Digitalizzazione: in Italia connettività ed e-government in linea con la media europea

Digitalizzazione: in Italia connettività ed e-government in linea con la media europea
Bobine di cavi di fibra ottica (Getty Images)
29 Sep 21
#scenari

Il Sole 24 Ore - Radiocor

L'Italia è a due velocità anche per la digitalizzazione misurata dalla Banca d'Italia nei rapporti sulle economie delle regioni. La fotografia scattata da via Nazionale mostra una frattura tra le regioni del Nord e alcune del Centro e tutte le altre. Molto al di sotto della media del Paese le regioni del Mezzogiorno. La banca centrale ha messo a punto un indicatore con la stessa metodologia dell'indicatore europeo Desi (Digital economy and society index), con cinque sottoindicatori; la connettività, il capitale umano, l'utilizzo di internet da parte dei cittadini, l'integrazione delle tecnologie digitali da parte delle imprese e i servizi pubblici digitali (e-government).

L'indicatore europeo, riferito al 2020, trovata l'Italia al venticinquesimo posto su 28 paesi Ue. Per i livelli di competenza digitale eravamo il fanalino di coda, con un forte ritardo anche nell'utilizzo di internet da parte dei cittadini e nell'integrazione delle tecnologie digitali da parte delle imprese. L'Italia risultava invece in linea con la media europea per la connettività e l'e-government. Le sedi regionali hanno prodotto la stessa valutazione per le regioni di competenza con dati che però risalgono a prima della pandemia, il 2019, quindi la 'fotografia' non coglie ancora gli effetti della spinta alla digitalizzazione causata dalla pandemia. Da un'analisi di sette regioni italiane, due del Nord, due del Centro e tre del Sud, emerge il forte divario in particolare tra il Nord e il resto del Paese.

La Banca d'Italia, sulla base di una media italiana pari a 100, osserva per il Veneto un indice Desi pari a 102, quindi lievemente superiore alla media nazionale. Il miglior risultato è dovuto all'e-goverment, che in Veneto si colloca su livelli nettamente più elevati rispetto al resto del Paese. L'indice che valuta la connettività, invece, è in linea con la media nazionale, a sua volta prossima a quella dell'Unione europea. In Veneto la disponibilità di reti sempre più veloci è alla base della digitalizzazione; la regione, infatti, è caratterizzata da un elevato grado di dispersione degli insediamenti residenziali e delle imprese con la conseguente maggiore complessità nella diffusione delle connessioni di rete. L'indicatore sull'e-goverment si attesta su livelli molto superiori alla media nazionale, sia nell'offerta di servizi pubblici digitali sia nell'utilizzo da parte dei cittadini.

La Lombardia è ovviamente la locomotiva del Paese anche per la digitalizzazione con un indicatore Desi di 122. La Lombardia spicca sulla media in tutti e cinque i sottoindicatori anche se ha qualche carenza per le competenze digitali della popolazione e l'utilizzo da parte delle imprese. Qualche ritardo nella diffusione tra le famiglie della rete ultraveloce (almeno 100 megabit al secondo) rispetto sia alla media nazionale, sia a quella europea. Con un indicatore di 105 anche la Toscana è sopra la media, tuttavia la regione è in ritardo nella diffusione delle reti a maggior capacità: solo il 31,1% delle famiglie toscane è coperto dalla banda ultraveloce ad almeno 100 Mbps (34,5 nella media nazionale), interessando circa il 60% dei comuni. L'utilizzo dei servizi internet da parte dei cittadini toscani ne riflette il maggior uso nel tempo libero. Male invece le Marche che con un Desi di 80 sono sui livelli del Mezzogiorno. La regione è sfavorita da una minore presenza di reti veloci ma la diffusione di internet tra le famiglie è superiore alla media nazionale. In forte ritardo le Marche, poi, per lo sfruttamento di competenze digitali avanzate, su cui influisce la bassa incidenza di specialisti delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Itc), in particolare donne, sul totale degli occupati.

Scendendo lungo lo Stivale la situazione non migliora di molto in Abruzzo che ha un indice Desi di 81 e un ritardo in tutti i sotto indicatori. Con riferimento alla connettività meno della metà delle famiglie abruzzesi erano raggiunte da una connessione ad almeno 30 Megabit al secondo (quasi 20 punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale. La regione si collocava inoltre sotto della media sia nella offerta di servizi pubblici digitali sia nell'utilizzo degli stessi da parte dei cittadini. Scendendo più a Sud non fa meglio la Campania (indice a 78) penalizzata soprattutto da più modeste competenze digitali e dallo scarso utilizzo di internet da parte dei cittadini, a cui si aggiunge un minore livello di offerta di servizi digitali degli enti locali. L'indicatore che valuta la connettività, sia in termini di copertura delle reti sia considerando la diffusione dell'accesso a internet tra le famiglie, fa tuttavia eccezione, collocando la Campania per questo aspetto in linea con la media nazionale. Non si allontana da questi bassi livelli la Puglia con un indice di 81.

L'indice di connettività è lievemente inferiore alla media e pur in presenza di un'offerta di connessioni più ampia rispetto all'Italia e alla Ue, la domanda dei pugliesi è risultata inferiore a quella delle aree di confronto: il 95,7% delle famiglie pugliesi era raggiunto dalla connessione a banda larga, tra i valori più elevati in Italia ma secondo i dati Istat la quota di famiglie pugliesi che disponeva di un abbonamento a internet a banda larga era pari al 68,4% contro il 74,7 della media nazionale. Per quanto riguarda l'e-government, infine, la Puglia si attestava su livelli sostanzialmente in linea con la media nazionale: a fronte di un'offerta di servizi pubblici digitali maggiore rispetto alla media del Paese, l'utilizzo degli stessi da parte dei cittadini pugliesi risultava inferiore.

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