Percorso 5 Innovazione - Cosa sta dietro a un pagamento online

Percorso 5 Innovazione - Cosa sta dietro a un pagamento online
Innovazione, un percorso per Clienti Premium
28 Jul 21

Nel 2020, i lockdown imposti per contrastare la diffusione della pandemia da Covid-19 hanno fatto sì che più acquisti venissero fatti online, avvicinando all'e-commerce anche persone che fino ad allora non compravano su Internet. Rispetto all'anno prima, in Italia, gli acquisti online di apparecchi elettronici sono aumentati del 20 per cento, quelli di componenti d'arredamento del 32 per cento, mentre quelli di cibo sono cresciuti del 70 per cento. Nei soli primi sei mesi dell'anno, l'e-commerce in Italia ha registrato 1,3 milioni di nuovi clienti.


Sembra quindi che la pandemia abbia accelerato la diffusione di questo tipo di acquisti nel nostro paese, sebbene rimangano tuttora meno praticati qui rispetto alla media degli altri paesi europei. Ciò è dovuto a diversi fattori, quali l'accesso a Internet (nel 2020, in Italia aveva accesso a Internet l'88 per cento delle famiglie contro una media del 91 per cento nei 28 paesi membri dell'UE) e la propensione dei consumatori italiani a utilizzare strumenti di pagamento digitali, ancora molto più bassa della media europea, anche se in crescita.


Una delle possibili cause della riluttanza ad acquistare online è la scarsa confidenza con i metodi di pagamento usati nell'e-commerce, spesso derivante dal fatto di non comprenderne bene il funzionamento. In effetti, i metodi sono vari, e il loro funzionamento è spesso complesso e composto di molti più passaggi e intermediari di quelli che ci si immaginerebbe.


Metodi di pagamento online


Il metodo più diffuso per pagare sui siti di e-commerce è l'inserimento dei dati di una carta, che può essere una carta di credito, una carta di debito o una carta prepagata, che funziona di fatto come una carta di debito ma non è legata a un conto corrente.


Un altro metodo piuttosto usato è quello dei portafogli elettronici, anche detti digital wallet o e-wallet. Questi sono dei software installabili su smartphone o altri dispositivi che permettono di pagare sia via POS nei negozi, sia online. I digital wallet sono principalmente di due tipi. Uno è quello dei pass-through wallet, che funzionano come un raccoglitore digitale nel quale l'utente può registrare diverse carte e scegliere quale utilizzare al momento del pagamento. Fanno parte di questo genere di wallet servizi come Google Pay, Amazon Pay, Apple Pay e Samsung Pay, la cui utilità è principalmente quella di non lasciare i numeri delle proprie carte sui siti di e-commerce e di non doversi portare dietro le carte quando si va a fare compere. L'altro è quello degli staged digital wallet, che sono collegati ai conti online e permettono di trasferire denaro dal conto del cliente a quello del venditore, se entrambi ne hanno uno presso lo stesso intermediario. Un esempio di questi wallet è quello di PayPal.


Su molti siti di e-commerce c'è poi la possibilità di pagare tramite bonifico bancario, mezzo che però è meno utilizzato in questo genere di acquisti perché spesso richiede uno o più giorni lavorativi per essere processato e perciò non permette di concludere acquisto e pagamento contemporaneamente. Anche se, come si vedrà, ormai esistono soluzioni a questo problema.


Carte, wallet e bonifici funzionano in maniere diverse. Il metodo più complesso è forse il pagamento con carta, che coinvolge diversi attori e numerosi passaggi.


Come funziona un pagamento con carta online


Quando arriviamo al check-out di un sito di e-commerce, di solito ci viene chiesto come vogliamo pagare e ci vengono offerte alcune alternative. Se scegliamo di pagare con carta, apparirà una finestra in cui dovremo inserire i dati della carta che vogliamo usare: il suo numero, il nome e cognome dell'intestatario, la data di scadenza e il codice di sicurezza stampato sul retro. Questi dati non arrivano al gestore del sito, ma vengono raccolti da un payment gateway, un software che li cripta (cioè li sostituisce con un codice in modo da renderli incomprensibili a chi non possieda la chiave per decodificarli) per poi inviarli in maniera sicura a un acquirer.


L'acquirer è la società che gestisce i pagamenti per conto del venditore, e in alcuni casi è essa stessa a offrire il servizio di gateway appena descritto. Una volta in possesso dei dati della carta, l'acquirer manda una richiesta di autorizzazione del pagamento all'istituzione finanziaria che l'ha emessa, chiamata appunto emittente. Nel caso delle carte di debito, l'emittente della carta è la banca presso cui l'intestatario ha depositato del denaro. Nel caso delle carte di credito invece, l'emittente è di solito un intermediario diverso dalla banca, come Visa, Mastercard o American Express. Perciò, quando usiamo una carta di credito il processo coinvolge un intermediario in più. In questo caso, una volta ricevuta la richiesta di autorizzazione dall'acquirer, l'emittente della carta di credito chiede alla banca del cliente di verificare che ci siano abbastanza fondi (o abbastanza credito) per effettuare l'acquisto. Quando invece usiamo una carta di debito, il cui emittente è la nostra banca, sarà essa stessa a effettuare questa verifica.


Se i fondi sono sufficienti all'acquisto, la banca del cliente autorizza la transazione e trasferisce all'emittente (mettiamo Mastercard) o direttamente all'acquirer la somma necessaria. Per questo servizio, si fa pagare una piccola commissione. Nel caso del pagamento con carta di credito, l'emittente della carta riceverà i soldi dalla banca, le pagherà la commissione e trasferirà i fondi ricevuti dalla banca all'acquirer, chiedendo a quest'ultimo una commissione uguale a quella della banca più una maggiorazione per il proprio servizio. L'acquirer pagherà la commissione totale all'emittente e trasferirà temporaneamente il denaro dell'acquisto su un merchant account, un conto che il venditore detiene presso di esso (che non è il conto corrente del venditore). A questo punto l'acquirer confermerà il pagamento al gateway, che a sua volta confermerà l'avvenuta transazione a cliente e venditore. A fine giornata, l'acquirer trasferirà il saldo presente sul merchant account del venditore al suo conto bancario, dove la somma arriverà in due o tre giorni lavorativi. A fine mese, il venditore dovrà pagare le commissioni del gateway e quelle dell'acquirer, che corrisponderanno alla somma di tutte le commissioni pagate da quest'ultimo agli intermediari a monte (banca ed emittente) più le proprie.  


Come funziona un pagamento con wallet online


Nel caso di un pass through wallet (cioè di un raccoglitore digitale di carte di pagamento), il processo è molto simile a quello appena descritto, con qualche differenza nelle fasi iniziali. Quando si arriva al check out, il cliente seleziona il wallet come metodo di pagamento e decide quale delle carte al suo interno usare. A questo punto, di solito, il wallet non cede al gateway i veri dati della carta, ma genera un numero di carta usa-e-getta per proteggere i dati del cliente in caso il gateway o l'acquirer vengano hackerati. Le modalità con cui wallet e acquirer interagiscono differiscono però a seconda del wallet.


Nel caso di uno staged wallet invece, il processo è molto più semplice: siccome sia il venditore che il cliente hanno un conto presso il gestore del wallet, questo non fa altro che trasferire il denaro da un conto all'altro.


Come funziona un pagamento con bonifico online


Pagare online tramite bonifico è possibile in tre casi: o il commerciante accetta pagamenti direttamente dalla banca del cliente (caso abbastanza raro), o le banche del cliente e del venditore fanno parte di un gruppo di istituti che hanno un accordo per permettere transazioni immediate tra i loro correntisti (come nel caso della piattaforma MyBank), oppure serve l'intermediazione di una terza parte chiamata PISP (Payment Initiation Service Provider): un fornitore di servizi di avvio di pagamento, autorizzato dal cliente ad accedere ai propri conti ed effettuare bonifici per conto suo. La funzione di questo intermediario è di certificare al venditore che il bonifico è stato avviato. Senza il PISP, il venditore non potrebbe avere certezza del fatto che il bonifico sia stato effettuato fino a quando i soldi non siano arrivati sul suo conto, il che richiede solitamente uno o più giorni lavorativi se la banca del cliente è diversa dalla sua. Un esempio di PISP è la piattaforma Sofort.


Il pagamento tramite PISP funziona in modo abbastanza semplice: al checkout, il cliente sceglie la piattaforma PISP tra i metodi di pagamento offerti. A questo punto il sito di e-commerce lo reindirizza alla pagina della piattaforma, sulla quale il cliente deve inserire i codici identificativi della propria banca, i dati di accesso al proprio conto online, i dati del beneficiario e le specifiche del pagamento. Una volta rivisti i dati del pagamento, il cliente autorizza il PISP a effettuare il bonifico per suo conto. A questo punto, sia il cliente che il commerciante ricevono conferma dell'avvio del pagamento (che verrà fatto con i suoi tempi) e il venditore può dare così avvio alla spedizione della merce o all'erogazione del servizio acquistato.