E-commerce a quota 100 miliardi nel 2025 grazie alla crescita dei pagamenti elettronici in Italia

E-commerce a quota 100 miliardi nel 2025 grazie alla crescita dei pagamenti elettronici in Italia
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29 Mar 21
#scenario

Il Sole 24 Ore - Radiocor

La "nuova normalità" dopo la pandemia farà crescere i pagamenti elettronici e di conseguenza darà una forte spinta all'e-commerce in Italia. E' la previsione contenuta nell'ultimo rapporto della Community Cashless Society. Tra il 2020 e il 2025 il settore dell'e-commerce, grazie alla maggiore confidenza con i pagamenti elettronici, potrà registrare tassi di crescita annui superiori al 20% e quindi superare i 100 miliardi nel 2025 dai 39,9 miliardi di ricavi stimati per il 2020.

L'e-commerce in Italia è ancora lontano per dimensioni rispetto al valore di altri grandi paesi europei: nel 2019 in Italia erano poco più di 35,6 miliardi contro i 68 miliardi in Germania e i 57 miliardi in Francia e, di conseguenza, il tasso di crescita atteso è rilevante. La performance dell'e-commerce nel 2020, si legge nel rapporto, è il risultato di un bilanciamento tra la crescita delle vendite di prodotti (+31%) e l'elevata perdita di fatturato nella vendita di servizi (-41%) a causa della pandemia. Il risultato è comunque un incremento netto del 12,1%, sebbene più contenuto rispetto a quelli che il comparto ha registrato tra il 2015 e il 2019.

A conferma della rilevanza crescente dell'e-commerce per i pagamenti cashless, il rapporto ricorda che il valore del transato e-commerce rappresentava nel 2015 solamente il 9,3% del valore delle transazioni con carte di pagamento digitali e nel 2025 raggiungerà il 24%, registrando così un incremento di 15,7 punti percentuali. Il balzo dell'e-commerce è solo uno degli aspetti del cambio di paradigma che si sta registrando in Italia sui pagamenti digitali, una rivoluzione certamente accelerata dallo scoppio della pandemia Covid-19. Il rapporto ricorda come l'Italia fino al 2019 fosse ancora in controtendenza (aumento dell'utilizzo del contante) rispetto agli altri grandi paesi europei che invece stavano già progressivamente abbandonando il contante.

The European House - Ambrosetti stima che nel 2020 il valore delle transazioni con strumenti di pagamento cashless si sia ridotto in Italia soltanto del 2% rispetto al -11,8% registrato nei consumi nazionali. Questo dato indica quindi un'importante crescita dei pagamenti elettronici nel 2020 che, sebbene in valore si siano leggermente ridotti a causa della crisi, è risultata migliore rispetto a quella dell'economia generale. Inoltre, si stima che il valore delle transazioni con carta crescerà nuovamente a partire dal 2021 e potrà superare i 425 miliardi nel 2025. A partire da quest'anno si potrà assistere ad una crescita esponenziale: se il tasso di crescita medio annuo per il periodo 2015-2019 era stato pari al 10,1%, aggiunge il rapporto, per il periodo 2021-2025 è previsto un incremento medio annuo del 12,7% e questa differenza di 2,6 punti percentuali rispetto al trend storico rappresenta esattamente l'accelerazione dei pagamenti cashless legati alla cosiddetta 'nuova normalità'.

Il piano del Governo "Italia cashless" ha già avuto un forte impatto dopo pochi mesi, secondo l'indagine realizzata presso un campione rappresentativo della popolazione italiana dalla Community Cashless Society. Dalla survey registrata all'inizio di quest'anno emerge, rispetto alla precedente, un aumento della percentuale di cittadini che preferirebbe utilizzare le carte o strumenti di pagamento cashless rispetto al contante del 26,5%; si è passati quindi dal 59,7% nel 2020 al 75,5% nel 2021. Esaminando le abitudini di pagamento, inoltre, il 67% degli italiani dichiara di aver aumentato l'utilizzo di strumenti di pagamento cashless negli ultimi mesi rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

L'effetto più evidente lo si vede tra i giovani, dove il 78,1% delle persone tra i 18-24 anni e il 73,7% dei cittadini tra i 25-30 anni dichiara di aver utilizzato maggiormente le carte o gli smartphone per i pagamenti. Inoltre, ad essere cresciuta è anche la frequenza con cui si fa ricorso agli strumenti di pagamento cashless. Il 13,2% degli italiani dichiara di utilizzare i pagamenti elettronici ogni giorno e il 55,8% più di una volta a settimana, valori in crescita rispettivamente del 32% e del 3,7% rispetto a quanto registrato l'anno precedente. Il rapporto segnala anche un effetto positivo sui giovani e i cittadini del Mezzogiorno dal neonato Cashback di Stato: il 93,3% dei cittadini nella fascia d'età 25-30 anni e il 77,1% dei residenti nel Mezzogiorno dichiarano che l'iniziativa pubblica li ha spinti ad utilizzare maggiormente i pagamenti elettronici (rispetto ad una media italiana del 69,9%). Inoltre, il 60% dei cittadini nella fascia d'età 25-30 anni e il 48,4% dei residenti nel Mezzogiorno dichiarano che il "Cashback" di Stato li ha spinti a consumare di più (rispetto ad una media italiana del 39,3%).

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