Opinioni

Coscienza pubblica, ruolo delle imprese e investimenti Esg: dal Covid una spinta alle tematiche sostenibili

Coscienza pubblica, ruolo delle imprese e investimenti Esg: dal Covid una spinta alle tematiche sostenibili
Alessandro Marchesin, Amministratore Delegato di Sella SGR, durante il Sella Wealth Management Forum
Mario Romano
Mario Romano

Direttore investimenti Sella Sgr

English version

I temi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance, negli ultimi anni, sono diventati in modo incontrovertibile uno dei più importanti macrotrend dell'industria finanziaria. Il Covid-19 inoltre è stata una leva fenomenale che ha permesso una forte accelerazione delle tematiche relative alla sostenibilità. I due principali trend in atto sono da un lato l'aumento della coscienza pubblica, dall'altro la spinta del legislatore europeo verso la riconversione ecologica delle imprese. Negli ultimi mesi in tutto il Pianeta si stanno varando piani che stanziano somme ingenti per l'ammodernamento in ottica green.

Sostenibilità e produttività sono stati anche tra i temi affrontati nel corso della prima edizione digitale del Sella Wealth Management Forum 2021, l'evento riservato ai private banker di Banca Patrimoni Sella & C. e Banca Sella.

In particolare Alessandro Marchesin, Amministratore Delegato di Sella SGR, ne ha discusso in un interessante dibattito con Mario Tozzi, Primo ricercatore CNR e Divulgatore scientifico, durante il quale il discorso ha spaziato su un orizzonte ampio, dal ruolo dell'uomo come causa dei cambiamenti climatici alle responsabilità di singoli e imprese, fino ai comportamenti virtuosi e alle soluzioni finanziarie in ambito Esg.

Nel corso dell'incontro, i due relatori hanno riflettuto su quali siano i comportamenti da adottare come singoli e come collettività finanziaria ed economica per andare nella giusta direzione. Il Professor Tozzi ha sottolineato come la prima cosa fondamentale da raggiungere sia la consapevolezza che il capitale naturale sulla terra è fisso e non si può incrementare: per fare economia è necessario mantenere integro il capitale naturale.

L'elemento di comprensione è fondamentale perché esistono soltanto due alternative: comprendere questo comportamento e anticiparlo per intelligenza, oppure subirlo per trauma. Non può esserci, infatti, economia se la biosfera non è sana.

Ad oggi è possibile fare la differenza a tre livelli: di singolo, delle aziende, del legislatore.
Per prima cosa, ciascun cittadino deve capire che può fare qualcosa per l'ambiente. Per esempio, limitando l'assunzione di cibi che hanno viaggiato parecchio e sono stati in allevamenti intensivi o abolendo le autovetture a combustione e rinunciando a viaggi intercontinentali, è possibile dimezzare l'anidride carbonica prodotta annualmente. Inoltre, non è da sottovalutare "l'effetto passaparola positivo" che consente di influenzare le persone che ci stanno vicino e convincerle ad adottare gli stessi comportamenti onesti e positivi.

Passando al livello delle aziende, chi produce merci e beni può rendere appetibili le riconversioni ecologiche dal punto di vista sociale ed economico. Per esempio, se un'impresa vede che il suo prodotto è premiato grazie alla riconversione ecologica, mentre chi non la applica non viene premiato, l'ottica degli affari cambia completamente. A questo punto cittadini e imprese, insieme, possono chiedere alle amministrazioni e al legislatore di aiutarli incentivando la riconversione. 

Un altro punto di riflessione è partito dall'affermazione che "Le catastrofi naturali non esistono, non determinano in sé effetti letali per le persone se non in funzione dell'azione umana, i "sapiens".

Ci si è domandato come mai non viene fatta l'associazione tra uomo, cambiamenti climatici e pandemia.
Secondo l'opinione di Mario Tozzi ci sono diverse ragioni. Innanzitutto agli esseri umani non fa piacere sentirsi accusati di qualche comportamento non sano (il sapiens preferisce credere che la pandemia dipenda da un virus creato in un laboratorio, piuttosto che dalla deforestazione). Questo è un meccanismo tipico della rimozione dei sensi di colpa che è stato osservato in molti casi.

Il caso dell'ultima pandemia è molto interessante. Il Covid-19 è un virus a RNA molto piccolo che sta mettendo in soggezione 7 miliardi e mezzo di esseri umani. 
Questo dipende dal fatto che la strategia del virus è esattamente come la nostra: cerca di riprodursi il maggior numero di volte possibile.

Secondo alcuni studi scientifici, il virus deriva da due animali: il pipistrello e il pangolino malese. I pipistrelli sono animali che, vivendo su questo pianeta da milioni di anni, hanno una grande carica virale. Per questo motivo, hanno sviluppato un sistema immunitario molto forte, che consente loro di non essere danneggiati dai virus con cui convivono. A causa della deforestazione e della distruzione di una parte del loro habitat, sono costretti a occupare nuovi posti dove si trovano insediamenti urbani o aree industriali. In questo modo, la saliva dei pipistrelli contenente la carica virale, passa ad altri animali fino ad arrivare al sapiens che non possiede la stessa risposta immunitaria e ne soffre molto di più.

Si tratta dunque di un evento naturale trasformato in catastrofe dall'uomo, esattamente come avviene per le frane e le alluvioni. La responsabilità finale quindi è sempre la nostra: se avessimo lasciato intatta la foresta, questi circoli di malattie sarebbero rimasti confinati. Per il futuro dobbiamo imparare a rispettare maggiormente la natura e le foreste per limitare notevolmente la diffusione dei virus.

Per concludere, il focus è stato portato sul mondo dell'Asset Management, che può dare un contributo importante al cambiamento. 

Già da qualche anno realtà come quella di Sella SGR hanno iniziato a veicolare una quota sempre più rilevante degli investimenti verso attività virtuose. La sfida per il futuro è quella di rendere sempre più appetibile per i risparmiatori l'investimento in realtà sostenibili, che stanno avviando o hanno già avviato il processo di riconversione ecologica per creare nel medio lungo periodo un mondo migliore. Questo può portare ad un vantaggio di competitività per le aziende che si traduce in un vantaggio economico per l'investitore, portando ad un beneficio per la collettività e generando un circolo virtuoso di collaborazione per il bene comune.

"L'attenzione che in questi anni abbiamo avuto rispetto all'acronimo ESG - ha commentato Marchesin - puntando sulla E di environment e la S di social, è un punto di partenza, ma se vogliamo riavvolgere il nastro scopriamo che la cosa più importante è la G di governance: sono i comportamenti delle persone che operano dentro alle aziende a fare la differenza".

Condividi e partecipa alla discussione