Una missione sulle vette dell’Himalaya, quelle impenetrabili dell’Annapurna in una scalata appassionante. Un documento di rendicontazione che coinvolge le persone dell’azienda, i clienti, le comunità. Un longform multimediale da leggere, da guardare, da navigare
Questa è una storia che in fondo ne contiene due. Una storia con due spedizioni da portare avanti, due montagne da scalare, due squadre che procedono insieme, un’unica direzione. Quella del futuro. Ma stando attenti a leggere il presente. In questo longform multimediale siamo tra le nevi dell’Annapurna, una delle vette più impegnative dell’Himalaya con i suoi 8.091 metri. Obiettivo: aprire una nuova via sullo sperone Nord-Ovest con una missione promossa dal CAI di Biella e sostenuta dal gruppo Sella col nome di Limit Project X Annapurna. Un modo per affrontare le sfide estreme che uniscono scienza e coscienza ambientale. Dalle vette dell’Annapurna a quelle a noi più vicine, almeno geograficamente. Negli ultimi vent’anni i ghiacciai delle Alpi hanno perso circa il 39% della loro superficie, un tasso di riduzione superiore alla media globale. Lo racconta Federico Taddia in questo pezzo di analisi. Ma in questo longform multimediale abbiamo fatto tappa anche nelle nostre sedi in Italia e all’estero e nelle nostre filiali, osservando il lavoro di ogni giorno. Ogni passo è un segnale, ogni campo base una stazione d’ascolto. Un percorso che comporta allenamento costante, conoscenza evoluta, gioco di squadra. Parliamo della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, il documento annuale che illustra performance e progetti che fotografano l’esercizio dell’anno precedente, andando anche oltre. Verso nuove vette. Buon viaggio.
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Questa è la storia di un sogno. Da proteggere, da alimentare, da realizzare. Un sogno da passare di mano in mano, di cuore in cuore, come un testimone in una maratona. In fondo, se ci pensate bene, proprio quest’idea di passaggio lo preserva e lo rafforza. Lo rende plurale. Perché se si sogna da soli resta solamente un sogno, ma se si sogna insieme, in quel caso è la realtà che inizia a prendere forma e a plasmare le nostre esistenze.
Un sogno, dicevamo. Un sogno sospeso. Nel lontano 1973 Guido Machetto, alpinista biellese e pioniere dello stile alpino leggero, tenta l’ascesa all’Annapurna lungo lo sperone nord-ovest. Quella spedizione, composta da 11 membri, è tragicamente interrotta da una valanga che seppellisce il Campo 2, causando la morte di due alpinisti e costringendo il resto del team a ritirarsi. Machetto, scomparso tre anni dopo sulla Tour Ronde, lascia un'eredità profonda nell'alpinismo biellese. Tanto che la scuola di alpinismo del CAI Biella porta oggi il suo nome. Oggi, oltre cinquant’anni dopo, quel sogno diventa una spedizione concreta con un nuovo significato: esplorare i confini estremi del nostro pianeta per comprendere meglio i limiti del nostro tempo.