Cambia lo scenario e il rapporto con il denaro. L'educazione finanziaria si confronta con le generazioni Alpha e Z

Cambia lo scenario e il rapporto con il denaro. L'educazione finanziaria si confronta con le generazioni Alpha e Z
Getty Images

A cura di FEduF

Le bambine e i bambini nati dopo il 2012 fanno parte della Generazione Alpha e, insieme alla Generazione Z, rappresenta la prima vera generazione di nativi esclusivamente digitali. Oltre a non conoscere un mondo senza Internet e social media la Gen Alpha ha altre due caratteristiche che la rendono differente da tutte le precedenti: è la meno numerosa e la più indipendente di sempre. Proprio per queste ragioni è più che opportuno trovare un modo di parlare di educazione finanziaria e di far crescere consapevolezza e cultura economica in una generazione che secondo alcune stime potrebbe superare i due miliardi di membri se si considera che gli ultimi nati saranno della classe 2025.

È ormai assodato che il nostro rapporto con il denaro si formi in giovanissima età e sia strettamente correlato all'ambiente che ci circonda. Secondo "The Allowance Report 2021" di Rooster Money negli USA circa il 66% dei bimbi tra i 4 e i 14 anni hanno comportamenti e abitudini molto diverse da quelle dei loro genitori (Gen Y). Sicuramente la diffusione di Covid19 ha dato un forte impulso verso le transazioni digitali, ma la differenza fondamentale è che oggi la Gen Alpha non chiede di spendere i soldi online, chiede di riceverli in digitale.

Anche prima dell'emergenza sanitaria, il 61% dei genitori ha dichiarato di aver dato paghette ai figli in contanti, il 30% ha pagato in digitale attraverso pagamenti mobile o bonifici bancari diretti. E ancora, un altro studio del 2019 condotto da T. Rowe Price ha rilevato che il 58% dei genitori descriva i propri figli come "risparmiatori", dunque non sorprende che più della metà abbia conti di risparmio e salvadanai.

L'allargamento della platea di potenziali utenti dei servizi finanziari, in particolare a quelli più giovani impone, ancor prima dell'educazione al Tech, nella quale peraltro le giovani generazioni sono abilissime molto più degli adulti, un'educazione al Fin. Per FIN si intendono tutte le conoscenze e competenze finanziarie sulle quali, ad esempio, i quindicenni italiani (dati Ocse Pisa), non raggiungono la media riscontrata nei pari età dei tredici Paesi Ocse sui quali è stata effettuata l'indagine. I risultati OCSE PISA del 2018 assegnano agli studenti italiani un punteggio di 476 punti, vicino alla media OCSE di 487; tuttavia rivelano un sud a punti 439 che arranca rispetto alle performance degli studenti del Nord Est che si attestano su un punteggio di 501 punti. 

Ed è per questa ragione che Banca Sella investe fortemente insieme a FEduF sulla cultura finanziaria delle nuove generazioni: Il processo di formazione all'educazione finanziaria deve cominciare sui banchi di scuola e continuare, perché la vita di una persona è caratterizzata da fasi di guadagno e di spesa molto diverse e dal susseguirsi di decisioni finanziarie di cruciale importanza. 

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