Fmi: per l'Italia il Recovery plan è un'occasione per avere un'economia più smart, verde ed inclusiva

Fmi: per l'Italia il Recovery plan è un'occasione per avere un'economia più smart, verde ed inclusiva
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06 Apr 21
#scenario

Il Sole 24 Ore - Radiocor

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L'Italia che uscirà dalla crisi della pandemia potrà avere un'economia più smart, più 'verde' e più equa. Parola del Fondo monetario che offre al Paese la sua ricetta per ripartire. Un impulso agli investimenti, se speso in modo efficiente e accompagnato da riforme in grado di stimolare la crescita, può aiutare a recuperare il terreno perduto in termini di produttività e accelerare la transizione verso un'economia appunto "più verde, più smart (nel senso dell'utilizzo 'intelligente' delle tecnologie) e più equa.

Il Fondo monetario internazionale nelle sua tradizionale 'pagella' annuale all'Italia oltre a una stima sulla crescita del Pil (8% nel biennio 2021-2022) e a un giudizio lusinghiero sugli interventi fatti a fronte dell'emergenza pandemica, offre un'indicazione sulla strada virtuosa da seguire per evitare che la pandemia lasci "cicatrici" all'economia. Il Recovery plan italiano, si legge nelle considerazioni conclusive della missione in Italia cosiddetta 'Articolo 4' (dall'articolo dello statuto dell'istituzione di Washington che indica i compiti di sorveglianza politico-economica nei confronti dei paesi aderenti), definirà un programma completo di investimenti e riforme a medio termine, finanziato da considerevoli risorse dell'Unione, per facilitare la transizione digitale e verde, aumentare il potenziale di crescita dell'economia, garantire un maggiore equilibrio di genere. L'implementazione del Piano aumenterà anche la domanda, contribuendo a compensare parte della produzione persa a causa della pandemia e mitigare il rischio che restino "cicatrici economiche post pandemiche".

Riforme ben definite per ammodernare la pubblica amministrazione, razionalizzare le procedure civili e il sistema giudiziario aiuterebbero a invertire la tradizionale lentezza italiana nell'attuazione delle riforme migliorando, nel contempo, la cornice delle regole per favorire l'insediamento delle imprese internazionali (la certezza dei contratti su tutte). Ridurre la regolamentazione che pone barriere alla concorrenza e rafforzare la trasparenza e la responsabilità degli appalti pubblici è un'altra raccomandazione dell'Fmi. Per gli 'ispettori' di Washington "sarà anche cruciale per raccogliere appieno i dividendi economici e sociali dagli investimenti pubblici".

Al di là del Recovery Plan, aggiungono gli economisti del Fondo, al Paese serve una riforma fiscale globale con l'ampliamento della base imponibile che promuoverebbe la crescita e inclusione e, di pari passo, il contrasto dell'evasione fiscale. Nell'individuare il sentiero da percorrere tuttavia bisogna evitare di inciampare nei primi passi. Una delle prime cose da fare è quindi un'attenta selezione del credito per aiutare le imprese sane ma in difficoltà. Ripristinare quindi la salute finanziaria di quelle aziende in grado di tornare ad essere redditizie e consentire, tema delicato, l'uscita morbida dal mercato di quelle imprese che hanno, invece, poche possibilità di sopravvivenza, fornirebbe una base solida per la ripresa. Un rapido e vigoroso rimbalzo dell'attività, sottolineano gli economisti del Fondo, è la migliore cura per il settore imprenditoriale.

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