Scenari

Positive le stime di Bruxelles: l'Italia crescerà al passo dei partner Ue

Positive le stime di Bruxelles: l'Italia crescerà al passo dei partner Ue
La sede della Commissione Ue a Bruxelles (Dursun Aydemir / Anadolu Agency via Getty Images)
17 May 21
#scenari

Il Sole 24 Ore - Radiocor

La rincorsa è finita: per la prima volta dopo anni le stime della Commissione europea vedono 'rosa' per l'Italia: il Paese crescerà l'anno prossimo al passo dei principali partner Ue accelerando quindi il passo rispetto al recente passato. Le nuove stime di primavera diffuse da Bruxelles prevedono un'espansione del Pil del 4,2% (+3,4% la previsione di febbraio) quest'anno e del 4,4% (3,5%) nel 2022. Cosa è cambiato in tre mesi? L'elemento principale sembra la maggiore fiducia sugli effetti del Recovery plan italiano e, forse, un implicito 'effetto Draghi' con la sua credibilità.

È proprio l'effetto delle risorse che Bruxelles dovrebbe iniziare a versare con il primo anticipo a luglio ad alzare le stime sulla crescita. A ciò si aggiunge la previsione che l'Italia a fine 2022 avrà recuperato tutto il terreno perso per colpa della pandemia. Una convinzione che mancava a febbraio. "La crescita quest'anno - scrivono i tecnici della Commissione Ue nel rapporto di previsione - sarà sostenuta dall'apporto sostanziale delle politiche nazionali e "dalla prima ondata di investimenti finanziati da Next Generation Eu". Il rapporto deficit/Pil quest'anno crescerà all'11,7% (dal 9,5% nel 2020) per calare al 5,8% l'anno prossimo. Il debito/Pil dal 155,8% nel 2020 dovrebbe salire al 159,8% (il secondo più elevato nella Ue dopo la Grecia) per scendere nel 2022 al 156,6%.

Il governo italiano, va ricordato, a fronte di una crescita programmata del 4,5% nel 2021 e del 4,8% nel 2022, ha indicato una stima del deficit/Pil quest'anno all'11,8% e l'anno prossimo al 5,9 per cento. Il governo Draghi ha poi una stima di debito/Pil al 159,8% e al 156,3% rispettivamente. Per quanto riguarda la crescita dei prezzi al consumo la Commissione europea stima una risalita (benefica) del tasso d'inflazione dal -0,1% registrato lo scorso anno all'1,3% di quest'anno mentre l'anno prossimo si dovrebbe attestare all'1,1 per cento. Il tasso di disoccupazione in Italia è previsto in aumento al 10,2% quest'anno (dal 9,2%) per poi tornare a scendere al 9,9% l'anno prossimo.

Per quanto riguarda l'Eurozona, la Commissione ha rialzato le stime del Pil al 4,3% quest'anno e al 4,4% l'anno prossimo (a febbraio stimava 3,8% in entrambi gli anni). Nel 2020 il Pil era caduto del 6,6%. Il deficit/Pil nel 2021 sarà all'8% per portarsi al 3,8% nel 2022; il debito/Pil è previsto al 102,4% quest'anno (dopo 100%) e al 100,8% l'anno prossimo. Questa crescita sarà trainata dal consumo privato, dagli investimenti e da una crescente domanda di esportazioni da un'economia globale in rafforzamento. Per la Commissione europea i rischi per le prospettive economiche rimangono elevati, ma ora sono sostanzialmente  equilibrati.

Da un lato gli sviluppi della situazione epidemiologica e l'efficienza e l'efficacia dei programmi di vaccinazione potrebbero risultare migliori o peggiori di quanto ipotizzato nello scenario centrale di questa previsione; dall'altro lato questa previsione potrebbe sottostimare la propensione delle famiglie a spendere o potrebbe sottostimare il desiderio dei consumatori di mantenere livelli elevati di risparmio precauzionale. Un altro fattore importante per Bruxelles è la tempistica del ritiro del sostegno politico che, 'se prematuro, potrebbe mettere a repentaglio la ripresa. D'altro canto, un ritiro ritardato - si ragiona - potrebbe portare alla creazione di distorsioni del mercato e barriere all'uscita di imprese non redditizie'. Inoltre, l'impatto delle difficoltà aziendali sul mercato del lavoro e sul settore finanziario potrebbe rivelarsi peggiore del previsto.

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