Con la Carta degli investimenti sostenibili Banca d'Italia dà il buon esempio

Con la Carta degli investimenti sostenibili Banca d'Italia dà il buon esempio
Palazzo Kock a Roma, sede della Banca d'Italia (Massimo Di Vita / Archivio Massimo Di Vita / Mondadori Portfolio via Getty Images)
13 Jul 21
#scenario

Il Sole 24 Ore - Radiocor

La Banca d'Italia fa un passo avanti importante nell'attenzione alla sostenibilità dei suoi investimenti. La Banca centrale ha infatti annunciato che inizierà a valutare con queste metriche anche gli investimenti in titoli di Stato che detiene nel portafoglio di proprietà. L'occasione per l'annuncio è stata la presentazione della Carta degli investimenti sostenibili, un documento nel quale via Nazionale ha indicato le linee guida e gli impegni per contribuire, con i propri investimenti, a uno sviluppo economico equilibrato e sostenibile.

La Banca d'Italia ha un portafoglio finanziario di 148 miliardi, in gran parte in titoli di Stato, al quale si aggiungono altri 44 miliardi di riserve valutarie. La quota di titoli di Stato è pari all'86%, sulla base dei dati di bilancio a fine 2020, quindi sono 127 miliardi i titoli di Stato presenti all'interno del portafoglio di 148 miliardi complessivi. Questa modifica dei criteri di investimento "sarà graduale e terrà conto anche di altre considerazioni, il criterio Esg non sarà infatti quello primario nelle scelte" ha detto il Vicedirettore generale, Paolo Angelini, in occasione della presentazione della Carta.

La Banca ha già 15 miliardi di investimenti che "hanno virato alla sostenibilità" tra azioni e altri strumenti come le obbligazioni societarie private. "La transizione è in atto e andiamo avanti con giudizio" ha affermato l'esponente del Direttorio della Banca. La revisione dei criteri di investimento non riguarda tuttavia le attività finanziarie acquistate dalla Banca d'Italia nell'ambito della politica monetaria dell'Eurosistema e che ammontano a 540 miliardi. Sono risorse sulle quali l'Eurosistema non fa valutazioni di sostenibilità proprio per la diversa finalità del loro utilizzo.

La Carta adottata dalla Banca d'Italia indica alcuni settori di esclusione, come il tabacco e alcune tipologie di armi ma non prevede esclusioni per altri settori che sono lontani dalla neutralità carbonifera come, ad esempio, quello dei combustibili fossili. Nessun divieto aprioristico di investimento, quindi, su titoli azionari di compagnie petrolifere. Il motivo è quello di favorire la transizione climatica incentivando anche queste imprese nella marcia verso la neutralità carbonica. È invece dettagliata ed esaustiva la lista degli investimenti esclusi nel caso di imprese che producono armi (biologiche, chimiche e le famigerate mine antiuomo). Nessun investimento anche in titoli di produttori di alcune armi convenzionali, quali quelle a frammentazione invisibile, incendiarie e i produttori di laser accecanti.

La Banca d'Italia è stata una delle prime banche centrali al mondo ad aver integrato i principi di sostenibilità nei propri investimenti finanziari a partire dal 2019. E' anche una delle istituzioni animatrici del Network for Greening the Financial System (Ngfs), organismo internazionale composto da banche centrali e Autorità di supervisione che, su base volontaria, condividono le migliori prassi sia per la gestione dei rischi ambientali e climatici, sia per promuovere il coinvolgimento del sistema finanziario nella transizione verso un'economia sostenibile.

La Carta degli investimenti sostenibili della Banca d'Italia indica in modo trasparente altri criteri di esclusione. Sono quelli che si applicano a chi non rispetta le otto convenzioni fondamentali dell'Ilo, l'Organizzazione internazionale del lavoro, tra le quali sono da ricordare la libertà sindacale e la protezione del diritto sindacale, il diritto di organizzazione e di negoziazione collettiva oltre che l'eguaglianza di retribuzione. La Banca, quindi, per i suoi investimenti "a parità di altre condizioni privilegia le imprese che sono attente all'utilizzo responsabile delle risorse naturali e al loro impatto sugli ecosistemi, che mantengono adeguate condizioni di sicurezza, salute, giustizia, parità e inclusione, che generano reddito e lavoro nel rispetto di principi etici e che si strutturano secondo i migliori assetti di governo societario" aggiunge Angelini.

Con la Carta degli investimenti sostenibili la Banca si assume l'impegno di incoraggiare la diffusione di informazioni di sostenibilità da parte degli emittenti, degli intermediari e degli altri operatori del sistema finanziario. Altro impegno è quello di contribuire alla diffusione della cultura della finanza sostenibile nel sistema finanziario e tra i cittadini. L'anno prossimo è prevista la pubblicazione di un primo rapporto annuale sugli investimenti sostenibili. Il "timing" non è casuale: da via Nazionale rimarcano le tante iniziative italiane sul tema della sostenibilità che caratterizzano quest'anno la presidenza di turno italiana del G20.

Condividi e partecipa alla discussione