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Giacomo Sella: "Italia chiama mondo, per crescere le Pmi guardano all'estero. Nel futuro ambiente e digitale"

Giacomo Sella:
Giacomo Sella, Head of Corporate & Investment Banking del gruppo Sella

L'imprenditoria italiana è riconosciuta a livello globale - e a ragione - per le proprie capacità e competenze che le consentono di primeggiare in svariati mercati e industrie". La forza del tessuto produttivo italiano, con quel tesoro di piccole e medie imprese, che hanno la necessità di guardare anche all'estero per crescere e scalare, sono un elemento centrale nella strategia di Giacomo Sella, Head of Sella Corporate & Investment Banking, e anche per il gruppo Sella l'M&A rappresenta sempre più uno strumento efficace per supportare l'internazionalizzazione delle imprese del nostro Paese. "Le acquisizioni all'estero, l'apertura ai mercati internazionali e ad investitori esteri o alleanze con controparti straniere sono sempre più catalizzatori della crescita favorendo la crescita dimensionale, vero punto di debolezza delle aziende italiane che si confrontano con concorrenti globali molto più grandi. L'internazionalizzazione ha infatti un ruolo strategico per alimentare lo sviluppo aziendale, accrescerne la dimensione del giro d'affari e migliorarne la competitività e l'awareness sui mercati", precisa Giacomo Sella. Non a caso proprio le ultime settimane hanno visto la presenza a Milano in S32 degli esponenti legati al network Terra Alliance per la 41esima edizione del meeting: si tratta di una realtà internazionale che Sella ha contribuito a fondare già nel lontano 2002 e che conta oggi 13 partner in grado di coprire oltre 45 Paesi del mondo, dal Nord America all'Australia. Un gioco di squadra basato sul confronto costante. 

Che importanza ha un network come Terra Alliance?
Intanto il meeting ospitato a Milano ha visto anche la partecipazione di alcuni nostri clienti e investitori istituzionali e ha creato numerose opportunità di sviluppo e cooperazione. Per la nostra attività e per i nostri clienti, il network rappresenta un asset indispensabile per identificare e condividere opportunità di business sui mercati internazionali ed avere accesso e relazioni dirette con aziende e imprenditori locali. In questo momento stiamo lavorando molto all'interno  del network: buona parte della nostra pipeline di deal - direi complessivamente una decina di progetti - è rappresentata da progetti cross-border di nostri clienti interessati a realizzare partnership in Paesi quali ad esempio Francia, Germania, Spagna, Portogallo e Sud-Est Asiatico. Poter contare sul supporto di partner locali è indispensabile per portare a termine questi progetti.

Facciamo un passo indietro. In cosa si distingue il nostro settore imprenditoriale dagli altri Paesi
Il tessuto imprenditoriale italiano è caratterizzato principalmente da piccole e medie imprese, spesso di dimensioni inferiori rispetto ai concorrenti internazionali con elevate potenzialità inespresse di crescita estera. Per questa ragione negli ultimi dieci anni una parte sempre più rilevante delle operazioni di M&A concluse sul mercato italiano ha coinvolto controparti internazionali. 

Quindi l'Italia, nonostante spesso si dica il contrario, è quindi in grado di attrarre investimenti stranieri?
Negli ultimi dieci anni il 70% di deal M&A hanno coinvolto controparti estere, con un recente trend di crescita delle operazioni estero su Italia. Gli investitori internazionali trovano nel nostro Paese eccellenze uniche che rendono appetibile le nostre aziende soprattutto nei settori più tipici del made in Italy. Un altro elemento attrattivo per gli investitori esteri, questa volta meno virtuoso, è legato alle valutazioni di mercato adottate per target italiani, tipicamente inferiori ai livelli di altri Paesi anche a causa delle minori dimensioni delle nostre aziende e ad un quadro economico e normativo assai più volubile e complesso. 

 

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Gli imprenditori sono consapevoli della strategicità delle opportunità offerte?
Lo scenario macroeconomico - con l'emergenza pandemica, il conflitto Russia-Ucraina, l'incremento del costo materie delle prime e dei trasporti, i ritardi nelle supply chain - ha reso gli imprenditori e le aziende sempre più sensibili al tema dei rapporti con l'estero e sta inducendo in particolare gli imprenditori a ridurre le distanze delle loro supply chain per effettuare investimenti diretti in Paesi vicini da un punto di vista geografico e culturale. E' il cosiddetto fenomeno del friendshoring e nearshoring; un modo nuovo per riavvicinare e rendere più sostenibili le catene di approvvigionamento nel proprio comparto.  

Quali sono i trend emergenti del settore dell'M&A?
Dopo un 2022 record per numero di operazioni completate in Italia, il primo trimestre 2023 è stato caratterizzato anche in Italia da un rallentamento, principalmente dovuto all'incerto scenario di mercato e al suo impatto sui fondamentali economici delle aziende. L'outlook di scenario resta comunque interessante, grazie ai trend di digital transformation e sostenibilità, oltre che per la notevole mole di liquidità a disposizione dei fondi di private equity ancora da immettere in circolo. Un altro pilastro del mercato M&A per il 2023 è rappresentato appunto dalle operazioni di internazionalizzazione che stanno portando avanti molte aziende italiane, con particolare riferimento a progetti di nearshoring.

Quali sono le competenze per operare nell'M&A?
Sicuramente è necessario avere e mettere a disposizione del cliente una grande esperienza e professionalità, spirito di servizio, pensiero critico, capacità analitica e approccio imprenditoriale. Il nostro è un business di persone e di rapporti interpersonali, per cui risultano molto importanti anche le capacità relazionali. Altro asset indispensabile per svolgere questa attività sono i network di contatti, prima sul territorio italiano e poi come detto prima anche a livello internazionale. 

E sul fronte della digitalizzazione?
L'emergenza COVID19 ha senz'altro accelerato lo sviluppo tecnologico e favorito l'adozione di strumenti e modalità smart come i remote meeting, che hanno permesso di ridurre le distanze, e di accelerare i processi. Un aspetto per noi molto importante è rappresentato dalla conoscenza e comprensione di dati e metriche di mercato. L'utilizzo di database sempre più globali, completi e sofisticati ci permette di focalizzare al meglio la nostra attività, ad esempio per l'identificazione delle controparti più adeguate da coinvolgere nelle operazioni e per ottenere informazioni di dettaglio sull'andamento del mercato. 

Cosa vi aspettate dal futuro?
Per i prossimi mesi ci aspettiamo una crescita guidata dai temi ESG e dai processi di digitalizzazione, trend anche supportati dagli investimenti previsti dal PNRR. Ambiente e digitale diventano le leve per costruire le prossime pagine di futuro. L'ingresso del AI anche in questo settore avrà sicuramente un impatto significativo permettendo di efficientare i processi e focalizzare il lavoro sugli aspetti chiave di successo.