Il mercato M&A in epoca Covid: dalle difficoltà del 2020 al rilancio del 2021
I dati relativi al mercato italiano delle fusioni & acquisizioni (M&A) mostrano come il 2020 sia stato un anno particolarmente complesso, durante il quale l'emergenza sanitaria ha avuto un impatto profondo. Nel 2020 il valore complessivo delle acquisizioni aventi ad oggetto società italiane è stato pari a circa 39 miliardi di euro, in crescita del 6% rispetto all'anno precedente (circa 37 miliardi di euro). Va tuttavia evidenziato che tale dato è stato influenzato da alcune operazioni, di controvalore superiore a 1 miliardo di euro (cosiddetti mega deals), quali a titolo esemplificativo Intesa-UBI, CK Hutchinson - Cellnex Telecom, Esselunga.
Considerando invece solamente operazioni con target appartenenti al cosiddetto Mid Market, si registra un ammontare complessivo transato nel 2020 pari a circa 17,6 miliardi di euro, in forte riduzione rispetto ai 23,3 miliardi dell'anno precedente (-24,8%) con una riduzione del 19,4% del numero di deals conclusi (519 deals nel 2020 vs. 644 nel 2019). Tale risultato è stato fortemente condizionato in parte dalle limitazioni agli spostamenti sul territorio nazionale e transfrontalieri che hanno caratterizzato tutto il 2020, e che hanno condizionato pesantemente le performance aziendali in molte aree di business (ad esempio retail, leisure, turismo), e in parte dal clima di incertezza generato dalla pandemia.
Si evidenzia infatti che, nonostante una buona tenuta generale dei mercati Borsistici nel 2020 (I° Q caratterizzato da un forte calo degli indici a cui ha fatto seguito un recupero nella parte restante dell'anno) e quindi dei moltiplicatori di Borsa utilizzati nell'ambito delle valutazioni di aziende, alcuni dei principali player del mercato in ambito M&A, quali i fondi di Private Equity, hanno in molti casi preferito rimandare operazioni di cessione in attesa di migliori performance delle aziende in portafoglio (e quindi di migliori valorizzazioni). Al contrario, lato investimenti e/o acquisizioni gli stessi fondi di Private Equity hanno mostrato una certa resilienza alla pandemia, completando nel corso del 2020 circa 117 operazioni di buy-out su target italiane, per un controvalore complessivo di 10 miliardi di euro (contro le 122 operazioni per 8,4 miliardi nel 2019), confermando il loro ruolo cruciale nel consolidamento e nello sviluppo delle aziende in Italia. Il comportamento dei fondi di Private Equity - nel 2020 attivi lato acquisizioni e più prudenti lato cessioni - è rappresentativo di quello che si considera essere uno degli effetti più rilevanti della pandemia sul mercato del M&A: il passaggio da un mercato seller oriented (che fino al termine del 2019 era caratterizzato da forte liquidità, accesso al credito a condizioni molto favorevoli, livelli di valutazioni elevati, ecc.), ad un mercato maggiormente orientato ai buyer.
I trend negativi che hanno caratterizzato il mercato italiano dell'M&A nel 2020 si sono peraltro verificati anche a livello globale, soprattutto nel periodo di marzo/giugno. Nel secondo semestre 2020 le operazioni di M&A annunciate a livello globale hanno mostrato una significativa ripresa, permettendo di realizzare un recupero sia in termini di numero di operazioni (-3% complessivo rispetto al 2019) sia in termini di valore delle stesse (-9% complessivo rispetto al 2019).
Particolare resilienza è stata evidenziata dalle performance di Terra Alliance - network di banche d'affari operante su scala mondiale di cui Sella Corporate & Investment Banking è founder e altresì membro dello Steering Committee - che nel corso del 2020 ha completato 101 transazioni per un controvalore complessivo di oltre 8 miliardi di dollari, grazie alla capacità di anticipare i trend e le tendenze del mercato; rispetto al 2019, Terra Alliance ha infatti concluso nel 2020 un maggior numero di operazioni nel settore farmaceutico e delle telecomunicazioni (mercati che si sono mostrati maggiormente resilienti nello scenario Covid).
Alla luce delle misure poste in essere dalle istituzioni a livello globale, che hanno già impattato positivamente l'andamento del mercato M&A nella seconda parte del 2020 (sia in termini di numero di deals che di controvalore), si ritiene che il 2021 possa rappresentare un anno di crescita e rilancio per le attività M&A.
In particolare, si ritiene che i fattori che potranno favorire tale crescita siano:
- L'applicazione di politiche e direttive europee (in primis il Recovery Plan) volte a favorire lo sviluppo e la ripresa dell'economia degli Stati membri;
- A livello nazionale il sostegno che verrà fornito dal settore pubblico e da investitori istituzionali alle imprese (si pensi ad esempio allo strumento denominato "Patrimonio Destinato" gestito da CDP, per il sostegno e rilancio del sistema economico e produttivo);
- Il perdurare di un periodo di tassi d'interesse contenuti, che favorirà l'accesso al credito;
- Il recupero atteso del PIL stimato pari a circa il 5,0%-5,5% (rimbalzo dopo il picco negativo del 2020);
- La notevole liquidità degli investitori finanziari (fondi di Private Equity), che dovrà essere investita nel medio-periodo. Tale liquidità c.d. dry powder, ammonta a livello mondiale a fine 2020 a quasi 2.000 miliardi di dollari, oltre il doppio del dato registrato a fine 2015;
- L'accelerazione del consolidamento in corso in alcuni segmenti di mercato, in cui i grandi operatori industriali si propongono come soggetti aggregatori;
- La crescente età dei leader aziendali (peculiarità italiana, circa il 54% delle aziende familiari italiane è guidata da leader con età superiore a 60 anni), che anche per gli effetti legati alla pandemia, darà luogo ad una accelerazione di passaggio generazionale.
In questo contesto di mercato, il gruppo Sella è pronto ad assistere imprese ed imprenditori, con servizi, consulenza e prodotti integrati di corporate ed investment banking, private e corporate banking, nella realizzazione dei loro progetti strategici di trasformazione e crescita e supportandoli nell'affrontare in maniera pro-attiva le sfide della disruption in atto.