L’arte della dolcezza e della tradizione: una storia che continua da 135 anni
Il periodo più magico dell’anno si avvicina, portando con sé l’atmosfera festiva, le luci scintillanti e i profumi avvolgenti dei dolci appena sfornati. È il momento in cui le tradizioni prendono vita, le famiglie si riuniscono e l’aria si carica della dolcezza dei preparativi natalizi. In questi giorni, realtà come le pasticcerie sono al centro di grandi preparativi, e Chiara Tarnuzzer, di Banca Sella, lo sa bene.
Ma perché una collega della Banca dovrebbe conoscere così bene le dinamiche di una pasticceria durante le festività? La risposta è semplice: Chiara vive una storia di passione, tradizione e innovazione. Oltre al suo impegno in Banca Sella, infatti, dedica il suo tempo e il suo cuore alla storica pasticceria di famiglia, che da 135 anni continua a portare avanti la tradizione dolciaria. In questa speciale puntata di Stories, Chiara ci racconta come riesce a conciliare questi due mondi, creando dolci che, durante le feste, uniscono il fascino della tradizione con l’energia delle innovazioni natalizie.
Chiara entra in Banca Sella nel marzo del 2006, iniziando il suo percorso nell'ufficio clienti non correntisti, che allora faceva parte dell'area mercati. Nel corso degli anni ha affrontato diversi traslochi e cambiamenti fino a quando ha deciso di affrontare una nuova sfida, cambiando completamente il suo ruolo e intraprendendo il percorso in rete. Il suo cammino è iniziato a Santhià e, da aprile di quest'anno, ricopre il ruolo di vice responsabile presso la succursale di Vercelli.
Raccontaci la storia della tua pasticceria di famiglia: quando è nata e come si è evoluta nel tempo?
La nostra pasticceria affonda le radici nel 1889, quando i pasticceri svizzeri Cristiano Taverna e Nicola Tarnuzzer (mio trisnonno) rilevarono l'attività a Vercelli da Nicola Methier, un pasticcere pluripremiato. Da subito, la pasticceria si distinse per la qualità dei suoi dolci, partecipando a esposizioni internazionali e ottenendo riconoscimenti come le medaglie d'oro ad Amsterdam nel 1895 e Bruxelles nel 1897. Il negozio fu anche un punto di ritrovo mondano, frequentato da notabili dell’epoca, tra cui il Conte di Torino, Vittorio Emanuele di Savoia-Aosta. Nel 1903, ottenne il titolo di “Fornitore della Casa Reale” da re Umberto I. Negli anni, la pasticceria divenne anche il set del film “Un matrimonio in provincia”, dove Laura Betti si innamorò dei nostri biscotti “bicciolani”. Oggi, a più di un secolo di distanza, l’atmosfera di fine Ottocento è ancora intatta grazie all’arredamento originale e alla quinta generazione che porta avanti con orgoglio questa tradizione. Lo stemma della Casa Reale è ancora lì, simbolo di una storia che continua
Quali sono le tradizioni o i valori familiari che portate avanti nel vostro lavoro quotidiano?
Da sempre, per noi la cortesia verso i clienti e la qualità dei nostri prodotti sono i valori fondamentali. Questi principi ci guidano nel nostro lavoro quotidiano e ci hanno permesso di mantenere un alto standard nel corso degli anni. La nostra dedizione è stata riconosciuta in numerose occasioni, come dimostrano i premi ricevuti nel tempo. Il primo riconoscimento fu la medaglia d'oro all'Esposizione Mondiale di Amsterdam nel 1895, mentre l'ultimo risale a pochi mesi fa, quando ci è stato conferito un premio dalla prestigiosa Accademia Italiana della Cucina (Delegazione di Vercelli) per l'eccellenza nella produzione di pasticceria, un riconoscimento che celebra la nostra tradizione iniziata nel 1889.
Qual è il dolce che rappresenta di più la vostra pasticceria e perché?
Il dolce simbolo della nostra pasticceria è sicuramente l'amaretto morbido, un biscotto dalla consistenza unica, con un interno morbido e leggermente umido, che si presenta come una piccola semisfera con una superficie screpolata. Il suo profumo avvolgente di mandorla è inconfondibile, e la ricetta, tramandata da generazioni, è rimasta immutata nel tempo. Gli ingredienti principali, come le mandorle, le armelline, l'albume e lo zucchero, conferiscono a questo dolce un sapore autentico e raffinato. Grazie alla loro qualità, i nostri amaretti sono apprezzati dai clienti locali e sono anche spediti in diversi paesi del mondo, diventando un vero e proprio ambasciatore della nostra tradizione.
Come riesci a conciliare il lavoro con la gestione della pasticceria di famiglia? Quali sono le sfide più grandi nel gestirla oggi?
La gestione della pasticceria è principalmente affidata a mia sorella Claudia, mentre mia cugina Elena e mia sorella Valentina si occupano del bar. Io mi occupo della parte social e media, contribuendo anche con un tocco creativo durante le festività, come ad esempio nel periodo natalizio. Gestire una pasticceria familiare oggi presenta sicuramente delle sfide, ma crediamo fermamente che la qualità dei prodotti e l'attenzione ai dettagli siano ciò che fa la differenza. In un'epoca in cui le aspettative dei clienti sono sempre più alte, il nostro impegno nella cura dei particolari e nella tradizione ci permette di affrontare le difficoltà quotidiane con successo.
Ci sono innovazioni o progetti futuri su cui stai lavorando per la pasticceria?
Durante il periodo del Covid, abbiamo dovuto adattarci velocemente alla situazione e portare online una pasticceria storica come la nostra, per raggiungere i clienti in un modo nuovo. Così è nato il nostro sito, che ci ha permesso di vendere anche online. Negli ultimi anni sono nati anche nuovi prodotti che stiamo proponendo ai nostri clienti. Ci sono altri progetti in corso, ma al momento preferiamo non svelarli…
Qualcosa di speciale in occasione delle Feste?
Per il Natale, oltre ai classici dolci tradizionali, proporremo una novità: delle monoporzioni a forma di pandoro, un'idea esclusiva per quest’anno! Inoltre, per chi acquisterà i panettoni o altri dolci natalizi, abbiamo preparato una sorpresa speciale: le buste che conterranno i prodotti saranno dipinte a mano da me, ognuna con un design unico e diverso dalle altre.
Dai un consiglio a chi sogna di avviare un’attività di famiglia…
Per far crescere un’attività di famiglia è fondamentale avere passione, impegno e la volontà di affrontare sacrifici. È solo con dedizione e lavoro costante che si può consolidare e portare avanti una tradizione nel tempo.