Scenari

World Fintech Report, il settore continua a crescere e contribuisce all'economia green

World Fintech Report, il settore continua a crescere e contribuisce all'economia green
Canary Wharf a Londra, sede di diverse incubatori e fintech ( Dominika Zarzycka/NurPhoto via Getty Images)
31 May 21
#scenari

Il Sole 24 Ore - Radiocor

 

Le Fintech nel 2020 hanno registrato un tasso di crescita a doppia cifra nonostante la crisi legata alla pandemia. La fotografia scattata dal World FinTech Report 2021, realizzato da CapGemini con l'associazione no profit Efma, mostra un tasso di crescita medio del 19% secondo i report di varie fonti tra le quali Banca Mondiale e World Economic Forum, con  l'unica eccezione del comparto del credito (digital lending) che ha registrato una contrazione dell'8% (dato riferito al primo semestre del 2020). 

Le Fintech nate nel 2008 sono ora nella stagione della prima maturità. La loro performance positiva lo scorso anno non significa che la pandemia non abbia creato problemi. Il rapporto indica, anzi, problemi crescenti, legati a maggiori tempi di inattività delle piattaforme, ad un alto tasso di transazioni non completate, a costi crescenti per il capitale umano, per l'imbarco di nuova clientela e per il capitolo della conservazione dei dati. La conseguenza è una revisione al ribasso delle stime dei ricavi futuri. La pandemia, in generale, ha provocato una riduzione delle riserve di capitale delle fintech, un raffreddamento delle aspettative da parte degli investitori con prospettive meno rosee per la raccolta di capitali da parte di alcune di loro. 

La crescita delle Fintech ha dovuto fare i conti nuovi rischi esogeni: la liquidità, l'esposizione a divise estere e i temi legati alla cybersicurezza. Da parte degli investitori sembra scemare l'interesse per le start up nelle prime fasi di sviluppo e una maggiore voglia di investire in quelle più mature, afferma il rapporto Capgemini-Efma. Le Fintech sono quindi entrate ormai nell'età della maturità e le banche tradizionali si stanno alleando con loro per la fornitura di servizi e al tempo stesso stanno cambiando pelle per affrontare la sfida del digitale. 
Un modello che si sta imponendo è quello cosiddetto 'hub and spoke' che, secondo il rapporto, consentirà da un lato di rafforzare la struttura centrale, la colonna vertebrale della banca, e poi di allestire più filiali, completamente digitali, dotate di risorse umane, tecnologia e finanza e in grado di servire target diversi di clientela in differenti aree geografiche. 

Sviluppare una banca totalmente digitale ha anche un altro vantaggio si legge nel rapporto: vuol dire essere al posto giusto e nel momento giusto per rispondere alla domanda crescente di finanza sostenibile da parte della clientela. La crisi pandemica ha accentuato questa dinamica. Il settore dei servizi finanziari è sotto la lente d'ingrandimento dei regolatori, dei clienti, degli investitori e degli stakeholders. Si chiede agli attori del settore di condividere le loro strategie di gestione dei rischi e i loro piani per sostenere prodotti, servizi e standard Esg. 

Da parte della clientela cresce la richiesta per attività sostenibili e 'verdi'. Le banche tradizionali si sono già mosse, promettendo di ridurre la loro impronta carbonifera e fissando dei cronoprogrammi a dieci-venti anni per arrivare all'obiettivo di emissioni zero. Per spingersi sul terreno del green banking, si legge nel rapporto, è essenziale avere la capacità di gestire una massa crescente di dati per calcolare l'impronta ecologica di una transazione.  Le filiali completamente digitali, con tutti i processi senza carta, e una rete pari a zero punti fisici, hanno già una impronta ambientale minima. Sono quindi già un passo avanti per sviluppare proposte centrate sui criteri Esg, inoltre con le loro interfaccia di programmazione delle applicazioni (Api) sono in grado di acquisire e assimilare i dati sfruttando le funzionalità integrate negli smartphone, dei vari device dell'internet delle cose (Iot) o di altre tecnologie da telerilevamento. Le filiali al 100% digitali sono in grado di spingere le iniziative 'green' delle banche tradizionali e allo stesso tempo guidare il finanziamento dell'economia emergente a bassa emissione di carbonio.

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