Economia italiana resiliente, con il Recovery plan atteso un balzo in avanti
Il Sole 24 Ore - Radiocor
C'è ancora molta incertezza sulla possibilità che l'Italia riesca a innescare una crescita sostenuta e durevole a lungo termine ma aumenta la fiducia che quest'anno il Pil avrà un forte rimbalzo. La Banca d'Italia nell'ultimo Bollettino Economico appena pubblicato non propone le stime del suo modello econometrico (le presenta solo a gennaio e in luglio) ma ritiene "plausibili" quelle aggiornate e diffuse nelle ultime settimane dai previsori internazionali; stime che scommettono su una crescita del Pil quest'anno superiore al 4 per cento. Per gli economisti della Banca d'Italia due sono le condizioni essenziali per raggiungere l'obiettivo: il successo della campagna di vaccinazione in atto, che comporta un'evoluzione favorevole dei contagi da Covid-19, e l'efficacia dei primi provvedimenti che saranno varati nell'alveo del Recovery plan che il Governo Draghi presenterà a Bruxelles a fine aprile.
I numeri sul piano iniziano, intanto, ad essere più dettagliati: all'Italia spettano quasi 192 miliardi, ricorda la Banca d'Italia, di cui circa 123 miliardi sotto forma di prestiti. Il piano sarà esaminato dalla Commissione europea per un massimo di otto settimane, poi andrà all'approvazione del Consiglio europeo e una volta licenziato, sottolineano da via Nazionale, si renderà disponibile ¿l'acconto': il prefinanziamento pari al 13% delle risorse destinate al Belpaese, ossia poco meno di 25 miliardi che affluiranno nei conti del Tesoro, salvo improbabili sorprese negative, già nella seconda parte dell'anno.
La crescita, intanto, nel primo trimestre di quest'anno non è risultata in accelerazione ma è rimasta sui livelli del quarto trimestre è tuttavia "resiliente" secondo la valutazione del Bollettino Economico. La crescita del Pil acquisita per quest'anno è già del 2,3%, affermano gli economisti della Banca, grazie al fatto che l'andamento del quarto trimestre è stato migliore di quanto non si prevedesse lo scorso gennaio.
La produzione industriale, trainata dal manifatturiero, nel primo trimestre dovrebbe essere cresciuta dell'1% stima il Bollettino di via Nazionale che dalle interviste fatte alle imprese segnala condizioni per investire diventate più favorevoli con la conseguenza che una larga parte delle imprese si attende un aumento della spesa per investimenti quest'anno, soprattutto nell'industria. Più difficoltà per le piccole imprese, invece, soprattutto del Centro e del Mezzogiorno.
Gli interventi pubblici massicci dello scorso anno e di questi primi mesi hanno aiutato le famiglie che restano tuttavia caute: i consumi, si legge nel Bollettino economico, sarebbero rimasti stabili nel primo trimestre. La propensione al risparmio si conferma elevata, attestandosi alla fine del 2020 su valori ancora molto superiori a quelli precedenti la pandemia. Secondo l'indagine della Banca d'Italia, solo una parte del risparmio accumulato sarà usato quest'anno in quanto la spesa è ancora parzialmente frenata dai timori sull'andamento dei contagi.
Scenario dunque che potrebbe cambiare rapidamente nei prossimi mesi, in senso positivo, al mutare della fiducia delle famiglie. Queste ultime hanno sofferto il calo del reddito disponibile (-2,1% nel quarto trimestre rispetto al terzo) e nel complesso del 2020 la contrazione è stata pari al 2,8% in termini nominali, tuttavia molto inferiore a quella del Pil (7,8%) grazie appunto alle misure di sostegno del Governo. La Banca d'Italia valuta che in assenza degli interventi sulle prestazioni sociali, il calo del reddito sarebbe stato più ampio di circa quattro punti percentuali. L'indebitamento delle famiglie in rapporto al reddito disponibile è aumentato, raggiungendo il 64,7% anche se resta nettamente al di sotto della media dell'eurozona (97,6%).
Il quadro disegnato dal Bollettino economico della Banca d'Italia diventa però roseo se si concentra lo sguardo sul mercato finanziario: il premio per il rischio si riduce, la bilancia dei pagamenti è in forte avanzo, gli investitori esteri sono tornati ad investire a piene mani sulle attività italiane, il credito è abbondante e la domanda ancora vivace grazie alla possibilità di ottenere finanziamenti con garanzia dello Stato. I tassi bancari, grazie anche all'azione di politica monetaria della Bce, si confermano ai minimi storici.