Fmi, gli investitori internazionali ottimisti sulle prospettive del 2021
Il Sole 24 Ore - Radiocor
I rischi per la stabilità finanziaria sono sotto controllo e gli investitori internazionali mantengono l'ottimismo sulle prospettive della crescita mondiale nonostante il perdurare dell'impatto della pandemia. La valutazione è del Fondo monetario internazionale che misura la 'febbre' del sistema finanziario in uno dei suoi rapporti periodici di maggior notorietà, il Global financial stability report.
Secondo gli economisti dell'istituzione internazionale che ha sede a Washington, "Nonostante le persistenti incertezze che circondano le prospettive dell'economia, gli investitori sembrano essere ancora ottimisti sulle prospettive di crescita nel 2021, scommettendo che il continuo sostegno" dei governi "compenserà qualsiasi possibile delusione nel breve periodo". Delusioni che possono essere legate alla lotta tra i vaccini e la pandemia da Covid-19 e lo sforzo degli Stati di immunizzare le popolazioni nel più breve tempo possibile.
Non è stato quindi un caso se l'approvazione e la distribuzione dei vaccini ha "aumentato le aspettative di una ripresa globale e alzato i prezzi delle attività finanziarie (le azioni, ndr) che rappresentano il capitale di rischio e questo nonostante l'aumento dei casi positività al Covid-19. La velocità della ripresa - scrive il Fondo monetario "dipenderà in modo cruciale dalla produzione, dalla distribuzione e dall'accesso ai vaccini".
Ecco perché gli investitori vedono il bicchiere mezzo pieno con gli economisti del Fondo che rimarcano come la "tanto discussa disconnessione tra i mercati finanziari e l'economia persista". L'atteggiamento degli investitori li porta a confidare su tassi "che si manterranno molto bassi nei prossimi anni" e sulle previsioni migliorate per i risultati delle aziende quotate proprio in conseguenza degli annunci sull'autorizzazione dei nuovi vaccini. Il rapporto Gfsr del Fondo invita, in ogni caso, a tenere sott'occhio le vulnerabilità che possono minare la stabilità finanziaria. Tra queste ricorda l'aumento del debito delle aziende, le fragilità delle istituzioni finanziarie non bancarie, l'aumento del rischio per il debito sovrano, le difficoltà nell'accesso ai mercati per alcune economie in via di sviluppo e il calo della redditività dei settori bancari in alcuni paesi.
Dall'Fmi arriva il suggerimento ai "decisori politici" affinché utilizzino questo periodo per salvaguardare la stabilità finanziaria attraverso misure macroprudenziali". Affrontare le vulnerabilità è cruciale per evitare di mettere a rischio la crescita economica nel medio periodo". Il rapporto dedica spazio anche all'analisi della situazione delle banche che in questi mesi di crisi legata alla pandemia Covid-19 si stanno dimostrando "resilienti"; gli stimoli di bilancio senza precedenti ricevuti le hanno aiutate a mantenere il flusso di credito alle famiglie e alle imprese. Il rovescio della medaglia, notano gli economisti del Fondo, è il contesto dei tassi ai minimi storici che pone una sfida al settore in termini di redditività e può alimentare dubbi sulla "capacità o volontà delle banche anche di continuare" a erogare credito nei prossimi trimestri.