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Open Innovation

Innovazione a sostegno del territorio: il caso del Premio Best Practices a Salerno

29 Nov 20
#open innovation

Con un approccio inclusivo, diversi attori del territorio hanno realizzato, anno dopo anno, una sorta di tavolo di confronto sulle esigenze di innovazione delle aziende e del territorio, creando così il seme dell'ecosistema locale dell'innovazione

Gianmarco Covone e Vincenzo Villani

Si è conclusa pochi giorni fa la 14a edizione del "Premio Best Practices per l'Innovazione".  Organizzato da Confindustria Salerno, è un evento nato nel 2007 con l'obiettivo di promuovere la cultura dell'innovazione attraverso la presentazione e premiazione di progetti innovativi realizzati da imprese e startup (come testimoniato dal nome, le "buone pratiche"). 

Partito come iniziativa locale, negli anni ha ampliato progressivamente il suo raggio di azione grazie alla capacità di coinvolgere ed includere partner territoriali che hanno contribuito alla nascita ed alla crescita non solo dell'evento ma dell'intero ecosistema di riferimento, oggi nodo importante del più ampio ecosistema nazionale dell'innovazione.

Con un approccio inclusivo, diversi attori del territorio hanno realizzato, anno dopo anno, una sorta di tavolo di confronto sulle esigenze di innovazione delle aziende e del territorio, creando così il seme dell'ecosistema locale dell'innovazione. Un "nucleo" di persone, imprese, enti, università e centri di ricerca accomunati non solo dalla vicinanza territoriale o dal business, ma anche da un forte sistema valoriale, spesso tacito, che vede la convergenza e il bilanciamento di principi etici ed obiettivi di crescita attraverso l'innovazione.

Oltre alla bontà dei progetti partecipanti e dei contenuti erogati, è stato quindi proprio il ruolo dei partner a rappresentare una buona pratica tra le buone pratiche. 

L'esperienza del gruppo Sella con il Premio Best Practices e, più in generale, come attore dell'ecosistema dell'innovazione campano, ha le sue radici nella visione di un percorso di sviluppo territoriale intravisto e tracciato negli anni dai colleghi di Banca Sella operanti sul territorio e supportata dal Gruppo attraverso la messa a disposizione di network e competenze specialistiche utili a promuovere i temi del digitale e dell'open innovation.

Veri protagonisti non sono tanto le attività realizzate quanto le persone che ci sono dietro. Con la loro visione e intraprendenza, hanno creduto nella possibilità di diventare attori del cambiamento, portando la propria esperienza e le proprie competenze al servizio del territorio 

Gianmarco Covone e Vincenzo Villani

In qualità di nostri "ospiti", negli anni si sono susseguiti diversi riferimenti dell'innovazione nazionale ed internazionale che, con le loro testimonianze, hanno fornito uno stimolo importante per chi era agli inizi di una impresa o del proprio percorso di cambiamento aziendale. Tra questi, anche il Ceo del Gruppo, Pietro Sella, che con il suo intervento nel 2015, fornì una chiara visione delle opportunità e dei rischi da gestire nello scenario competitivo in essere e in divenire.
Il non esserci posti come un "semplice" sponsor dell'evento ma come partner è testimoniato dalle molteplici iniziative realizzate con l'obiettivo di promuovere la cultura dell'innovazione e del fare impresa.

Tra queste spiccano i quattro "Hack4Innovation". Realizzati da Sellalab in altrettante edizioni, hanno visto oltre 500 giovani partecipanti confrontarsi con sfide di innovazione lanciate da grandi aziende. In alcuni casi, i partecipanti che si erano particolarmente distinti nel corso delle attività, sono stati poi assunti dalle stesse aziende.

Diverse sono le tavole rotonde curate, come quella di quest'anno, "Le strade dell'Open Innovation per le imprese italiane", con cui, attraverso la testimonianza di 4 aziende vicine al nostro Gruppo (Successori Reda, Lanieri, Graded e Mecar), sono state trasferite buone pratiche di open innovation per ispirare e stimolare le aziende "tradizionali" ad abbracciare il cambiamento.
Questa partecipazione attiva ci ha consentito di costruire e sviluppare relazioni con aziende e startup che si sono tradotte spesso in consulenze specialistiche, in particolare sui temi della finanza straordinaria, come i mini bond, e dei servizi digitali.

Il supporto all'innovazione del territorio campano ha quindi visto Banca Sella in prima linea anche dal punto di vista finanziario: nel 2013 è stato emesso il primo bond di territorio denominato appunto "Salerno Bond" con 7,5 milioni di euro sottoscritti per finanziare progetti di investimento e crescita delle imprese salernitane aderenti a Confindustria Salerno.

Gianmarco Covone e Vincenzo Villani

Oltre al Premio, si sono poi susseguite negli anni altre iniziative territoriali che hanno visto Banca Sella e il gruppo protagonisti: si va dalla promozione e diffusione della cultura digitale e dell'ecommerce con eventi come "Salerno città digitale" del 2012, all'apertura di Sellalab Salerno nel 2018 che ha rappresentato il consolidamento di un lavoro di anni di relazioni portate avanti a stretto contatto con gli stakeholder locali. Con i suoi spazi di coworking, gli oltre 100 eventi realizzati con più di 5.000 presenze complessive, Sellalab ha favorito lo sviluppo di una community locale, sempre più interconnessa anche a livello nazionale.

Tuttavia, come tutte le iniziative di cambiamento, i veri protagonisti non sono tanto le attività realizzate quanto le persone che ci sono dietro. Con la loro visione e intraprendenza, hanno creduto nella possibilità di diventare attori del cambiamento, portando la propria esperienza e le proprie competenze al servizio del territorio. Hanno creduto e seguito la strada della costruzione di una rete relazionale con l'obiettivo di essere parte attiva dell'ecosistema di riferimento.
In questi casi, oltre che dalle performance della propria realtà aziendale e dall'accreditamento come referente di primo piano sui temi dell'innovazione, gli effetti positivi derivano anche dall'aver contribuito alla crescita del proprio territorio attraverso l'attivazione di un circuito virtuoso in grado di autoalimentarsi e di creare valore nel lungo periodo.