Il risparmio gestito declinato al femminile. "Il futuro tra relazioni, innovazioni e sfide ambientali"
Francesca Cordella è salentina di nascita e milanese d'adozione. Laureata in Economia Aziendale con specializzazione in economia delle aziende di credito all'Università Bocconi, ha maturato trent'anni di esperienza nei mercati finanziari. Dal 1997 fa parte del gruppo Sella e attualmente è responsabile delle gestioni Alta Gamma di Banca Patrimoni Sella & C. Michela Parente, casertana, classe 1993, è laureata con lode in Banche ed Intermediari Finanziari presso la Luiss Guido Carli di Roma. È entrata in Sella SGR sei anni fa grazie ad uno stage e attualmente, in qualità di Portfolio Manager, è responsabile di diverse strategie azionarie e MultiAsset caratterizzate da un elevato grado di integrazione delle variabili ESG nel processo di investimento.
Due percorsi diversi accomunati dalla stessa passione per il proprio lavoro: una passione riconosciuta anche da Citywire Italia che di recente ha premiato le due colleghe del nostro Gruppo in occasione della seconda edizione dei Women in Fund Selection Awards - Italy, manifestazione nata per valorizzare la diversità di genere e celebrare il talento femminile nell'asset management in Italia.
L'approccio ai mercati finanziari è diventato più globale e sofisticato, con l'innesto della tecnologia e la componente umana a fare la differenza
Francesca, in questi 30 anni di mercati finanziari, quali sono state le principali evoluzioni del tuo mestiere?
Sono stata testimone di una trasformazione profonda dei meccanismi di funzionamento dei mercati. Innanzitutto a livello tecnologico: l'approccio psicologico nella gestione degli ordini - ricordo le grida degli operatori che si guardavano negli occhi per cercare di scoprire le strategie dei concorrenti - ha lasciato spazio alle nuove procedure telematiche. Ma è cambiato anche l'approccio ai mercati finanziari che è diventato più globale e sofisticato. Ho avuto la fortuna di vivere questa evoluzione sin dalla fine degli anni '90, lavorando con un team di colleghi indimenticabili, provenienti da tutte le parti del mondo: un'esperienza che, alla luce del processo di globalizzazione di oggi, è stata fondamentale.
Quali aspetti invece sono rimasti sostanzialmente uguali?
La complessità del processo decisionale, che richiede una conoscenza approfondita del passato, la capacità di visione dei possibili trend futuri, senza dimenticare un approccio laterale. Un altro aspetto fondamentale che rimane sempre attuale è la consapevolezza di doversi costantemente confrontare con il cambiamento che spesso i mercati finanziari anticipano. Del mio lavoro amo molto questa tensione rivolta a capire il futuro che mi forza a mettere in discussione le mie convinzioni.
Michela, quali aspetti hanno caratterizzato maggiormente il tuo lavoro negli ultimi tempi?
La digitalizzazione, i cambiamenti normativi e l'avvento dei temi di sostenibilità e fintech sono stati gli aspetti che più hanno contraddistinto la mia professione negli ultimi anni. Questo ci ha portato a superare la tradizionale logica di allocazione geografica e settoriale a favore di un approccio tematico, con una visione di lungo periodo. Per affrontare al meglio questa dinamicità, è indispensabile un forte lavoro di squadra, che valorizzi le competenze e specificità di ciascuno, unito ad un costante studio delle variabili: il mondo della finanza è un settore complesso e per questo affascinante, che consente da un lato di acquisire competenze specifiche e dall'altro di essere sempre aggiornati.
Francesca, cosa rappresenta per te il riconoscimento che hai ricevuto nell'ambito dei Women in Fund Selection Awards?
Dopo aver festeggiato i miei primi 25 anni nel gruppo Sella il riconoscimento di Citywire mi rende particolarmente felice: è un premio che dedico a tutte le mie colleghe che quotidianamente si impegnano come me nella complessa mediazione tra i vari ruoli che le donne di oggi sono chiamate a ricoprire.
E tu Michela come hai vissuto questo riconoscimento?
Per me rappresenta la conferma dell'impegno che ripongo nel mio lavoro quotidiano, uno stimolo a migliorare continuamente e la valorizzazione dei risultati ottenuti dal team di cui faccio parte.
Una domanda per entrambe: che ruolo hanno le donne oggi nel settore del risparmio gestito?
Michela. Io credo che la selezione dei professionisti debba sempre avvenire su basi meritocratiche. Detto questo, in settori come il nostro secondo me le donne possono fare la differenza per la tempestività, l'approccio riflessivo e la diversità di pensiero: attualmente l'attività di sensibilizzazione su queste tematiche sta generando degli sviluppi positivi nel colmare il divario di genere.
Francesca. Grazie alla nostra tenacia e preparazione, alla spinta data ai temi dell'inclusione e alle nuove modalità ibride di lavoro, le donne stanno conquistando un ruolo sempre più importante anche nel nostro settore. Ad esempio, all'interno della Direzione Investimenti di Banca Patrimoni Sella, le donne in posizioni apicali sono il 40%, a testimonianza di una crescente attenzione alla tematica in questione. Sono quindi ottimista per le nuove generazioni di donne che vorranno fare il mio mestiere.
Francesca, quali sono i nuovi trend del risparmio gestito?
Innovazione tecnologica e sostenibilità. L'intelligenza artificiale per aumentare la nostra capacità di gestire i dati rappresenta una sfida da affrontare senza pregiudizi ma con la consapevolezza che, per quanto sofisticati possano essere gli algoritmi predittivi, un processo decisionale debba rimanere human driven. D'altro canto, i criteri ESG sono diventati parte integrante dei processi decisionali: rimane da affrontare nel breve la complessità dell'analisi sulla sostenibilità che richiede competenze multidisciplinari e capacità di visione prospettica nell'ottica della ricerca delle migliori opportunità d'investimento.
Michela quali fattori hanno contribuito a favorire gli investimenti legati alla sostenibilità?
L'entrata in vigore della normativa sulla sostenibilità (SFDR) ha sicuramente avuto un ruolo fondamentale. Infatti, nonostante gli elementi di Corporate Governance siano sempre entrati nelle valutazioni finanziarie, nel corso degli ultimi anni gli operatori del settore hanno integrato l'analisi dei rischi e delle opportunità ambientali e sociali. Questo cambio di paradigma è stato a sua volta trainato sia dalle autorità europee e sia dagli stessi investitori, sempre più attenti a questi temi non solo come driver di performance ma, come elemento essenziale della costruzione del portafoglio.