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Percorso 1 - Risparmio Cos'è il risparmio

Percorso 1 - Risparmio Cos'è il risparmio
Risparmio, un percorso per Clienti Premium
15 Feb 21

Nella sua forma più semplice, il risparmio è solo accumulo di soldi: quelli che riusciamo a non spendere e mettere da parte. E l'Italia è storicamente un paese in cui le famiglie accumulano molto capitale, solitamente depositandolo in banca e tenendolo sui loro conti correnti. Anche durante l'anno della pandemia, secondo i dati dell'Associazione Bancaria Italiana (ABI), i soldi depositati sui conti correnti dagli italiani sono cresciuti del 10,3 per cento rispetto all'anno precedente e hanno superato i 1.700 miliardi di euro, con un aumento netto di 162 miliardi di euro. Se si tengono in considerazione anche le obbligazioni, uno degli strumenti meno rischiosi per proteggere i propri risparmi dalla svalutazione, i capitali raccolti dalle banche italiane a fine 2020 erano arrivati a quasi 2.000 miliardi di euro.

Le ragioni per risparmiare possono essere molto diverse e comprenderle è la prima cosa importante da fare per riuscire a gestire meglio i propri risparmi. Una ragione comune per cui si risparmia è la copertura di potenziali spese impreviste ma plausibili, che siano la rottura di un elettrodomestico, un problema di salute o l'integrazione del reddito in un periodo di disoccupazione. Ma si risparmia anche per la gestione di spese a più breve termine - una vacanza, per esempio - o a più lungo termine: per un grande progetto futuro o per quando si smetterà di lavorare. In generale, il bisogno di vivere con stabilità, di proteggere il proprio reddito, il proprio tenore di vita e le sicurezze di cui disponiamo nel corso della nostra vita sono i più comuni incentivi a risparmiare. Risparmiando mettiamo da parte soldi che possano aiutarci in caso di necessità.

La scelta più prudente per gestire i propri risparmi è quella di versarli su un conto corrente, lo strumento più diffuso e più protetto messo a disposizione dalle banche. È molto diffuso perché permette di poter accedere ai propri risparmi in qualunque momento (si dice, in questo caso, che i capitali depositati sono liquidi), permettendoci di utilizzarli per qualunque tipo di spesa e senza bisogno di particolare pianificazione. Protetto perché tutte le somme depositate fino a 100 mila euro nei conti correnti italiani sono tutelate dal Fondo interbancario di tutela dei depositi per le banche. Significa che persino se la banca su cui avete versato i vostri risparmi dovesse rischiare il fallimento, il Fondo interverrebbe per proteggere i depositi fino a quella cifra. Lasciare i soldi sul proprio conto corrente ha però una grossa controindicazione: non aiuta a proteggere i risparmi dall'inflazione, il fenomeno per cui il denaro tende a svalutarsi progressivamente ogni anno perdendo potere d'acquisto.

Beni, servizi e prodotti di ogni genere cambiano continuamente di prezzo e tendono solitamente a costare di più, anno dopo anno: questo fa sì che con gli stessi soldi, a distanza di tempo, non si possano acquistare le stesse cose (la cosiddetta perdita di potere di acquisto). Immaginiamo che il tasso di inflazione (che indica la variazione del potere di acquisto di una moneta) sia dell'1 per cento annuo: significherebbe che nel corso di cinque anni una somma di 1.000 euro perderebbe di valore, fino ad avere il potere d'acquisto di 951 euro. Tenere capitali su un conto corrente, tenerli liquidi, li espone esattamente a questo fenomeno di perdita di valore, riducendo di fatto la nostra futura capacità di spesa. 

Occorre tenere presente che il tasso d'inflazione reale può raggiungere livelli superiori a quelli citati nell'esempio, e che quindi la svalutazione può essere anche maggiore: l'inflazione negli ultimi vent'anni in Italia è aumentata a un tasso medio dell'1,7 per cento, con oscillazioni annue, e negli anni Novanta il tasso di inflazione annuo era spesso superiore al 6 per cento. Se si lasciano i soldi su un conto corrente bisogna quindi sapere che il loro valore è destinato a diminuire.
Per questa ragione le banche mettono a disposizione dei loro clienti altri strumenti per gestire i propri risparmi proteggendoli dalla svalutazione o investirli, in modo da accrescerne il valore nel corso del tempo. Gli strumenti di questo tipo sono molto diversi tra loro, e in una prima classificazione si possono distinguere in strumenti bancari e finanziari, strumenti previdenziali e strumenti assicurativi.  

I conti di deposito sono per esempio uno degli strumenti bancari più semplici per gestire i risparmi. Sono per alcune cose simili ai conti correnti, perché permettono di fare prelievi e versamenti con una certa libertà e sono garantiti dal Fondo interbancario di tutela dei depositi anche in caso di fallimento della banca. A differenza dei conti correnti, i conti di deposito offrono però tassi di interesse di solito sufficienti per salvaguardare i propri risparmi dall'inflazione e anche accrescerne il valore: permettono quindi di produrre un guadagno con i propri risparmi, anche se di solito molto piccolo (oltre che soggetto a tassazione). Sono una prima forma per risparmiare in modo più strutturato, la cui controindicazione è che solitamente richiedono di vincolare i capitali depositati per un certo periodo di tempo (12 mesi, per esempio) durante il quale non possono essere prelevati.

Se però il nostro obiettivo è di aumentare il valore dei nostri risparmi e vederli crescere nel tempo, la via migliore è di destinarne una parte all'acquisto di strumenti di investimento. Nella gestione dei propri risparmi, l'investimento comporta un cambio di prospettiva e la necessità di cominciare a conoscere il mondo dei mercati finanziari e concetti estranei a chi si limita a utilizzare strumenti di risparmio, come l'idea di rischio. 

Investendo - cioè, di fatto, finanziando con i propri capitali qualche tipo di attività economica - si ottengono di solito guadagni maggiori e ci si assicura che i propri capitali siano protetti dall'inflazione, ma anche che i rendimenti siano superiori a quelli garantiti dai conti di deposito: per esempio, nel 2019 il mercato azionario italiano ha guadagnato il 30 per cento del proprio valore, un risultato ben oltre le aspettative degli strumenti di semplice risparmio. Dall'altra parte, però, cercare guadagni così consistenti come quelli offerti dai mercati azionari ci espone a rischi ben maggiori. Il contraccolpo causato dall'inizio della pandemia ha provocato un aumento della volatilità, facendo perdere molti dei guadagni accumulati in precedenza. Quel crollo è stato in massima parte compensato nei mesi successivi, ma chi investe deve agire con una predisposizione ai rischi in grado di fare fronte a queste oscillazioni.

Per iniziare a risparmiare e pianificare il proprio futuro finanziario va quindi tenuto a mente il concetto di diversificazione e va capita la differenza che c'è tra accumulare dei depositi e gestirli con strumenti più evoluti. L'eccesso di cautela espone i risparmi alla svalutazione, l'eccesso di coraggio negli investimenti espone al rischio di subire delle perdite. Diversificare significa utilizzare strumenti diversi per limitare i rischi, prendendo in considerazione le diverse esigenze che si possono avere nella vita: dalla possibilità di avere soldi a disposizione per le spese di tutti i giorni, a quella di proteggersi da imprevisti (con investimenti e breve e medio termine) a quella di assicurarsi maggiore tranquillità nel futuro più lontano. Questo tipo di pianificazione finanziaria va fatta con attenzione e consapevolezza delle proprie possibilità, possibilmente facendosi aiutare da persone esperte, e tenendo a mente che l'andamento dei mercati finanziari dipende da eventi di varia natura oltre che dai cicli economici, e che le tendenze dominanti durante un certo periodo possono cambiare di segno nel periodo successivo. I mercati azionari sono solitamente esposti a un maggiore grado di volatilità, se paragonati a quelli obbligazionari, ma nelle fasi particolarmente positive possono offrire guadagni più elevati. La scelta degli strumenti di investimento, nell'ottica della gestione dei propri risparmi, deve combinare la compatibilità fra le priorità individuali e la possibilità di cogliere nuove opportunità dai mercati finanziari.