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#dallapartedelfuturo, quelle storie custodite e condivise che diventano memoria collettiva

Appunti d'Archivio | Dal 5 al 9 giugno si svolgerà la nona edizione di Archivissima col tema “futuri possibili”. Anche quest’anno l’Archivio Storico del gruppo Sella racconterà il presente che viviamo attraverso le storie del passato, quando quello sguardo rappresentava un futuro possibile.
#dallapartedelfuturo, quelle storie custodite e condivise che diventano memoria collettiva
Lo storico Lanificio Maurizio Sella, sede di attività innovative del gruppo Sella, in una suggestiva immagine realizzata sul tema: Il futuro che storia!

Sostituire il denaro alla cioccolata calda in una macchinetta distributrice da bar

Storia della Chubb-Cassa continua prelevamenti in Banca Sella: la buona idea che contribuì a preparare e anticipare un futuro impensabile
Com’era stato raccontato, il futuro, quando venne pensato? Come fu trasformato in presente? E soprattutto, come possiamo pensarlo oggi, di fronte alle sfide inevitabili offerte, una fra tutte, dallo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale? Ancora una volta gli Archivi ci offrono, svelandosi, innumerevoli risposte. Perché gli Archivi tengono al futuro, se ne prendono cura, custodendo la memoria e l’immaginazione dei mondi che abbiamo concepito con la fantasia e l’inventiva. E come ogni buona storia che si rispetti ci deve essere un antefatto, uno sviluppo e il lieto fine… senza trascurare la morale. Così, dal nostro Archivio traiamo i giusti spunti per raccontare la storia della Chubb-Cassa continua prelevamenti in Banca Sella: la buona idea che contribuì a preparare e anticipare un futuro impensabile.
 

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In questa storia, protagonista è la cassaforte: come in un curioso e inaspettato contrappasso, fu proprio l’oggetto che esprime il massimo della chiusura e del controllo a trasformarsi in strumento di apertura e autonomia operativa. Grazie a una serie di idee e intuizioni, stimolate da un contesto sociale in evoluzione, la cassaforte divenne una macchina dispensatrice di denaro, aprendo la strada al grande sviluppo dei sistemi di pagamento. Ma procediamo con ordine.

I veloci cambiamenti avvenuti nel contesto economico e sociale nel corso degli anni Sessanta spinsero le banche europee ad avviare progetti di soluzioni automatiche per la distribuzione del denaro. Infatti, la diffusione della vendita a self-service in vari settori commerciali, supermercati, stazioni di benzina e gas, trasporti urbani, abituò il pubblico a usufruire di alcuni servizi senza limitazioni di orario. Le Banche entrarono quindi in concorrenza fra loro per offrire la continuità operativa anche nell'erogazione del denaro, a sportelli chiusi e soprattutto il sabato.

Pare che la prima buona idea in questa storia sia venuta all’impiegato di un’azienda inglese. Fu infatti John Adrian Shepherd-Barron, al tempo in forza presso la ditta De La Rue, a immaginare di poter sostituire il denaro alla cioccolata calda in una macchinetta distributrice da bar. Fu la scintilla che innescò il processo, stimolando lo sviluppo di apparecchi per la distribuzione continua di denaro. La prima installazione documentata di una cassa automatica, dispensatrice di banconote anche fuori dall'orario di sportello della banca, avvenne nel 1967 nella succursale di Enfield (Londra) ad opera della Barclays Bank. L'apparecchiatura era frutto della collaborazione fra la Barclays Bank e, appunto, la ditta De La Rue, e venne denominata DACS (De La Rue Automated Cash System).  

Infatti, fatta eccezione per una prima e poco documentata installazione in Giappone nel 1960, già nel 1967 si trovano in Europa tre diverse soluzioni al problema, messe in funzione a strettissimo stacco temporale l'una dall'altra: in Inghilterra la già citata DACS della Barclays Bank e della ditta De La Rue; sempre in Inghilterra comparve anche la Chubb MD2 (Money Dispenser 2) della concorrente Westminster Bank's e delle ditte Smith Industries e Chubb; infine in Svezia entrò in funzione l'apparecchiatura denominata Bankomat, della Svedish Saving Banks e della ditta Metior's. E fu lo sviluppo degli ATM, Automated Teller Machine.

Cassa Automatica Prelevamenti, si introduce una scheda ed esce il denaro

Da depositi a conti correnti: il cambiamento che prepara il futuro


In Italia, l'offerta al pubblico di un'operatività continua nell'erogazione del denaro si manifestò con un certo ritardo, accompagnandosi alla diffusione di altri servizi bancari, in particolare all'utilizzo del conto corrente quale strumento di uso comune, che si riscontra, infatti, solo nel corso degli anni Settanta. Contrariamente a quanto avveniva all'estero, ove le banche consideravano l'erogazione di servizi di pagamento come strumento strategico per la raccolta di fondi su depositi “a vista”, l'Italia si caratterizzava ancora per la prevalente permanenza di depositi “a risparmio”.

Proprio in tale contesto di cambiamento, in parallelo o forse in anticipo sulle prime installazioni italiane, Banca Sella installò la propria “Cassa automatica prelevamenti” adottando il modello Chubb MD2.

…portare il “conto corrente” nelle abitudini dei lavoratori

Ma in cosa consiste questa ‘macchina’ così speciale? La Chubb MD2 è una cassaforte dotata di un meccanismo elettromeccanico per l'erogazione di denaro. All'esterno si presenta al pubblico con un frontale dotato di una tastiera numerica e di due fessure: l’una per introdurre la tessera di riconoscimento e l'altra per il ritiro di una busta con banconote a taglio fisso. Ciascun cliente correntista riceve 5 tessere in dotazione, che sono in realtà delle piccole schede perforate contenenti un numero di codice. Per prelevare il denaro dalla Chubb, l’utente inserisce una tessera e compone il proprio codice segreto. Se il numero digitato corrisponde a quello codificato sulla scheda perforata, la busta con il denaro fuoriesce dalla fessura e l'utente può ritirarla. La tessera è trattenuta all'interno della macchina ma, recuperata dall'addetto al caricamento della Chubb, viene rispedita per posta al titolare del conto insieme alla contabile di addebito del prelievo effettuato.

Dalle succursali alle fabbriche
La prima postazione Chubb in Banca Sella fu presso la sede centrale di Biella, allo sportello drive-in di via Volpi, e l’apparecchio fu diffuso via via presso le altre succursali. Ma la vera ‘buona idea’ fu quella di installare le Chubb nelle fabbriche biellesi, accompagnando questa nuova tecnologia con una campagna promozionale di apertura di conti correnti per accredito dello stipendio ai lavoratori. In tal modo, la scelta tecnologica consentiva di mantenere la tradizionale confidenza dei nuovi correntisti con la “busta paga”, perché gli operai potevano prelevare il denaro “in busta” quando volevano, e direttamente dalla cassa automatica in fabbrica. Nello stesso tempo, le ditte risparmiavano l’incombenza di preparare fisicamente le buste paga a fine mese col denaro contante perché lo stipendio era accreditato sul conto corrente dei dipendenti.
 

Nella relazione al Bilancio del 1977, così si esprime il Consiglio di Amministrazione di Banca Sella: “Abbiamo infatti continuato lo sforzo iniziato con successo alla fine del 1976 per portare il “conto corrente” nelle abitudini dei lavoratori sia come mezzo sicuro per incassare la retribuzione, evitando i rischi della circolazione del contante, sia per diffondere un sistema moderno e qualificato di effettuare i pagamenti”. Alla fine del 1981 Banca Sella aveva già installato una ventina di “Chubb” all'interno delle principali aziende del Biellese, e presso lo stabilimento Nebiolo di Settimo Torinese, già azienda leader in Europa per la produzione di caratteri tipografici. 

Le Chubb furono in uso in Banca Sella fino ai primi anni 2000, contribuendo a far percepire le succursali come punti efficienti e sicuri di cassa continua grazie anche alla loro semplicità d'uso, sottolineata dallo slogan utilizzato per pubblicizzare il servizio: “Cassa Automatica Prelevamenti, si introduce una scheda ed esce il denaro”. 

Un futuro inimmaginabile
Poi, la ‘buona idea’ messa in pratica per supportare il processo di transizione all’utilizzo dei conti correnti ebbe uno sviluppo inaspettato grazie all’evoluzione della tecnologia e delle reti. Infatti, le “macchine dispensatrici di denaro” vennero aggiornate con l’avvento delle carte a banda magnetica e il collegamento in rete delle singole postazioni ATM. La semplice e immediata funzionalità delle Chubb lasciò gradualmente il posto alla maggior versatilità dei nuovi circuiti quali, in Italia, il “Bancomat”. E con gli ATM avvenne in parallelo lo sviluppo dei POS, Point Of Sale, e quindi dell’E-Commerce. Oggi, un futuro inimmaginabile è divenuto presente: col telefonino paghiamo e trasferiamo denaro via satellite, senza limiti di spazio e di tempo. Insomma, si è reso possibile un passaggio di operatività: la banca c’è sempre, ma lascia ai propri clienti la libertà di operare in sicurezza e autonomia. La cassaforte presentata al principio di questa storia si è aperta senza perdere in sicurezza e guadagnando in versatilità e prestazioni. Le buone idee, infatti, sono generative e predispongono allo sviluppo positivo non appena esso diviene possibile e praticabile. Basta coglierne l’essenza che si rintraccia nelle storie conservate in archivio. «Contro il luogo comune che li vorrebbe inerti custodi del passato, gli archivi si rivelano i migliori alleati del futuro».
 

ARCHIVISSIMA – LA NOTTE DEGLI ARCHIVI
Edizione 2025: #DALLAPARTEDELFUTURO
Venerdì 6 giugno | Biella, IIS Eugenio Bona | Ore 18.30 – 22