Guatemala, Romania e Zimbabwe. Il sostegno al progetto "Impatto Zero" di LifeGate

Guatemala, Romania e Zimbabwe. Il sostegno al progetto 'Impatto Zero' di LifeGate
Una fase del riciclo della plastica relativa al progetto in Romania

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Per mettere in atto il percorso triennale di riduzione della propria impronta carbonica e compensazione delle emissioni di CO2 equivalenti, il Gruppo Sella ha scelto il progetto "Impatto Zero" di LifeGate. 

Il progetto contribuisce alla creazione e alla tutela di foreste in crescita e sviluppa progetti di efficienza energetica e di produzione di energia rinnovabile,  compensando le emissioni inevitabili secondo quanto previsto dal Protocollo di Kyoto.

Il gruppo Sella, tramite l'acquisto di crediti di carbonio, sta già supportando tre specifiche iniziative, certificate da enti internazionali, in Europa, Africa e America centrale. In particolare:

  • in Guatemala si persegue l'obiettivo di proteggere il paesaggio della costa caraibica dello Stato (quasi 60mila ettari) e ridurre le emissioni di gas serra, promuovendola conservazione dell'ecosistema e le attività economiche pratiche e sostenibili;
  • in Romania è in corso un progetto di riduzione delle emissioni legate al riciclaggio della plastica, il primo certificato per la compensazione in Europa, che utilizza i rifiuti di PET per il riciclo abbattendo in modo significativo (fino al 48%) le emissioni di gas serra che sarebbero sviluppate per la produzione di prodotti in plastica;
  • il progetto in Zimbabwe è dedicato alla protezione della foresta Kariba. Dal 2011 sono stati preservati quasi 785mila ettari dalla deforestazione e dal degrado del suolo, evitando il rilascio di oltre 3,5 milioni di tonnellate di anidride carbonica nell'atmosfera ogni anno.

 

Progetto 1 - Guatemala

Le foreste della costa caraibica del Guatemala hanno un patrimonio di straordinaria bellezza e biodiversità, centinaia di proprietari terrieri e comunità locali, si sono uniti per proteggere quasi 59 341 ettari di costa forestale. La costa è il corridoio migratorio di centinaia di specie di uccelli che ogni due anni percorrono la tratta tra il Nord e il Sud America.
Il progetto tutela le foreste pluviali di Izabal che generano la fornitura di acqua utilizzata dalle comunità locali ed inoltre rafforza le zone costiere vulnerabili a rischio di eventi metereologici gravi come gli uragani.

Impatti e benefici

  • Proteggere la biodiversità. Il Corridoio Biologico Mesoamericano è vitale per gli uccelli migratori che fanno il loro viaggio biennale da Nord a Sud della costa dell'America Centrale. Sono state documentate fino a 504 specie di uccelli nell'area del progetto e 120 specie migratorie che utilizzano le foreste del Guatemala come luogo principale del loro svernamento e come luogo di transito. Il progetto tutela l'habitat di 30 specie ad alto valore di conservazione.
  • Sviluppo economia locale. Izabal è la patria di alcune delle comunità guatemalteche con redditi più bassi del paese. I finanziamenti provenienti dalla vendita dei crediti di carbonio aiutano a contrastare i driver economici della deforestazione. Il progetto integra approcci di conservazione con l'uso produttivo del suolo, aiutando le comunità locali a perseguire uno stile di vita con mezzi di sussistenza sostenibili.  Oltre 100 locali e comunità indigene beneficiano dal progetto, e partecipano attivamente a livello decisionale e di realizzazione delle attività. Il progetto mira alla creazione di quasi 720 posti di lavoro, il 30% dei quali svolto da donne. Sta inoltre sostenendo lo sviluppo di una rete di siti turistici e riserve ecologiche in tutta la regione caraibica del Guatemala, per promuovere la conservazione della costa come destinazione di ecoturismo.
  • Benefici per le donne. Il progetto vuole migliorare l'accesso all'assistenza sanitaria per le comunità sotto-servite e ha costruito 24 cliniche gestite dalle comunità locali che forniscono servizi sanitari di base. Il miglioramento dei servizi sanitari garantisce alle donne maggiori possibilità di prender parte a corsi di istruzione, trovare lavoro e guadagnare uno stipendio. Tra gli obiettivi di progetto c'è infatti il sostegno all'istruzione delle giovani donne per terminare le scuole elementari e proseguire il liceo, e la formazione diretta per aumentare opportunità di lavoro.


Progetto 2 - Romania

Il progetto di riduzione delle emissioni dal Riciclaggio di PET in Romania, sviluppato da Greentech - società membro di GreenGroup - è il primo progetto in Europa ad utilizzare i rifiuti di PET per il riciclo, riducendo in modo significativo le emissioni di gas serra che sarebbero altrimenti sviluppate per la produzione di prodotti in plastica, accelerando così il raggiungimento di molti degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. È l'unico parco di riciclo integrato in Romania, il primo nel suo genere, ed è il più grande del sud est Europa.
Questo progetto contribuisce in maniera diretta allo sviluppo dell'economia circolare.

Impatti e benefici

  • Impatti ambientali. La produzione tramite materiale riciclato comporta la riduzione fino al 48% in meno delle emissioni di CO2 rispetto alla produzione degli stessi prodotti utilizzando materiale PET vergine. I consumi sono ridotti del 30% e c'è un risparmio di combustibili fossili fino al 75% rispetto al processo di produzione da PET vergine. Inoltre, anche l'ambiente risulta più pulito grazie alla raccolta di rifiuti di bottiglie in PET e grazie all'attività di riciclaggio
  • Impatto sociale. Il progetto permette l'aumento di opportunità lavorative nelle aree di Buzau, Iasi, Frasinu, Urziceni in Romania, e promuove la parità di genere incoraggiando le donne a ricoprire ruoli dirigenziali, compresi quelli di primo livello. A livello educativo, il programma dà un contributo importante allo sviluppo sociale, trattando le tematiche dell'ecologia e del riciclo in tutte le scuole della regione. Tutti i servizi all'interno dell'azienda sono forniti da risorse locali, questo permette lo sviluppo di capacità tecnologica regionale con una manodopera e manutenzione tecnica in continua crescita
  • Innovazione. Green Group è stato riconosciuto come prima azienda ad essere accreditata dalla certificazione internazionale Gold Standard per la riduzione fino a 60.000 tonnellate di CO2 ogni anno. Green Group di recente ha avviato un progetto in collaborazione con la Circular Economy Coalition, il Comune di Buzau e l'Istituto per l'Economia Circolare con i seguenti obiettivi: 
    • identificare nuovi modelli di business per la produzione, la distribuzione e il consumo che consentano il passaggio dal possesso di beni alla fruizione di servizi.
    • permettere lo spostamento in aree specifiche di sistemi logistici più mirati per offrire servizi dedicati.
    • promuovere attività umane che diano un contributo alla protezione degli ecosistemi e alla ricostruzione del capitale naturale.


Progetto 3 - Zimbabwe

Dal suo lancio nel 2011 il progetto Kariba ha protetto quasi 785 000 ettari dalla deforestazione e dal degrado del suolo impedendo il rilascio di oltre 3,5 milioni di tonnellate di anidride carbonica nell'atmosfera ogni anno. Negli ultimi decenni lo Zimbabwe ha sofferto di pesanti limitazioni di opportunità economiche hanno progressivamente spinto le comunità locali ad addentrarsi sempre di più nelle foreste, disboscando e distruggendo l'area per sviluppare agricoltura di sussistenza e produrre legna da ardere. Più di un terzo delle maestose foreste dello Zimbabwe sono andati perduti.

Impatti e benefici 

  • Impatti ambientali. L'area protetta si estende a sud delle sponde del lago Kariba vicino al confine tra Zimbabwe e Zambia. Si tratta di un gigantesco corridoio di biodiversità che protegge una foresta espansiva di quasi 785 000 ettari e numerose specie vulnerabili e in via di estinzione. Questo ha permesso una riduzione di oltre 3,5 milioni tonnellate di Co2 in media ogni anno dal 2011.
  • Impatti sociali. Il progetto supporta una gamma di attività volte a promuovere l'indipendenza e il benessere delle comunità locali creando posti di lavoro e redditi sostenibili, a beneficio dell'intera regione. I principali interventi hanno riguardato:
    • un miglioramento dei servizi e dell'assistenza sanitaria attraverso 14 cliniche;
    • la tutela rimessa in funzione di 147 pozzi che hanno consentito l'accesso all'acqua potabile a 37.000 persone;
    • sussidi scolastici per le comunità più indigenti;
    • sviluppo dell'agricoltura conservativa, con la creazione di orti gestiti dalla comunità locale, corsi di formazione per l'apicoltura e per la gestione degli incendi.
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