamente: il 16% rimanente dei pagamenti viene effettuato tramite assegni, ormai residuali, e transazioni bancarie, tra cui il grosso è costituito dai bonifici, che difficilmente possono essere equiparabili ai contanti, avvicinando nei fatti la quota del digitale al 50%.

Ora, per di più, la riduzione dei costi dei bonifici istantanei potrà supportare un’ulteriore espansione di questa tipologia di pagamento, dando impulso supplementare alla crescente digitalizzazione delle transazioni, che si conferma un trend ormai inarrestabile. Come sempre succede, la semplificazione delle azioni quotidiane innesca cambiamenti irreversibili. Lo dimostra anche il crescente ricorso alle modalità più innovative di pagamento, quelle che utilizzano la tecnologia Nfc tramite smartphone, smartwatch o con i più recenti anelli, che corrono a un ritmo superiore al 50%. Sempre più le persone si abituano a completare la transazione senza neanche tirare fuori dalla tasca la carta, basta il cellulare… quello è sempre a portata.

Che la user experience semplice di pagamenti votati all’invisibilità sia la carta vincente lo testimonia anche la crescita del “buy now pay later”, che con i suoi 5,2 miliardi di euro di transato online (su un totale di 6,8 miliardi) arriva a coprire quasi il 9% del valore dell’e-commerce in Italia. Anche il sistema di rateazione rapido al momento del checkout si è andato affermando negli ultimi anni proprio grazie alla semplicità e all’istantaneità: niente pratiche e documenti, si clicca un bottone di accettazione e la somma è divisa in tre rate. È una soluzione che raccoglie consensi proprio grazie all’immediatezza: se la revisione della direttiva europea sul credito al consumo in discussione a Bruxelles finirà per complicare l’esperienza avrà come conseguenza quella di limitarne l’efficacia e le potenzialità.

Se il settore dei pagamenti è quello che ha aperto la strada all’innovazione nei servizi finanziari con la digitalizzazione che ha rivoluzionato l’esperienza utente e le abitudini quotidiane delle persone, è evidente che il fintech nel suo complesso sia spinto a seguire questo trend nel solco dell’agevolazione e della semplificazione, dell’immediatezza e della risposta istantanea alle esigenze delle persone. È questa la chiave di volta per fare breccia in un settore come quello dei servizi finanziari che ha innescato la trasformazione, ma chiamato ora ad accelerare il passo per rispondere alle richieste delle nuove generazioni, nativamente abituate a servizi e prodotti a portata di clic. E che non vogliono saperne di avere a che fare con la carta, di qualsiasi tipo, anche quella filigranata.

Proprio il Bnpl ci dice però che rapidità e semplicità nell’uso devono essere supportate da una consapevolezza adeguata. Il bottone con cui si attiva la rateazione non deve essere quindi interpretato alla stregua dell’eliminazione dell’esborso, ma come un indebitamento che non può crescere a dismisura. Troppo spesso la dematerializzazione del denaro finisce per far perdere la consapevolezza della spesa effettiva, dal momento che la facilità innesca un processo psicologico che può portare alla perdita di controllo delle finanze personali, soprattutto tra i più giovani. Per questo la semplificazione d’uso deve andare di pari passo con la responsabilità nell’alfabetizzazione degli utenti per la gestione di un denaro diventato invisibile e impalpabile.

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