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I giovani e il denaro: come cambiano le abitudini delle nuove generazioni

I giovani e il denaro: come cambiano le abitudini delle nuove generazioni
iStock / Getty Images Plus
12 Oct 22

Dall'uso dei social all'alimentazione, dal clima alla sostenibilità. Sono sempre più frequenti gli studi e le ricerche che analizzano da vicino il mondo, complesso e in continua evoluzione, delle nuove generazioni, per scoprire in definitiva come queste si rapportano con alcuni degli aspetti più disparati della vita quotidiana. A queste analisi non si sottrae il tema del denaro, o meglio della relazione con i giovani, su come pianificano e gestiscono il risparmio e che strumenti prediligono.

Pandemia prima e situazione geopolitica poi, ciò che appare evidente è che le nuove generazioni oggi devono affrontare una realtà molto più precaria che offre, in prospettiva, meno opportunità di lavoro, di spesa e un welfare sociale sempre più incerto. Qual è allora il rapporto dei giovani italiani con il denaro? 

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Secondo la ricerca effettuata da Ipsos per FEduF "L'approccio degli italiani alla gestione del risparmio" i giovani di età tra i 16 e i 24 anni dormirebbero sonni tranquilli avendo a disposizione poco più di 3.000 euro al mese - precisamente 3.070 - una somma quindi decisamente al di sopra di quanto rilevato dalle statistiche ufficiali che denotano come in Italia mediamente un/a dipendente, single senza figli, percepisce 21.246 euro, al netto di tasse e contributi: sono 1.533 euro al mese per 14 mensilità. 

La tecnologia gioca un ruolo importante nella gestione del proprio denaro: basti pensare che, in base ai dati di AstraRicerche per l'Osservatorio sulle giovani generazioni, bimbe e bimbi iniziano in media ad utilizzare il tablet a 7,7 anni di età e a 9,1 lo smartphone. Alla crescita anagrafica aumenta parallelamente la frequenza di utilizzo dello smartphone, che a ridosso della maggiore età - tra i 16 e i 18 anni - raggiunge la quasi totalità (99%). E' inoltre opportuno analizzare anche come questi strumenti sono utilizzati, soprattutto in relazione agli acquisti. Smartphone e tablet sono impiegati dal 38,5% dei figli degli intervistati su siti di e-commerce: ciò avviene prevalentemente dagli adolescenti tra i 16 e i 18 anni (76%), ma circa un bimbo/a su 5 dai 7 ai 9 anni adopera la tecnologia per acquisti online. 

La società digitale del prossimo futuro è caratterizzata da una crescente attenzione su tre concetti: impatto, sostenibilità e consapevolezza. Rappresentano anche i leitmotiv di una nuova economia, possibile solo se alla transizione tecnologica si accompagnerà un profondo cambiamento culturale, che non può prescindere dalle nozioni base di economia e da un corretto approccio all'educazione finanziaria. Con la progressiva digitalizzazione dei pagamenti emerge con forza il tema della gestione del denaro, non più solo fisico ma elettronico. Lo strumento preferenziale per l'utilizzo dei più giovani, che difficilmente avrebbero accesso a conti correnti strutturati e carte di credito, sono le carte di debito o prepagate. Il 68,7% dei genitori dichiara di conoscerli come strumenti finanziari e di possederne almeno uno, mentre il 27,2% pur conoscendoli non ne possiede, infine, solo il 2% non sa di cosa si tratti.

La ricerca realizzata da AstraRicerche per l'Osservatorio sulle giovani generazioni evidenzia, inoltre, come la responsabilità della gestione del denaro in famiglia è affidata ai genitori, tanto che il 37,3% degli intervistati ne è interamente responsabile mentre il 58,7% preferisce una gestione condivisa con i propri figli. È quasi unanime (92%) il consenso sull'importanza della formazione economica già alla fine delle scuole elementari. Nelle famiglie il metodo di insegnamento più applicato è l'educazione per simulazione, ossia insegnare ai bambini come porsi degli obiettivi di risparmio (66,8%), premiare con piccole somme il rispetto delle regole e il rendimento scolastico (65,8%) e parlare con loro della gestione del denaro.

Lo strumento educativo invece più utilizzato è la "paghetta fissa" erogata in modo regolare: in questo modo si affida ai bimbi una prima valutazione della spesa e del risparmio. Circa un quarto dei genitori usa la paghetta come unica modalità educativa, mentre il 41% ritiene più efficiente un approccio misto, con budget extra per le spese più importanti.

Quali sono quindi i criteri con cui i giovani, che saranno gli adulti dei prossimi anni, decidono del proprio denaro? Il digitale è dominante in tutti gli ambiti della vita dei giovani e il suo ruolo è stimato essere positivo per la stragrande maggioranza di loro. Con riferimento ai pagamenti, il 60% passa attraverso forme dematerializzate di denaro: carte (32%), PayPal (17%), altre app (12%). Il restante 40% circa è gestito "in contanti" che vengono preferiti per i pagamenti al di sotto dei 15 euro come scambi di denaro con gli amici e spese al bar/fast food.