Le migliori realtà dove lavorare? Sono quelle che si mettono in ascolto. Perché dal benessere delle persone dipendono i risultati delle aziende
"Negli ultimi anni, il mercato del lavoro in Italia e in Europa è cambiato così tanto che sostanzialmente tutte le organizzazioni, in qualche modo, si sono interessate al mondo dell'employee experience. Sono cambiati i valori dei lavoratori, le loro preferenze e necessità. Ma si è anche affermata la consapevolezza che esiste una correlazione forte fra la soddisfazione dei lavoratori e i risultati economici, che le performance aziendali sono legate al benessere delle persone". Così afferma Beniamino Bedusa, Presidente di Great Place to Work Italia, in occasione della certificazione Great Place to Work ottenuta di recente dal gruppo Sella. Una riflessione sull'evoluzione dell'interesse delle aziende verso l'ascolto dei propri dipendenti negli ultimi anni e sul ruolo strategico del capitale umano.
Si tratta di una tendenza accelerata dalla pandemia di COVID-19 e dai mutamenti da essa generati nella sensibilità delle persone e nella gerarchia dei valori percepiti. Una sfida importante anche per quelle aziende tradizionalmente abituate ad ascoltare i propri dipendenti: "Gli ultimi anni hanno cambiato le regole del gioco: alcuni meccanismi che le aziende avevano per migliorare la fiducia dei dipendenti, la coesione, il clima aziendale sono spariti e questo le ha un po' spiazzate". D'altro canto, le analisi indicano che le aziende che hanno avuto cura dei propri dipendenti durante il COVID-19 hanno registrato un aumento di fiducia che difficilmente avrebbero ottenuto in condizioni normali: "chi si è preso cura dei dipendenti in un momento di difficoltà così acuta ha avuto un aumento della fiducia media di 6 punti, una percentuale altissima", precisa Bedusa.
Ma se un quadro completo sull'efficacia delle risposte delle aziende alle sfide contemporanee si si potrà apprezzare meglio solo fra qualche tempo, i risultati delle analisi condotte da Great Place to Work in questi anni, mostrano tendenze chiare all'interno delle aziende italiane su tematiche come la diversity."Non solo la presenza femminile nei ruoli manageriali in Italia è ancora ferma al 17-20%, ma i dati mostrano una percezione molto bassa da parte delle donne rispetto agli uomini soprattutto su due temi: Work-life balance (20% in meno) e coinvolgimento nei cambiamenti di rilievo (15% in meno)", precisa Bedusa.
È fondamentale affrontare le sfide emerse dalle survey aziendali dando risposte rapide e concrete
Quali sono i principali fattori che determinano un effettivo miglioramento del clima aziendale?
La reazione delle aziende alle iniziative di ascolto dei propri dipendenti è molto eterogenea e dipende spesso dai risultati. La ricetta per rispondere in maniera efficace a una survey di clima aziendale è semplice e ha due ingredienti principali: trasparenza nel presentare i risultati e velocità di risposta. È importante non bloccarsi in una sorta di inerzia organizzativa, ma cercare di affrontare le sfide emerse dando risposte rapide, anche limitate, ma concrete. A questi due espetti si aggiunge un terzo elemento che si dimostra vincente nei processi di miglioramento del clima aziendale: il coinvolgimento del management. È importante che il vertice aziendale partecipi attivamente al cambiamento e dimostri che tutti coloro che hanno responsabilità in azienda stanno contribuendo, in base al proprio ruolo, al processo in corso.
Il miglior posto dove lavorare è quello centrato sul capitale umano
Quali sono le caratteristiche principali delle aziende di successo?
In Great Place to Work misuriamo aziende molto diverse fra loro e a caratteristiche diverse corrispondono richieste e soluzioni differenti. C'è però un elemento che accomuna le aziende che raggiungono i risultati migliori nelle nostre rilevazioni ed è proprio l'importanza e l'attenzione data all'ascolto. Un ascolto che non si limita alle survey periodiche, ma che è costante e che pervade le relazioni professionali ad ogni livello: è importante dare la possibilità a ciascuno di esprimere le proprie difficoltà e di trovare soluzioni. Dopodiché ci sono alcuni temi che iniziano a pesare un po' di più rispetto ad altri, soprattutto negli ultimi tempi, come la meritocrazia, la trasparenza, la giustizia e anche l'innovazione.
Allargando un po' la prospettiva, come si colloca l'Italia nel panorama internazionale? Ci sono delle tendenze distintive?
L'Italia vive un particolare paradosso per quanto riguarda il benessere aziendale rispetto al panorama europeo. Le organizzazioni che premiamo nel nostro Paese hanno un livello di fiducia superiore del 2% rispetto alle migliori nel resto d'Europa. È un dato molto significativo se pensiamo che in certe nazioni, come quelle del Nord Europa, su questi temi si lavora da tantissimo tempo. Se però guardiamo alla media nazionale italiana vediamo che questa è fra le peggiori in Europa. Se andiamo nel dettaglio di alcuni risultati, notiamo che l'Italia va sicuramente meglio in aspetti come la percezione della qualità dei prodotti promossi e la definizione delle aspettative mentre va un po' peggio per quanto riguarda la cura reciproca.
Quale sarà l'azienda Great Place to Work del futuro?
Ci sono temi che stanno emergendo sempre più forti, anche perché sta entrando nel mercato del lavoro una generazione nuova che porta con sé priorità nuove come quelle legate alle tematiche ESG ma soprattutto al mondo diversity e inclusion. La possibilità di essere se stessi sul posto di lavoro avrà un peso sempre più importante nella fiducia di un dipendente verso la propria azienda e sarà quindi anche un elemento chiave di talent attraction.