Migliorano le stime di crescita dell'Italia e dell'Eurozona per il 2021. Lo conferma il Fondo Monetario Internazionale

Migliorano le stime di crescita dell'Italia e dell'Eurozona per il 2021. Lo conferma il Fondo Monetario Internazionale
La galleria Vittorio Emanuele II a Milano (Getty Images)
13 Apr 21
#economia

Il Sole 24 Ore - Radiocor

Il Fondo monetario internazionale aggiorna le sue stime sull'economia mondiale e, soprattutto per l'Italia, le alza sensibilmente e si mette in scia alle più recenti e migliori previsioni di altri autorevoli previsori istituzionali (l'Ocse). Quest'anno il Pil del Paese, secondo l'istituzione di Washington, dovrebbe crescere, o meglio recuperare il 4,2% rispetto alla dura recessione del 2020 provocata dalla pandemia Covid-19.

Il Fondo monetario solo a gennaio scorso indicava ancora una crescita in Italia limitata al 3% per quest'anno. Invariata, invece, la previsione di un'ulteriore espansione del 3,6% del Pil nel 2022. Il totale del biennio, nelle stime del Fondo, è ancora leggermente inferiore alle altre stime sull'economia italiana che scommettono su un 2022 più vivace con un recupero complessivo di circa l'8 per cento.

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Riguardo al rapporto debito/pil, il Fondo monetario valuta che continuerà a salire, evento scontato alla luce delle ingenti misure pubbliche di sostegno erogate a famiglie e imprese, e toccherà il nuovo record storico quest'anno al 157,1% per poi riprendere la strada in discesa al 155,5% il prossimo. Gli economisti del Fondo, che in occasione degli incontri di primavera aggiornano come consuetudine il Weo (il quadro delle stime della crescita mondiale) aggiungono una previsione fino al 2026 per il rapporto debito/Pil e indicano una traiettoria in discesa (lenta) che si assesta al 139,7% a fine 2026.

Proiezioni migliori per la crescita italiana sono state diffuse pochi giorni dopo dal Centro Studi di Confindustria (Csc) che stima un Pil in risalita del 4,1% quest'anno (in linea con il Fondo). Csc era stato più ottimista in autunno e la nuova previsione taglia la precedente di 0,7 punti a causa del protrarsi della crisi sanitaria che ha impattato sull'andamento del Pil nel quarto trimestre 2020 ma anche sui primi tre mesi di quest'anno. Il CsC è più ottimista del Fmi invece per il prossimo anno: + 4,2% nel 2022 che vorrebbe dire tornare ai livelli ante pandemia.

Il Recovery Plan, secondo il previsore privato italiano, darà un contributo aggiuntivo alla crescita pari allo 0,7% quest'anno e allo 0,6% nel 2022, con un saldo positivo di 120mila occupati in più. La settimana prossima si esprimerà la Banca d'Italia con il nuovo Bollettino economico. Tornando alle stime del Fondo monetario diffuse la scorsa settimana, l'economia mondiale registrerà anch'essa una ripresa più forte rispetto alle stime di quattro mesi fa: crescita del Pil al 6% nel 2021 (+0,5 punti percentuali) e al 4,4% nel 2022 (+0,2 punti), dopo una contrazione stimata del -3,3% nel 2020.

La stima per l'Eurozona mostra un Pil in rialzo del 4,4% nel 2021 e del 3,8% nel 2022 (-6,6% del 2020). Per stimolare una ripresa solida e regolare, gli economisti del Fondo suggeriscono in generale ai decisori politici di prendere in considerazione riforme fiscali nelle quali si potrebbe considerare "un contributo per la ripresa da Covid-19 temporaneo, tassando i redditi più alti o i patrimoni". Il motivo, spiegano, è accumulare le risorse necessarie per migliorare l'accesso ai servizi di base, ampliare le reti di sicurezza e rinvigorire gli sforzi per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile.