Il Pil italiano accelera: +2,7% nel secondo trimestre grazie a consumi e servizi
Il Sole 24 Ore - Radiocor
Il Pil italiano vola e l'ottimismo travolge la cautela dei mesi precedenti al punto che un esponente del governo per la prima volta ha citato un nuovo 'boom' economico. La parola magica, attesa ormai da venticinque anni, si è materializzata con il dato dell'Istat sul secondo trimestre: un +2,7% rispetto al trimestre precedente che ha letteralmente spazzato via le stime più ottimistiche (+1,3%) sulla crescita italiana tra aprile e giugno.
L'analisi nel dettaglio dell'Istat sul secondo trimestre si saprà solo a fine agosto ma gli analisti, dopo lo shock per le previsioni sbagliate, hanno prontamente reagito ipotizzando che dietro la forte spinta ci sia una ripresa, molto più vigorosa delle previsioni, per il settore dei servizi. La conseguenza è che inizia a vacillare, con possibile, ennesima revisione al rialzo, la stima per il Pil 2021 che è al momento nel migliore dei casi è del 5,1% (Banca d'Italia).
C'è qualche esponente politico che inizia a indicare addirittura l'asticella del 6% con la prospettiva che la pesante recessione provocata dalla pandemia (-8,9% il Pil 2020) possa essere riassorbita prima del previsto (giugno 2022, sempre secondo la Banca d'Italia). I dati dell'Istat, quindi, dicono che a fine giugno scorso il pil italiano è solo 4 punti percentuali al di sotto del livello che aveva prima della pandemia (fine quarto trimestre 2019). Su base annua l'incremento è del 17,3% clamoroso ma da confrontare con il secondo trimestre dello scorso anno, quello del duro lockdown che fece crollare il prodotto interno del 18 per cento annuo. Dietro il 'numerino' Istat del secondo trimestre c'è una ripresa del manifatturiero che prosegue in modo solido sostenuta dalla domanda estera e domestica (gli ordini delle imprese ne sono la cartina di tornasole).
La vera novità viene quindi dai servizi e dalla ripresa dei consumi, notano gli analisti, per tutte le attività legate al tempo libero; tra gli addetti ai lavori c'è chi cita l'indicatore di mobilità di Google per il settore retail e delle attività legate al tempo libero tornato ai livelli di febbraio 2020. La ripresa dell'economia italiana in ogni caso non può prescindere dai consumi delle famiglie e proprio questa, ancora non visibile dai numeri, è dietro la spinta al pil del secondo trimestre.
La 'spia' è nel balzo della fiducia dei consumatori: è a 116,6 punti rispetto a 101 in media nel primo trimestre. La fiducia, sottolineano in molti, è legata all'avanzata delle vaccinazioni (poco più del 50% della popolazione italiana è vaccinata) che sembra in grado di contrastare gli effetti della pericolosissima variate Delta. Pericolosa non solo dal punto di vista sanitario ma anche per gli effetti che potrebbe avere sull'economia se dovesse provocare una nuova fase di chiusure e minare la stagione degli investimenti che le imprese stanno riavviando.