Fotografare il presente, interrogarsi sul futuro

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Una missione sulle vette dell’Himalaya, quelle impenetrabili dell’Annapurna in una scalata appassionante. Un documento di rendicontazione che coinvolge le persone dell’azienda, i clienti, le comunità. Un longform multimediale da leggere, da guardare, da navigare

Questa è una storia che in fondo ne contiene due. Una storia con due spedizioni da portare avanti, due montagne da scalare, due squadre che procedono insieme, un’unica direzione. Quella del futuro. Ma stando attenti a leggere il presente. In questo longform multimediale siamo tra le nevi dell’Annapurna, una delle vette più impegnative dell’Himalaya con i suoi 8.091 metri. Obiettivo: aprire una nuova via sullo sperone Nord-Ovest con una missione promossa dal CAI di Biella e sostenuta dal gruppo Sella col nome di Limit Project X Annapurna. Un modo per affrontare le sfide estreme che uniscono scienza e coscienza ambientale. Dalle vette dell’Annapurna a quelle a noi più vicine, almeno geograficamente. Negli ultimi vent’anni i ghiacciai delle Alpi hanno perso circa il 39% della loro superficie, un tasso di riduzione superiore alla media globale. Lo racconta Federico Taddia in questo pezzo di analisi. Ma in questo longform multimediale abbiamo fatto tappa anche nelle nostre sedi in Italia e all’estero e nelle nostre filiali, osservando il lavoro di ogni giorno. Ogni passo è un segnale, ogni campo base una stazione d’ascolto.  Un percorso che comporta allenamento costante, conoscenza evoluta, gioco di squadra. Parliamo della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, il documento annuale che illustra performance e progetti che fotografano l’esercizio dell’anno precedente, andando anche oltre. Verso nuove vette. Buon viaggio.

***

Questa è la storia di un sogno. Da proteggere, da alimentare, da realizzare. Un sogno da passare di mano in mano, di cuore in cuore, come un testimone in una maratona. In fondo, se ci pensate bene, proprio quest’idea di passaggio lo preserva e lo rafforza. Lo rende plurale. Perché se si sogna da soli resta solamente un sogno, ma se si sogna insieme, in quel caso è la realtà che inizia a prendere forma e a plasmare le nostre esistenze. 

Un sogno, dicevamo. Un sogno sospeso. Nel lontano 1973 Guido Machetto, alpinista biellese e pioniere dello stile alpino leggero, tenta l’ascesa all’Annapurna lungo lo sperone nord-ovest. Quella spedizione, composta da 11 membri, è tragicamente interrotta da una valanga che seppellisce il Campo 2, causando la morte di due alpinisti e costringendo il resto del team a ritirarsi. Machetto, scomparso tre anni dopo sulla Tour Ronde, lascia un'eredità profonda nell'alpinismo biellese. Tanto che la scuola di alpinismo del CAI Biella porta oggi il suo nome. Oggi, oltre cinquant’anni dopo, quel sogno diventa una spedizione concreta con un nuovo significato: esplorare i confini estremi del nostro pianeta per comprendere meglio i limiti del nostro tempo. 

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Parte I
Zaino in spalla. Per una scalata di consapevolezza

Tutto comincia da un sogno rimasto in sospeso nel 1973, quando Guido Machetto, alpinista biellese e pioniere dello stile alpino leggero, tentò l’ascesa all’Annapurna lungo lo sperone nord-ovest. Quella spedizione, composta da 11 membri, fu tragicamente interrotta da una valanga che seppellì il Campo 2, causando la morte di due alpinisti e costringendo il resto del team a ritirarsi. Machetto, scomparso tre anni dopo sulla Tour Ronde, lasciò un'eredità profonda nell'alpinismo biellese, tanto che la scuola di alpinismo del CAI Biella porta oggi il suo nome.

Oggi, oltre cinquant’anni dopo, quel sogno diventa una spedizione concreta con un nuovo significato: esplorare i confini estremi del nostro pianeta per comprendere meglio i limiti del nostro tempo. Il 15 marzo 2025, un team del CAI Biella guidato da Gian Luca Cavalli, accademico del CAI e istruttore nazionale della Scuola di Alpinismo “Guido Machetto”, parte per il Nepal con l’obiettivo di coniugare memoria e futuro, tradizione e ricerca scientifica. Accanto a lui ci sono Cesar Rosales, guida andina di origine peruviana e biellese d’adozione, e Donatella Barbera, medico della spedizione. La spedizione, denominata Limit Project X Annapurna, intende aprire una nuova via sullo sperone nord-ovest dell’Annapurna, una delle vette più impegnative dell’Himalaya con i suoi 8091 metri, rendendo omaggio al sogno incompiuto di Machetto. A supportare il racconto dell’impresa ci sarà il filmmaker Matteo Zin con il suo team, mentre Yuri Palma seguirà la spedizione fino al Campo 1. Un elemento simbolico accompagna gli alpinisti: una miniatura dell’opera “Unione Olimpica” dell’artista biellese Paolo Barichello, che sarà donata alla comunità nepalese di Waku, in memoria di Martino Borrione, fondatore della Onlus Bi-Nepal.

Un’impresa ardua, sfidante, plurale. Un’impresa sostenuta dal gruppo Sella. Già un anno prima, nel giugno 2024, un altro gruppo del CAI Biella aveva affrontato il K2, la seconda montagna più alta del mondo, con un obiettivo altrettanto ambizioso: raccogliere dati sulla diffusione di microplastiche in alta quota e monitorare i parametri fisiologici degli alpinisti in condizioni estreme. Un anno prima, nel giugno 2024, un altro gruppo del CAI Biella aveva affrontato il K2, la seconda montagna più alta del mondo, con un obiettivo altrettanto ambizioso: raccogliere dati sulla diffusione di microplastiche in alta quota e monitorare i parametri fisiologici degli alpinisti in condizioni estreme. Quella spedizione, pionieristica nel suo approccio scientifico, ha posto le basi per un modello di osservazione integrato tra ambiente e corpo umano. Il K2 ha rappresentato una prova tecnica e logistica complessa, e ha dimostrato come la montagna possa diventare un laboratorio a cielo aperto per indagare i cambiamenti climatici e il loro impatto sulla salute. L’Annapurna 2025 si inserisce nel solco tracciato da quella esperienza, rilanciandone lo spirito e ampliandone le ambizioni: non solo raccolta dati, ma anche memoria, cultura e responsabilità sociale.

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Le due spedizioni del gruppo Sella sull'Himalaya

Spedizione 1 — Annapurna

Geolocalizzazione
28.647609204496852
83.93671354864112
Altezza
8.091 m
Paese
Nepal
Lunghezza del massiccio con le sue vette
55 km

Questa impresa nasce per realizzare il sogno di Guido Machetto, alpinista biellese che negli anni 1973 tentò l’ascesa all’Annapurna. La spedizione, partita il 15 marzo con una durata prevista di circa 40 giorni e denominata Limit Project X Annapurna, è guidata da Gian Luca Cavalli, accademico del CAI e istruttore nazionale della Scuola di Alpinismo “Guido Machetto” di Biella, già a capo della spedizione al K2 nel 2024.

Spedizione 2 — K2

Geolocalizzazione
35.88036791821877
76.51458478822478
Altezza
8.611 m
Paese
India
Chilometri di cammino per accedere all’ascensione
60 km

Il 10 giugno del 2024 ha preso il via una speciale missione che ha permesso ai sei membri di raggiungere gli 8mila metri della seconda vetta più alta al mondo per monitorare le condizioni ambientali e la diffusione di microplastiche e quelle degli esseri umani in condizioni estreme. Sono stati infatti raccolti campioni di neve a diverse altitudini per analizzare la quantità di microplastiche presenti nell’ambiente e sono stati monitorati i parametri fisiologici degli alpinisti in alta quota.
 

Queste immagini e questi dati – raccolti a ottomila metri, ma con uno sguardo rivolto verso terra – diventano il simbolo di una responsabilità condivisa. Una responsabilità che il gruppo Sella ha scelto di raccontare anche attraverso la sua Rendiconatazione consolidata di sostenibilità, redatta in linea con la Direttiva Europea Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), che sostituisce la precedente Dichiarazione Non Finanziaria (DNF). Un documento strategico in cui le aziende forniscono informazioni dettagliate su ambiente, aspetti sociali e governance (ESG), adottando gli standard europei ESRS (European Sustainability Reporting Standards). Perché raccontare è un atto di responsabilità tanto quanto agire.

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93,73 Punteggio BIA nel 2024

Il punteggio BIA di sostenibilità è salito a 93,73 punti nel 2024. L'obiettivo per il 2025 è raggiungere quota 95 punti, confermando l'impegno del gruppo nel miglioramento continuo.

-74% Emissioni proprie Target riduzione emissioni 2030

L’obiettivo del Gruppo è ridurre del 74% le emissioni proprie di gas serra Scope 1 e Scope 2 entro il 2030 – rispetto ai valori del 2022 – secondo la metodologia Market Based, attraverso interventi mirati sugli immobili, la flotta aziendale e l'acquisto di energia da fonti rinnovabili.

100% Energia rinnovabile Energia elettrica green 2024

Anche nel 2024 il 100% dell’energia elettrica acquistata in Italia e Romania proviene da fonti rinnovabili e il 98,9% a livello internazionale.

819.571 kWh Produzione fotovoltaica 2024

La produzione interna di energia fotovoltaica è cresciuta del 72% rispetto al 2023, raggiungendo 819.571 kWh grazie a 25 impianti installati presso le sedi aziendali, di cui 5 realizzati nel corso del 2024.

45,8 Ore di formazione dipendenti 2024

Nel 2024 i dipendenti del Gruppo hanno ricevuto in media 45,8 ore di formazione, in aumento rispetto alle 43,8 ore del 2023, a conferma dell'attenzione alla crescita delle competenze del personale.

35% Parità di genere manageriale

La presenza femminile nei ruoli manageriali è salita al 35% nel 2024, con l'obiettivo di raggiungere il 37% entro il 2025, rafforzando le politiche di diversity del Gruppo.

1,547 Mln € Erogazioni liberali 2024

Nel 2024, nella forma di erogazioni liberali ad enti, fondazioni e associazioni, il Gruppo ha erogato 1,574 milioni di euro (in aumento del 33% rispetto al 2023), per supportare realtà che operano a diverso titolo nel territorio.

40.300 Utenti educazione finanziaria digitale

Il portale di educazione finanziaria di Banca Sella, “Percorsi” è stato visitato da 40.300 utenti nel 2024, offrendo 51 contenuti editoriali online dedicati alla formazione finanziaria.

Nel 2024 il gruppo Sella ha ulteriormente dimostrato come la sostenibilità possa essere parte integrante di una strategia d’impresa orientata al futuro. Le azioni intraprese hanno coinvolto in modo trasversale l’intera organizzazione, con lo scopo di generare un impatto positivo duraturo, nell’azienda e sulla comunità. Comunità che ogni giorno vive e modella il territorio, nel quale il gruppo Sella svolge in modo responsabile la sua attività di business, organizzando e supportando anche iniziative formative, educativa e sociali. La Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità racconta i traguardi raggiunti e i passi ancora da intraprendere per raggiungere l’obiettivo che da sempre contraddistingue il Gruppo, innovare con coscienza, creando valore per il futuro. 

Parte II
Campo Base: riconoscere i rischi, iniziare la scalata

Ogni grande scalata parte da una base solida. Nei mercati globali, il primo campo base è rappresentato dai rischi climatici, sempre più frequenti e minacciosi per la stabilità finanziaria. Nel 2023, le perdite economiche globali causate da disastri naturali hanno raggiunto i 280 miliardi di dollari, ma solo 108 miliardi erano coperti da assicurazioni. Questo significa che circa il 62% delle perdite – pari a 172 miliardi di dollari – è rimasto scoperto, evidenziando un divario di protezione assicurativa particolarmente critico. Il Financial Stability Board ha segnalato che questo fenomeno rappresenta una minaccia crescente per la stabilità dei mercati finanziari: eventi estremi come alluvioni, incendi e siccità non solo infliggono danni diretti, ma possono anche scatenare effetti sistemici, riducendo la disponibilità di credito e innescando cali di fiducia tra investitori e operatori economici.

Il cosiddetto “protection gap” varia sensibilmente a livello globale. Secondo il Swiss Re Institute, le perdite non assicurate raggiungono percentuali altissime in Asia (85%) e America Latina (80%), mentre si attestano su livelli relativamente più bassi in Nord America (43%) e Oceania (42%). Questa disparità evidenzia come le economie più vulnerabili siano anche quelle meno preparate a far fronte ai danni climatici, amplificando il rischio di crisi umanitarie e instabilità macroeconomica.

Il Financial Stability Board ha avvertito che la crescente frequenza e intensità degli eventi naturali, accelerata dai cambiamenti climatici, potrebbe esporre le debolezze strutturali dei mercati assicurativi e finanziari. Una gestione inadeguata di questi rischi può trasformare eventi locali in crisi globali, dato l’effetto domino che caratterizza i mercati interconnessi. 

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2 trilioni $

Perdite globali derivanti da eventi climatici estremi

L'analisi di 4.000 eventi meteorologici estremi legati al cambiamento climatico ha rilevato che i danni economici hanno raggiunto i 451 miliardi di dollari solo negli ultimi due anni.

935 2 miliardi $

Danni da eventi estremi subite solo dagli Stati Uniti

In questa classifica gli USA sono seguiti dalla Cina con 268 miliardi di dollari e dall'India con 112 miliardi di dollari. Germania, Australia, Francia e Brasile si sono piazzati nella top 10.

38.000

Le persone morte a causa del cambiamento climatico

Secondo uno studio del Barcelona Institute for Global Health uscito alla fine del 2024,  durante l’ondata di calore in Europa del 2022, sarebbero potute morire 38.000 persone in meno se l’aria fosse stata meno inquinata.
 

Di fronte all’intensificarsi degli eventi climatici estremi e alle crescenti sfide legate alla sicurezza energetica, gli investimenti mirati verso energie rinnovabili, mobilità elettrica e infrastrutture resilienti si confermano cruciali per assicurare una crescita sostenibile e stabile. Nel 2024, per la prima volta, gli investimenti globali nel settore energetico hanno superato i 3.000 miliardi di dollari, secondo l’IEA (International Energy Agency), con oltre 2.000 miliardi destinati a tecnologie e infrastrutture per l’energia pulita: quasi il doppio rispetto ai fondi allocati ai combustibili fossili, segnando così un punto di svolta nella transizione energetica globale. 

Investimenti globali in energia pulita e fossile

Secondo l’IEA (Agenzia Internazionale Energia) dal 2015 al 2024 gli investimenti in energia pulita sono nettamente aumentati superando dal 2016 quelli in energia fossile.

La crescita maggiore c’è stata sia per l’installazione di energia rinnovabile sia per l'efficienza energetica e l’uso finale dell’energia, cioè ridurre il consumo di energia mantenendo lo stesso livello di servizio ad esempio: isolare meglio gli edifici, rinnovare macchinari industriali o elettrodomestici più efficienti, modernizzare le reti elettriche) e ottimizzare l'uso dell'energia già prodotta.
 

Tra i principali ambiti di investimento, l’energia solare si distingue con una previsione di 500 miliardi di dollari, superando tutte le altre fonti energetiche; parallelamente, la produzione e l’adozione di veicoli elettrici stanno accelerando, contribuendo significativamente alla riduzione della domanda di petrolio e delle emissioni globali. 

Anche le infrastrutture resilienti giocano un ruolo chiave: si prevede infatti la costruzione e l’aggiornamento di circa 25 milioni di chilometri di reti elettriche entro il 2030, indispensabili per supportare l’espansione delle energie rinnovabili e garantire la stabilità del sistema energetico. 

Tuttavia, persistono forti disparità regionali: se da un lato Cina, Europa e Stati Uniti trainano gli investimenti in energia pulita, dall’altro i Paesi in via di sviluppo ricevono appena il 15% degli investimenti globali, nonostante rappresentino circa un terzo del PIL mondiale e due terzi della popolazione globale, evidenziando la necessità di politiche più inclusive e di un maggiore sostegno internazionale per colmare questo divario.
 

Investimenti nelle reti elettriche e nello stoccaggio

Dal 2021, gli investimenti mondiali in reti e stoccaggio hanno registrato una crescita continua.

Secondo i dati IEA, gli investimenti nelle reti elettriche e nei sistemi di accumulo sono saliti da circa 330 miliardi di dollari nel 2021 a quasi 450 miliardi stimati per il 2024. Dopo alcuni anni di stagnazione, il trend è tornato positivo grazie all’espansione delle rinnovabili e alla necessità di ammodernare le infrastrutture energetiche. La crescita è trainata soprattutto da Asia e Nord America, mentre altre regioni mostrano un incremento più graduale.

Fonte: IEA

In questo contesto, anche il gruppo Sella ha rafforzato il proprio impegno ambientale attraverso una strategia climatica strutturata e ambiziosa. Il piano di decarbonizzazione del Gruppo prevede la riduzione del 74% delle proprie emissioni dirette (Scope 1) e indirette (Scope 2) rispetto al 2022 secondo la metodologia Market Based entro il 2030, un obiettivo in coerenza con le linee guida pubblicamente rese disponibili da SBTi. Il Gruppo utilizza già da diversi anni il 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili certificate in Italia e Romania, raggiungendo un’incidenza del 98,9% a livello globale, mentre la quota residua è legata ad alcune sedi operative in India e nel Regno Unito. 

Nel 2024 il Gruppo ha ulteriormente incrementato la propria capacità produttiva rinnovabile: grazie a 25 impianti installati presso le sedi aziendali, di cui 5 realizzati nel corso del 2024, la produzione di energia solare è aumentata del 72% rispetto al 2023. In totale, la produzione annua da fotovoltaico nel 2024 ha superato gli 819.000 kWh, kWh che arrivano a oltre 1 milione considerando anche il contributo dell’impianto idroelettrico di Biella, con un autoconsumo pari al 78% e oltre 427 tonnellate di CO₂ evitate. 

La strategia ambientale include anche un piano di ampliamento degli impianti fotovoltaici per raggiungere una potenza installata complessiva di 17 MW entro il 2026, sufficiente a coprire interamente il fabbisogno energetico del Gruppo. Tra le iniziative complementari, si segnalano interventi di efficientamento energetico sugli immobili (come la sostituzione delle caldaie a gas con pompe di calore) e un piano per incrementare la quota di veicoli ibridi ed elettrici nella flotta aziendale. 

Questo impegno concreto si inserisce in un panorama globale in rapida evoluzione, dove la finanza sostenibile sta assumendo un ruolo sempre più centrale nell’orientare capitali verso progetti a basso impatto ambientale e ad alto valore sociale.


Parte III
Campo Alto: orientarsi tra tempeste e nuove rotte

Avvicinandosi alla vetta, il percorso diventa complesso e le certezze più fragili. Negli ultimi anni, le tensioni geopolitiche globali, tra cui conflitti armati, crisi energetiche e instabilità economiche, hanno spinto il 45% degli investitori istituzionali a rivedere le proprie strategie ESG (Environmental, Social, Governance). Tuttavia, questo non rappresenta un arretramento, bensì un'evoluzione verso un'integrazione più strategica e mirata dei criteri ESG: secondo l'EY Global Institutional Investor Survey 2024, infatti, il 66% degli investitori istituzionali prevede di ridurre la considerazione dei fattori ESG nelle decisioni di investimento, nonostante l'88% abbia aumentato l'uso delle informazioni ESG. 
 

Fattori macroeconomici e climatici nelle strategie d'investimento

Gli investitori ritengono che i cambiamenti del ciclo economico e il clima influenzeranno maggiormente le strategie nei prossimi due anni

Un’indagine mostra che il 63% degli investitori prevede un impatto acuto o sostanziale dalle variazioni del ciclo economico, mentre il 55% indica lo stesso livello di impatto per il cambiamento climatico. Al contrario, i conflitti geopolitici e l’incertezza politica interna sono percepiti come meno determinanti: la maggior parte degli intervistati li considera fattori a impatto moderato o basso. Questo evidenzia come le dinamiche economiche e ambientali siano centrali nelle decisioni finanziarie a medio termine.

Fonte: EY Global Institutional Investor Survey

Nonostante ciò, il 77% degli investitori istituzionali continua a concentrarsi su temi ESG con chiare implicazioni finanziarie, quali il rischio climatico, il capitale umano e la sicurezza informatica. Questi fattori sono considerati determinanti per la stabilità finanziaria a lungo termine e influenzano le valutazioni degli asset e le decisioni di investimento.
 

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75%

Transizione climatica tra le priorità top

Tre quarti degli investitori considerano la transizione climatica un tema prioritario per l’engagement nel 2025.

62%

Adozione di policy ESG personalizzate

Oltre la metà degli investitori ha già implementato voting policy o sistemi ESG proprietari per valutare le aziende in modo più mirato.
 

83%

ESG nei piani di remunerazione

Gli investitori pongono grande attenzione a metriche ESG misurabili e materiali nei pacchetti retributivi degli executive

In questo panorama, il gruppo Sella ha messo a punto una strategia chiara e ambiziosa che punta ad ampliare ulteriormente il proprio impatto positivo. A fine 2024, il credito sostenibile rappresenta già il 15,17% del totale degli impieghi del Gruppo.

Parallelamente, nell’ambito degli investimenti, il Gruppo ha costantemente incrementato la propria offerta di prodotti e servizi di investimento sostenibili superando quota 2.600 tra fondi e linee di gestione conformi agli articoli 8 e 9 della normativa SFDR. Inoltre, durante il 2024, Sella SGR ha introdotto nove nuovi fondi classificati art. 8 SFDR, incluso il fondo "CLIMA", focalizzato su strumenti obbligazionari in euro emessi da soggetti impegnati nella transizione ambientale. A fine 2024 il patrimonio dei prodotti classificati da Sella SGR come Art.8 o Art.9 ai sensi dell’SFDR è arrivato complessivamente al 63% delle masse gestite. 

Punteggio BIA e obiettivi di sostenibilità

L’azienda ha migliorato il proprio punteggio BIA (B Impact Assessment) passando da 92,1 punti nel 2023 a 93,73 punti nel 2024.

Questo risultato riflette l’impegno su cinque aree chiave: ambiente, lavoratori, comunità, governance e clienti. Il BIA (B Impact Assessment) è uno strumento di valutazione riconosciuto a livello internazionale che misura, attraverso un self assessment, l’impatto ambientale, sociale e di governance complessivo di un’azienda. L’obiettivo dichiarato per il 2025 è di raggiungere 95 punti, consolidando le pratiche sostenibili e la responsabilità sociale d’impresa.

Fonte: Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità

 

Parte IV
Verso la vetta: impatto, trasparenza, fiducia

La parte finale di ogni ascensione richiede visione, resistenza e precisione. Anche nella finanza sostenibile ogni dettaglio conta: l’investitore moderno non cerca solo rendimento, ma vuole sapere come viene generato, quale impatto produce, chi ne beneficia.

Negli ultimi anni, l'investimento a impatto ha compiuto un'evoluzione significativa, trasformandosi da nicchia a leva strategica per aziende e investitori che mirano a generare valore economico insieme a benefici sociali e ambientali. Secondo il Global Impact Investing Network (GIIN), nel 2024 il mercato globale dell’impact investing ha raggiunto 1.571 miliardi di dollari di asset under management (AUM), registrando una crescita media annua composta (CAGR) del 21% dal 2019 . Questo incremento è stato trainato dall'ingresso di nuovi attori istituzionali, come fondi pensione, compagnie assicurative e fondi sovrani, che hanno riconosciuto l'importanza di allineare i rendimenti finanziari con obiettivi di impatto positivo .

L'espansione del settore riflette una crescente consapevolezza: oggi, la fiducia degli stakeholder si conquista anche attraverso la trasparenza e la capacità di misurare l’impatto generato. 
 

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86%

Soddisfazione finanziaria negli investimenti a impatto

Oltre otto investitori su dieci dichiarano di essere soddisfatti delle performance finanziarie dei propri investimenti a impatto.

90%

Soddisfazione per l’impatto sociale e ambientale

Quasi tutti gli investitori esprimono soddisfazione per i risultati raggiunti in termini di impatto sociale e ambientale.

74%

Obiettivo di rendimenti di mercato

Tre quarti degli investitori a impatto puntano a ottenere rendimenti di mercato aggiustati per il rischio, segnalando la crescente maturità del settore.

Il gruppo Sella dimostra come l'impatto positivo sul territorio possa essere parte integrante della strategia aziendale. Nel 2024, attraverso Sellalab, ha coinvolto oltre 7.500 partecipanti in iniziative di formazione finanziaria e imprenditoriale, promuovendo competenze chiave per lo sviluppo economico locale. 
 

Erogazioni liberali gruppo Sella nel 2024

Nel 2024 il Gruppo ha destinato 1,547 milioni di euro sotto forma di erogazioni liberali per supportare realtà che operano a diverso titolo sul territorio, evidenziando un aumento del +33% rispetto al 2023.

Le erogazioni sono state suddivise su sei aree chiave di intervento che il Gruppo ha definito come prioritarie nel suo Codice Etico: cultura (523 mila euro), sostegno al territorio, salute (328 mila euro), education (274 mila euro), sostegno al territorio (329 mila euro), inclusione (72 mila euro) ed emergenze (48 mila euro). A questo importo si aggiungono i 586 mila euro di contributi devoluti direttamente dal Fondo Investimenti Sostenibili e dal Fondo TFS iCare di Sella SGR.

Fonte: Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità

Nel corso dell’anno Sellalab ha realizzato 50 eventi gratuiti di portata nazionale e locale, per la maggior parte organizzati nelle proprie sedi sul territorio e ha partecipato come speaker a 43 eventi esterni in tutta Italia, coinvolgendo oltre 7500 persone con l’obiettivo di promuovere l’innovazione e la trasformazione digitale. Tra questi spicca l’evento BIdigital, che ha visto la partecipazione di 1.100 persone, 50 relatori e l’erogazione di 40 ore di contenuti dedicati a temi come sostenibilità, intelligenza artificiale, programmazione e comunicazione.
In ambito di educazione finanziaria, il portale «Percorsi» ha prodotto 52 contenuti editoriali raggiungendo 40.300 utenti. Il progetto «Fin 4 Teen» ha coinvolto 30 giovani studenti in un percorso di educazione finanziaria e imprenditorialità. Inoltre, grazie alla collaborazione tra Banca Sella e FEduF, oltre 400 studenti hanno partecipato a iniziative formative dedicate.

Parte V
Il ritorno a valle: visione, restituzione, responsabilità

Ogni spedizione finisce dove è cominciata, ma con uno sguardo trasformato. Le missioni sull’Annapurna e il K2 non sono solo avventure estreme, ma visioni di un futuro in cui sostenibilità e responsabilità diventano pilastri di un modello economico e sociale attento al sociale e all’ambiente.

Anche la finanza torna alla base con una nuova responsabilità: la sostenibilità si riconferma un orizzonte comune, una direzione da perseguire con coraggio e visione condivisa. Come in ogni scalata, è il percorso compiuto – fatto di scelte trasparenti, di impatti misurabili e concreti – a lasciare un segno. Così, la vera conquista non è solo la vetta, ma il modo in cui decidiamo di affrontare ogni tappa lungo la via.