Le startup italiane? Giovani, snelle e concentrate in Lombardia
Secondo i dati del rapporto realizzato da EY e dal Fintech District l'87% delle realtà attive è nato dopo il 2014 e l'età media degli addetti è di 32 anni. La regione, con il 62% di startup sul suo territorio, si conferma come polo attrattivo per il settore
Il Sole 24 ore - Radiocor
L'ecosistema del fintech italiano parla tutto al maschile. Il divario di genere che si registra tra le start up del Paese è una delle caratteristiche del sistema che emerge dal rapporto realizzato dal Fintech District in collaborazione con EY. Oltre l'81% delle start up italiane risultano avere dipendenti maschi che rappresentano oltre il 50% dell'intero team. La presenza di donne, invece, supera la maggioranza del 50% degli addetti solo nel 19% dei casi. Il divario è ancora maggiore se si concentra l'analisi sui fondatori delle start up: 100% maschi considerando le prime venti fintech italiane per raccolta fondi.
La fotografia scattata nel rapporto 'The italian fintech ecosystem 2020' ci dice anche che ci sono meno donne nelle cosiddette techfin (rientrano in questa definizione le Gafa, Google, Amazon, Facebook e Apple) rispetto alle fintech e che il gender gap non è un problema solo italiano. Si registra anche in Gran Bretagna, ad esempio, ed è la conseguenza della predominanza dei maschi nel settore dei servizi finanziari. Un altro rapporto fresco di stampa, realizzato da Oliver Wyman, afferma che le donne nelle grandi aziende globali di servizi finanziari assorbono solo il 20% dei posti nei comitati esecutivi e solo il 23% nei consigli di amministrazione. In Italia la percentuale è più bassa: la presenza di donne nei comitati esecutivi si ferma al 13 per cento.
Questa del divario di genere è ovviamente solo una delle caratteristiche dell'ecosistema italiano messo in luce nel rapporto. Ecosistema italiano che si caratterizza per la presenza realtà piccole (il 53% ha meno di dieci dipendenti), giovani (la metà hanno addetti con un'età media di 32 anni) con l'età media del fondatore che è invece di 46 anni. Le start up italiane sono per il 76% fintech e per il 24% techfin e risultano in gran parte insediate in Lombardia (62% del totale). Una concentrazione dovuta all'ampia presenza di 'acceleratori' e di 'incubatori', osserva il rapporto, oltre che alla forte presenza a Milano delle sedi principali di molte istituzioni finanziarie. L'ecosistema italiano si caratterizza inoltre per il fatto che l'87% delle start up attive sono nate dopo il 2014 e in gran parte sono ancora nella fase di 'crescita iniziale'.
L'ecosistema italiano, inoltre, non ha subito un colpo pesante dalla pandemia Covid-19 nota il rapporto EY. Se da un lato certamente il mondo fintech ha subito un contraccolpo economico, dall'altro, in certi casi, gli attori del mercato hanno potuto aumentare la loro operatività e i ricavi. Una ricerca ad hoc ha mostrato che in alcuni segmenti di attività quali i pagamenti digitali, il trasferimento di denaro, il credito, l'insurtech e l'e-commerce, la pandemia ha prodotto un impatto positivo sui ricavi.
Il rapporto amplia poi lo sguardo a quella che si può definire la nuova frontiera del fintech in Italia quest'anno. Se lo scorso anno il leit motiv era stato l'open banking, quest'anno le fintech più all'avanguardia riguardano la cybersicurezza, per l'aumento esponenziale dei rischi legati all'intelligenza artificiale e all'internet delle cose (IoT), il cloud ibrido, per ottimizzare i costi dei data center proprietari e la 'rivoluzione della voce'. Secondo EY nel 2019 le vendite di risponditori smart sono aumentate dell'82% e gli assistenti vocali come Siri, Cortana e Alexa stanno diventando un'abitudine per i consumatori con la conseguenza che nel settore finanziario si sta puntando su questa tecnologia per l'interazione con la clientela. Le altre due tendenze nuove per il fintech italiano riguardano la blockchain e lo sviluppo del 5G e della Wi-Fi di nuova generazione, Le soluzioni blockchain, in particolare, dopo la fase di verifica, si stanno affacciando sul mercato, è il caso del settore bancario, confermando come questa tecnologia abbia dei vantaggi in termini di affidabilità, trasparenza e riduzione dei costi.